Educazione positiva: sii il tuo migliore amico

Mercoledì 15 Febbraio 2023

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Ogni giorno, ognuno di noi può sperimentare momenti difficili e avversità. Alcune persone si adattano rapidamente a tali ostacoli, mentre altre sono più colpite dagli eventi spiacevoli e sono inclini a sviluppare pensieri negativi. In questo senso, l’autocompassione rappresenta un potente fattore protettivo. Ma come si sviluppa? Come puoi insegnarla a tuo figlio? Ce lo spiegano le ragazze de L’Onda Positiva!

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Cos’è l’autocompassione e perché fa bene ai bambini?

benessere del bambino

Quando parliamo di autocompassione ci riferiamo a un processo di cura e gentilezza verso se stessi, che permette di assumere un atteggiamento comprensivo e non giudicante nei confronti di inadeguatezze e fallimenti, riconoscendo che tali esperienze fanno parte della comune condizione umana.

Perché è tanto importante insegnarla ai nostri bimbi? Perché li aiuta ad affrontare fallimenti, errori, battute d'arresto e momenti difficili in modo sano. È stato infatti dimostrato che bambini e ragazzi con livelli più elevati di autocompassione soffrono meno di ansia e stress e sperimentano un maggior senso di benessere.

Quando i bambini imparano a trattarsi con autocompassione…

  • Sono più felici
  • Hanno più fiducia e autostima
  • Sono più propensi a provare cose nuove o a riprovare quando le cose non funzionano la prima volta
  • Sono più resilienti

Un buon metodo che bambini e ragazzi possono adottare per avere autocompassione è quello che noi chiamiamo “Sii il tuo migliore amico”. Si invitano gli studenti ad essere gentili con loro stessi come lo sarebbero con un caro amico.

Di fronte a un momento difficile, grande o piccolo che sia, si insegna loro a trattarsi con lo stesso calore, cura e comprensione che darebbero a qualcuno a cui tengono. Mentre, di fronte ad un errore - capita a tutti di commetterne! - si aiutano a non giudicarsi con severità.

Ecco come puoi insegnare l’autocompassione a tuo figlio

Come insegnare a tuo figlio a essere autocompassionevole? Quando si sente ferito, prova a suggerirgli: “Capisco che sia un momento davvero difficile. Come puoi prenderti cura di te stesso?”, “Cosa potrebbe farti stare meglio?”

Fai sapere a tuo figlio che tutti commettono errori, è normale. Va bene anche sentirsi tristi, arrabbiati, delusi o frustrati, ma non va bene dire cose cattive su di sé. Può essere utile chiedere a tuo figlio di cambiare prospettiva: “Cosa potresti dire a un amico che ha commesso il tuo stesso errore o che sta attraversando un momento difficile?”

Poiché i bambini imitano ciò che vedono e sentono, è importante che noi adulti proviamo in prima persona ad essere gentili e comprensivi con noi stessi, prestando attenzione ad esempio al linguaggio che usiamo di fronte ai giovani. In questo modo, sarà più facile guidare bambini e ragazzi verso questa pratica.

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