Crescere insieme: allattamento, cosa c'è da sapere
Oggi la nostra ostetrica Sonia affronta un tema importantissimo e delicato: l'allattamento. Un tema che avrà bisogno di più episodi per essere approfondito del tutto, ma... iniziamo da qui!
L'allattamento è un tema talmente vasto e sfaccettato che non è sempre facile parlarne, soprattutto se non si conosce a fondo la diade composta da mamma e bambino. Quindi partiamo dalle basi: scopriamo perché l'allattamento al seno è così importante e come impostarlo nella maniera giusta.
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L'importanza fondamentale dell'allattamento al seno
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’allattamento al seno uno degli obiettivi prioritari di salute pubblica a livello mondiale. Questo tipo di nutrizione, infatti, porta con sé tantissimi benefici; eccone solo alcuni: minor rischio di infezioni respiratorie e gastrointestinali e minor rischio di diabete e obesità per il bambino, minor rischio di tumore alla mammella e all’ovaio e minor rischio di sanguinamento post partum per la mamma, minori costi da sostenere per la famiglia e minori spese sanitarie per la società, dato che il bambino si ammala meno.
Già in gravidanza è fondamentale iniziare a documentarsi sull’allattamento, scegliendo fonti attendibili e che riportino informazioni basate su studi scientifici. Sempre stando a quanto raccomanda l'OMS, il consiglio è quello di allattare i bambini a richiesta e in modo esclusivo fino ai sei mesi di vita; l'allattamento al seno può essere continuato insieme all’alimentazione complementare fino ai due anni e oltre, o comunque fino a che mamma e bambino lo desiderano.
Andrebbero dunque abbandonate le “vecchie” regole: non si allatta più a orari ma si attacca il bambino al seno ogni qualvolta mostri segnali di fame. Inoltre, non si stabiliscono più delle tempistiche per la poppata, poiché altrimenti si comprometterebbe la produzione di latte, che risponde alla stimolazione del bambino al seno. Saranno i vostri bambini a farvi capire con i loro tempi ed i loro gesti quando saranno sazi, e si staccheranno spontaneamente dal seno.
Attenzione inoltre a introdurre ciucci o tettarelle nelle primissime fasi dell'allattamento al seno. I primi 40 giorni dalla nascita vengono definiti come la "fase di calibrazione del latte", in cui la produzione si assesta e mamma e bambino diventano più esperti nella gestione dell’allattamento. Perciò se volete introdurre ciucci o tettarelle fatelo dopo i primi 30-40 giorni di vita, per scongiurare il rischio di interrompere questa delicata fase.
L'allattamento a richiesta non è sempre facile, è il neonato che decide quando e quanto mangiare e molte volte non si è preparati ad accettarlo. C’è anche da dire che il latte materno è altamente digeribile, perciò è normale che un bambino si attacchi molto spesso al seno della mamma. E' faticoso, ma è una fatica a fin di bene, soprattutto di notte: i livelli di prolattina sono molto alti e le poppate notturne sono quindi essenziali per assicurarsi una corretta produzione di latte nei giorni e nelle settimane successive.
Allattamento: una questione... di famiglia!
L’allattamento non riguarda solo le madri, ma la famiglia al completo. Un padre, dei nonni, degli zii, degli amici che supportano la mamma durante questo viaggio incredibile ma molto faticoso, sono essenziali affinché un allattamento funzioni. Le mamme non hanno bisogno di sentirsi dire “sei sicura di avere abbastanza latte?” o “non credo che il tuo latte sia nutriente”, ma di parole di conforto, di supporto, che facciano capire loro che stanno facendo un gran bel lavoro e, quando necessario, l’aiuto di un professionista che sappia accogliere i dubbi e assicurarsi che l’allattamento proceda senza intoppi.
Ricordiamoci infine che l’allattamento non possiede solo una funzione nutritiva, ma risponde ai bisogni del neonato di essere a contatto con la mamma, di sentirsi contenuto, protetto, coccolato. Perciò tenere i bimbi al seno spesso non vuol dire viziarli, anzi significa rispondere ai loro bisogni in questa fase di crescita, e ciò può succedere non solo nei primi mesi, ma anche nei primi anni di vita. Perciò meno giudizi e più supporto per mamme e bambini!