Il ciclo del riciclo: come smaltire i giocattoli
Sommersa di giocattoli vecchi e rotti che il tuo bimbo non usa più? Come sicuramente già sai, la prima cosa furba che puoi fare è destinarli al riuso. Ci sono i negozi BABYBAZAR ad aiutarti a farlo: tu ci porti i giocattoli ancora funzionanti e in ottimo stato, noi li vendiamo al posto tuo.
Ma se non sono più in buono stato e non puoi dare loro una seconda vita, che fare? Senza dubbio devi smaltirli correttamente… già, ma come? Forse non sai che i giocattoli non vanno nell'indifferenziata.
Capire come differenziarli correttamente, però, a volte è un vero rebus. E le regole cambiano tra regioni, province e spesso anche comuni diversi. Ti aiutiamo noi: ecco tutto quello che devi saperi su come smaltire i giocattoli!
Come devi smaltire i giocattoli vecchi?
Tolti i giocattoli composti al 100% da plastica o carta, i giochi elettrici ed elettronici sono dei RAEE, rifiuti che richiedono uno smaltimento dedicato. Ma si stima che solo 2 su 100 vengano smaltiti nel modo corretto.
Lo sapevi che una semplice console per i videogiochi di circa 2 kg di peso è composta per il 45% da ferro, per il 20% da plastica, per il 4% da alluminio, per l’1,5% da rame e per una piccola percentuale da metalli preziosi e terre rare che possono essere riutilizzati nel ciclo produttivo, ma che se vengono dispersi nell’ambiente possono avere effetti nocivi?
Si stima che delle 12 mila tonnellate di giocattoli elettronici immesse ogni anno sul mercato in Italia, ne vengano riciclate appena 230, vale a dire solo il 2%. È chiaro che coinvolgere le famiglie e i più piccoli in attività di educazione e sensibilizzazione diventa fondamentale.
E i giocattoli in plastica? Come differenziarli?
Parliamo un po’ della plastica. La plastica ha fatto la rivoluzione: un materiale leggero, lavabile, economico, facile da produrre. Le materie plastiche più diffuse sul mercato sono:
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il PE (polietilene): usato per la produzione di sacchetti, cassette, nastri adesivi, bottiglie, giocattoli ecc.
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il PP (polipropilene): utilizzato per la produzione di oggetti per l'arredamento, contenitori per alimenti, flaconi per detersivi, prodotti per l'igiene personale ecc.
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il PVC (cloruro di polivinile): impiegato per la produzione di vaschette per le uova, tubazioni e pellicole isolanti, carte di credito
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il PET (polietilentereftalato): utilizzato soprattutto per le bottiglie di bibite e di acqua minerale, ma anche per la produzione di fibre sintetiche
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il PS (polistirene o meglio noto come polistirolo): usato per produrre vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi, ecc.
Solo alcuni rifiuti in plastica sono riciclabili, e si tratta principalmente di imballaggi e contenitori (come tutti quelli che recano le sigle PE, PET e PVC). Tutti i contenitori che queste sigle non le hanno, così come giocattoli, piatti, bicchieri e posate in plastica, tubi di dentifricio, bottiglie di olio e grucce per appendiabiti, non sono invece riciclabili.
I giocattoli non elettrici o elettronici, vanno a finire nell’indifferenziata. Che spreco, vero? Per questo è importante fare attenzione ai giochi che acquistiamo per i nostri bimbi. Meglio preferire:
- Giocattoli in legno
- Puzzle
- Giochi in scatola
- Giocattoli in plastica che recano le sigle PE, PET, ma non PVC, oppure prodotti con plastica riciclata.
O, ancora meglio, scegliere un giocattolo di seconda mano: uno dei gesti più importanti che possiamo fare nei confronti dell’ambiente. E che insegna ai nostri bambini l’importanza di un consumo consapevole e corretto. Ci proviamo? Nei negozi BABYBAZAR ne trovi a bizzeffe: a te la scelta!
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