Meditazione: quando ad averne bisogno sono i bambini
L’altro giorno M., il mio monello di 8 anni, subito dopo cena ha avuto un forte attacco di mal di pancia. Quel mal di pancia che non si capisce da dove venga, come sia fatto. Si vedeva che stava male davvero, non era una scusa. Ma siccome dopo una buona mezz’ora la situazione non evolveva in nessun modo ho avuto un’illuminazione. E se provassimo a stare meglio… con la mente? Allora abbiamo provato dei piccoli esercizi di respirazione e di meditazione.
Sono andata un po’ a spanne a dire il vero, ma siccome M. è molto reattivo alle terapie energetiche ho puntato alla visualizzazione e respirazione dei colori. Come? Gli ho detto di respirare un colore che lo calmasse, il rosa o il verde, colori tenui e rilassanti. Con gli occhi chiusi respirando a fondo ma con calma doveva far scendere il colore fino nella pancia e lasciare che prendesse il posto del dolore. Espirando avrebbe preso questo dolore e lo avrebbe fatto uscire con l’aria. Dopo qualche minuto di visualizzazioni rilassanti gli ho fatto riaprire gli occhi. Stava meglio. Non perfettamente, ma la nausea era diminuita. Due ore dopo dormiva e il giorno seguente non ha avuto nessun disturbo. Forse quel mal di pancia era più l’esito di una giornata frenetica.
Così mi sono fatta delle domande sulla meditazione fatta da e con i bambini. Di solito la riteniamo una pratica solo adulta. Silenzio, mantra cantati, musiche rilassanti e incensi. Non è così. In Occidente è una pratica che ha preso piede tra gli adulti e immaginare un bambino nella posizione del loto che medita ci fa quantomeno alzare un sopracciglio. Ma in Oriente è invece una prassi diffusa.
I bambini in fondo non sono quei piccoli folletti spensierati che vorremmo che fossero. Vivono le loro frustrazioni e le difficoltà come abbiamo fatto tutti (e senza fare meditazione!), ma in una società, manco a dirlo, un pelo più frenetica. Sono consumatori compulsivi di stimoli, prodotti, cibo spazzatura, videogiochi, attività extrascolastiche, esami su esami da superare a scuola e fuori. Il minimo è che nei momenti in cui finalmente si trovano con se stessi inizino a scalpitare. Non più abituati ad ascoltarsi, ad annoiarsi, ad uscire tranquilli e sfogare la loro vivacità compressa in cortile, prima o poi tutta questa adrenalina da qualche parte deve pur andare. E poi pensano pensano pensano tanto, pensano a tutto.
Allora chissà che non sia vero che hanno bisogno di un quarto d’ora ogni tanto di rilassamento. Di non pensare a nulla e di ascoltarsi. La pratica della meditazione per bambini aiuta anche i piccolini ad acquisire consapevolezza del mondo esterno, ma anche di se stessi in modo diverso e a ritrovare un silenzio interiore che consenta di sospendere per un attimo il quotidiano. Inizieranno così a prendere coscienza del proprio sé mentale, dei suoi contenuti, dei propri pensieri e della maniera in cui gestirli e finalmente lasciarli andare. Uno studio dell’Università della California, ha dimostrato che bambini che praticavano meditazione per 30 minuti, due volte a settimana per ben 8 settimane, hanno avuto miglioramenti nel comportamento e nelle prestazioni di memoria, attenzione e concentrazione.
Alcune scuole, anche in Italia stanno prendendo in considerazione di applicare il metodo di Meditazione Trascendentale per bambini proposto da David Lynch. E non sarebbe bello se usassero dieci minuti di scuola per questo?
Qui un video che accenna al progetto iniziato e realizzato qualche anno fa sull'introduzione della pratica di meditazione trascendentale nella scuola media "De Amicis" di Tremestieri Etneo CT)
I nostri piccoli terremoti però non devono necessariamente stare fermi in silenzio respirando in modo corretto. Quello lo possiamo fare noi grandi. Se non riescono a concentrarsi 10 minuti stando fermi le forme di meditazione sono le più disparate. Ci sono forme di meditazione che coinvolgono il corpo permettendo il movimento, la loro meditazione può quindi essere attiva. La danza, i movimenti ripetitivi (ma non noiosi), la lavorazione dell’argilla, colorare un mandala (i miei ragazzi adorano colorare i mandala e si possono scoprire tante cose osservando il modo di colorare e i colori scelti),… l’importante è che queste pratiche consentono ai bambini di concentrarsi sul momento, sul presente, fondamentale nella meditazione.
Come possiamo avvicinarci alla meditazione senza sembrare degli idioti a noi stessi? Ci sono decine di corsi un po’ ovunque. Ultimamente ho trovato un proliferare di corsi di Yoga per bambini (a prezzi proibitivi di solito). Ma io credo, e ci ho provato, che sia meglio sedersi insieme sul lettone e fare questo nuovo gioco. In internet ci sono decine di siti che danno indicazioni. Scaricare un mandala e stamparlo costa meno che chieder lumi ad un monaco buddhista. E poi ho riscoperto un libro che avevo acquistato secoli fa: ‘Immagina storie - Storie da leggere ai bambini per infondere tranquillità, sicurezza e creatività’ edito da Doremì Junior. Sono tante piccole storie che aiutano il rilassamento e, volendo, descrive piccoli esercizi da fare prima della lettura per favorire l’ascolto tranquillo e iniziare a far scoprire questa splendida tecnica a tutti i piccoli dai 5 ai 10 anni
Credete che i vostri bambini non lo farebbero mai? Allora provate con naturalezza e gioia a fare questo piccolo esercizio, una piccola visualizzazione.
Sul lettone o per terra o nel loro letto, seduti comodi con la schiena dritta, fate chiudere gli occhi al vostro bambino. Ditegli di respirare profondamente facendo entrare l’aria fredda dal naso riempiendo il pancino. Facendo poi uscire l’aria calda sempre dal naso, svuotando il pancino. Fateglielo ripetere almeno altre 4 volte. Poi portatelo dolcemente ad immaginare di essere in un posto meraviglioso, un prato, una spiaggia, un bosco, le nuvole, fate voi. Fatevi descrivere cosa vede. O magari aiutatelo ad immaginare questo posto. Fatelo diventare una farfalla, un uccellino, uno scoiattolo, o anche solo il vostro bambino. Fatelo sdraiare in questo posto e descrivetegli le sensazioni che ritenete siano piacevoli. Il calore del sole, il fresco dell’acqua. Date libero sfogo alla vostra e sua fantasia. Ma non per troppo tempo. Dopo qualche minuto, piano piano invitatelo a riprendere il respiro fatto all’inizio. E poi quando vorrà fategli riaprire gli occhi. Provateci quando ha uno di quei mal di pancia misteriosi. Vi stupirà!
“In un mondo pieno di paure e di incertezze come quello odierno, ogni bambino dovrebbe avere a disposizione tutti i giorni un momento per tuffarsi all’interno di se stesso e sperimentare il campo del silenzio, della beatitudine, l’enorme riserva di energia ed intelligenza che è nel profondo di tutti noi. Questo è il modo per salvare le generazioni future” – Maharishi. Quanto risuona lontano dal nostro normale modo di pensare ai bambini.
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..