Facebook e ragazzi... favorevoli o contrari?
Bambini su Facebook? Se devo essere sincera quando mi sono iscritta non mi ero nemmeno posta il problema. C’era la possibilità di condividere le foto. Lo facevo. All’inizio poi era talmente macchinoso che se le foto da pubblicare si centellinavano: piano piano comparivano... Era come osservare una Polaroid che si sviluppava: l’effetto sorpresa non mancava mai!
Poi sono arrivati gli smartphone e le foto si condividono in diretta. E come resistere alla tentazione? Il primo passo, una smorfia, un sorriso, un dente che cade, un ginocchio che si sbuccia, una capriola, un salto, un piatto di minestra mangiato senza brontolare, lo sguardo assonnato appena svegli, gli occhi chiusi mentre dormono, un gioco in cui sono particolarmente assorbiti, un libretto, il primo giorno di scuola e perché no anche il secondo, i primi compiti, il mare, un tuffo in piscina, un capriccio... tutto ma proprio tutto viene documentato su Facebook.
Poi qualcuno si chiede “e se le foto capitano in mano a chi non dovrebbe?” Per me, come per qualsiasi altro genitore, i miei bambini sono i più belli dell’intero universo conosciuto, ma sono consapevole che questa non è una realtà assoluta: io lo penso, i miei vicini no. Per loro il primato del bambino più bello spetta al loro erede, ed è giusto che sia così. Le foto dei miei bambini interessano a me, ai parenti più vicini agli amici, ma in nessun caso riesco a persuadermi che la faccia impastricciata di cioccolata di mio figlio (foto tra l’altro scattata male e un pochino mossa) possa interessare ad un estraneo.
Ma quando i bambini crescono? Già da piccoli familiarizzano con i social network perché è una realtà con cui sono abituati a convivere. Sanno cos’è Facebook e sanno come funziona. E prima o poi sapranno anche che hanno raggiunto l’età giusta per creare un loro profilo. Io già tremo al pensiero dei miei figli che si avvicinano a un social network. E qui il mio pensiero entra in contrasto: meglio un mondo social, dedicato ai ragazzi, una nicchia protetta in cui confrontarsi tra pari, o meglio Facebook, un calderone dove è possibile trovare di tutto ma dove un genitore può esercitare il suo controllo?
L’età minima per entrare in Facebook è 13 anni, questo mi da un po’ di respiro: ho un po’ di tempo. E in questo tempo spero di riuscire a trasmettere ai miei figli i giusti valori per interagire in modo corretto sia nel mondo reale che in quello virtuale.
I miei figli su Facebook? A priori mi verrebbe da dire”assolutamente no” ma ho sempre opposto un deciso “assolutamente no” verso tutte le novità. Non avrei mai avuto un cellulare, non avrei mai fumato una sigaretta (anche se poi fortunatamente ho smesso), ne avrei fatto tante cose, belle e brutte che mi hanno portato fino a qui. Quindi, non ho idea di cosa dirò il giorno che uno dei miei figli mi chiederà il permesso di farsi un account su un social network, pensandoci bene, ma molto molto bene, credo che sia decisamente peggio una cosa fatta di nascosto, quindi, forse... se ne potrebbe parlare.
Sicuro ci saranno delle regole:
1. Il profilo si crea insieme; in modo da avere ben chiaro cosa scrive e che foto userà per il profilo;
2. Voglio conoscere la password, e non mi farò problemi ad usarla;
3. Gli amici: niente sconosciuti. Un conto è scambiare link con compagni di classe, un altro è essere in contatto con chissà chi.
4. Gruppi: ecco i gruppi mi preoccupano un po’ di più. Che si fa dentro? Di cosa si parla? E soprattutto: con chi? Supervisione anche li, niente gruppi senza la mia approvazione!
Per le altre regole ci sto pensando ho ancora un paio di lustri prima che il problema di presenti, ma come dire... meglio non farsi cogliere impreparati!
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.