Green mom: una mamma re-inventata si racconta
Mi chiamo Rosaria, nel 2005 ho conseguito la laurea in Archeologia presso l'Università degli Studi di Lecce. Nel 2007 mi sono trasferita in Romagna ed ho cominciato subito a lavorare in un settore non afferente al mio titolo di studio, ma, che comunque mi piaceva molto, il settore delle Human Resource.
Attualmente progetto e mi occupo della docenza di laboratori di didattica archeologica, rivolti principalmente ai bambini della scuola primaria. Collaboro con scuole, associazioni culturali, biblioteche, pinacoteche e ludoteche. Ho colto al volo l'invito di due amiche, Erika e Valentina, di fondare un'associazione culturale, attraverso la quale organizziamo numerose attività di supporto a mamme e genitori ed in seno alla quale io porto avanti i miei percorsi didattici. Ho anche aperto un blog, Greeen mom, nel quale parlo di un'altra mia grande passione, l'ecosostenibilità, l'ecologia, il vivere "sostenibile", il mio essere mamma.
Dopo la nascita di mio figlio, che il mese prossimo compirà 3 anni, la mia vita è cambiata totalmente, io sono molto cambiata e, per quello che è il mio modesto pensiero, la nascita di una nuova vita è un evento così straordinario e miracoloso che, non puoi fare a meno di farti SCONVOLGERE!
Ho iniziato a prestare maggiore attenzione al rispetto per Madre Terra, sono diventata vegetariana, ho iniziato ad autoprodurre molto di più rispetto a prima, a coltivare l'orto, a scegliere solo prodotti amici dell'ambiente, per quello che è possibile, ho rivalutato tutta la mia vita e di conseguenza il mio lavoro. Io penso che quando nasce un figlio, si debba essere consapevoli che la propria vita cambierà per sempre, aiutando il cambiamento e, se possibile, cercando nuove soluzioni lavorative. Io penso che l'equilibrio sia nel mezzo, lavorare per se stesse e per la propria famiglia, ma capire che quella della "qualità" del tempo che è meglio della "quantità" è una teoria che lascia il tempo che trova.
Prima della maternità ho lavorato come Account presso una multinazionale che si occupava di HR, poi per quasi quattro anni ho lavorato come impiegata commerciale. Ho avuto anche un'esperienza nell'ambito della Formazione. La scelta di lasciare il lavoro è stata mia, ed i motivi sono svariati (mancanza di aiuti adeguati, volontà di stare accanto a mio figlio, poca convenienza economica ecc).
Ho la fortuna di vivere in un piccolo paese, adagiato sulle colline romagnole, nel quale, tra l'altro, c'è una certa sensibilità verso le famiglie e le politiche sociali. Ho dunque avuto l'opportunità di mandare il mio piccolo, all'età di un anno, in un nido che offre davvero un ottimo servizio, un nido part time, ad un prezzo sostenibile. Avevo piacere che frequentasse gli altri bimbi ed io ho potuto continuare a lavorare da casa part time. I problemi che ho riscontrato sono penso quelli di tutte le mamme che,come me, possono contare solo sulla loro forza, ossia mancanza di strutture adeguate a sostenere le famiglie, mancanza di sensibilità verso l'argomento da parte delle istituzioni, mentalità obsoleta degli imprenditori, secondo i quali una mamma è un peso, costi spesso inaffrontabili. Ringrazio ogni giorno di avere mio marito.
Dopo la maternità, ed il licenziamento, ho continuato a lavorare da casa, come libera professionista nell'ambito della formazione, poi, complice la crisi, dopo breve tempo, mi sono rimessa in cerca della mia strada. Mi piace pensare che la mia strada fosse lì, tracciata da tempo, dalla fine dell'università, e che mio figlio mi abbia dato la possibilità di intraprenderla, abbia fatto rinascere in me la passione per le materie che tanto amo, l'archeologia, la storia, la didattica per poterle utilizzare per crearmi un lavoro.
Con il cambio di lavoro la mia vita ha fatto un salto di qualità incredibile. Niente più stress da lavoro, niente più report da compilare, niente più tacchi e giacca nera, niente più mal di testa, pelle grigia e muso lungo. La mia vita è molto più densa di impegni di quanto lo fosse prima, perché sono sempre in giro per i miei corsi, per incontrare sempre nuova gente e stringere nuove collaborazioni, ma è densa di emozioni,di entusiasmo, di sorrisi, di bambini stupiti e meravigliati da ciò che gli propongo. Mio figlio a volte mi accompagna, a volte, quando lavoro nel week end, mi raggiunge con il babbo o sta con lui. I pomeriggi, generalmente, sono solo per me e per mio figlio, per i nostri giochi, le nostre letture, le nostre passeggiate e le nostre torte... ogni tanto do un'occhiata allo Smartphone.
L'obiettivo è continuare a percorrere questa strada. Sogni nel cassetto ce ne sono ancora, guai se non ci fossero!
Adesso poi, pian piano, sta arrivando anche la gratificazione economica, ma non è certo una strada semplice, anche perchè, purtroppo, in Italia si spende poco per tutto, ma, pochissimo per la cultura e per la scuola.
A una mamma che vuole reinventarsi io consiglierei di riscoprire passioni sepolte, scoprirne di nuove, seguire il proprio cuore. Sono certa che anche loro, come me, magari si ritroveranno, metaforicamente, a "tirare giù la laurea appesa al chiodo" ed a usarla per essere felici e rendere felici gli altri.
Rosaria Martellotta