Il giocoliere di parole
E’ proprio vero. Raccontare le favole è un’arte. Raccontarle bene ma anche inventarle. Quando la sera ci mettiamo nel lettone con i nostri bambini, con un bel libro in mano, per farli volare in mondi fantastici interpretiamo i ruoli più impensati. Abbiamo mille voci e mille facce.
E se volassimo anche noi con loro lasciandoci trasportare dalla fantasia? E’ quello che ha fatto Alberto Diamanti nel suo libro ‘Il giocoliere di parole’, edito da Cima editore. La sua è un’opera dalle alte aspirazioni, che affronta con una leggerezza poetica e semplice, e spiega ai bambini, attraverso i suoi giochi con le parole, il complicato mondo degli adulti, i valori, i sentimenti, guardandoli attraverso le limpide lenti degli occhi di un bambino.
A quanto pare la boccata d’aria fresca del divertimento è piaciuta a molti. La raccolta di racconti di Alberto Diamanti, "IL GIOCOLIERE DI PAROLE", nel mese di dicembre, si è classificata al terzo posto del concorso letterario IL NATALE dell'ARCHEOCLUB PATTI (Messina), ricevendo speciale menzione della giuria; a fine gennaio 2014, uno dei singoli racconti del libro ("I quattro generali") si è classificato in semifinale al Trofeo Penna d'Autore (finali in corso di svolgimento), considerato l'equivalente del premio Strega per gli autori emergenti.
Così abbiamo deciso di intervistarlo per voi.
Chi è il Giocoliere di parole e da dove nasce. E ci racconti anche un po' di sè...
Il giocoliere di parole sono io... sono io che racconto fiabe e novelle a mio figlio quando deve dormire...
Ma partiamo da me...
Abito ad Arezzo, un'antica è suggestiva città dove si respira arte e bellezza in ogni vicolo e viuzza del suo bellissimo 'centro storico'.
Lavoro nell'organizzazione di una grande azienda, e sono sposato con Stefania, con la quale dopo molti anni di vita' a due', abbiamo deciso di sconvolgere meravigliosamente la nostra vita 'tranquilla' adottando un bambino.
E proprio l'adozione del nostro bambino é la chiave di lettura della nascita dei miei racconti...
Infatti, per farlo addormentare tranquillo, la sera, gli raccontavo (e ancora lo faccio...) storielle inventate, semplici, nate dal nulla, prendendo le parole e giocandoci proprio come fa un giocoliere (e questa é proprio la storia del primo racconto del libro).
Ecco, così è nato IL GIOCOLIERE DI PAROLE... con piccole storielle semplici che poi ho elaborato introducendo, per la maggior parte di esse, un elemento essenziale, che contraddistingue i miei racconti: "i valori della vita".
Le storie del libro parlano di amicizia, di pace, armonia, solidarietà, giustizia... tutti valori che gli adulti, nella fretta della quotidianità, spesso danno per scontati, ma che non lo sono affatto...
Gli adulti hanno il compito di parlare di queste cose con i bambini, di questi valori che il nostro tempo, che viaggia a ritmi velocissimi, dimentica troppo spesso a vantaggio di tematiche di altro tipo.
Ecco perché i racconti de IL GIOCOLIERE DI PAROLE sono adatti non solo ad un pubblico di bambini, ma anche a genitori ed educatori nei loro rapporti quotidiani con i più piccoli, come spunti di riflessione e di comunicazione con il mondo dell'infanzia, che mai come oggi ha bisogno di messaggi sani e positivi.
Nonostante il suo lavoro, di cui ho letto in rete, la passione per la poesia e la sensibilità profonda sono evidenti. Ci potrebbe raccontare da dove parte questa passione?
Una sorta di sensibilità artistica, probabilmente l'ho sempre avuta, anche se mai espressa compiutamente, in quanto sin da piccolo, senza insegnamenti di base suonavo da autodidatta, ma con ottimi risultati, ogni tipo di strumento musicale (chitarre, tastiere, armonica, ecc)...
Ma a parte questo poi, nella vita ho fatto tutt'altro, e solo quando, insieme a mia moglie, abbiamo adottato il nostro bambino, la vena artistica che probabilmente era sopita dentro di me, è venuta prepotentemente fuori, dandomi una inaspettata energia e voglia di trasmettere i valori positivi che la mia famiglia mi ha insegnato quando ero piccolo come il mio bambino.
E la chiave per concretizzare tutto questo, l'ho trovata nella poesia in rima, uno strumento comunicativo bellissimo che ho scoperto 'da grande' e che mi entusiasma (proprio come un bambino), e che forse, come la musica, probabilmente é stato sempre dentro di me... ed è esploso con una grande voglia comunicativa che credo traspare dai miei componimenti.
I bambini oggi vivono di videogiochi e cartoni animati, poco di poesia. Alcune sue poesie sembrano un punto d'incontro. Un limbo tra il mondo dei bambini visto dagli adulti e il mondo degli adulti visto dai bambini. In entrambi i casi esprime valori profondi e a volte difficili da spiegare ai bambini con semplicità. Le sue filastrocche vogliono essere una boccata d'aria fresca su temi come la guerra e la pace in 'I quattro generali'.
Perché ha deciso di affrontare temi così difficili?
La sua domanda contiene già in parte la mia risposta...
Nei miei racconti, c'è un ingrediente che li contraddistingue da altre tipologie di racconti per bambini..,
L'ingrediente è "quel finale che tutti vorremmo".
Perché quando si parla di amicizia, di rispetto, di amore, di pace, di uguaglianza, solo i bambini riescono con la loro immaginazione e purezza d'animo a rendere reali delle storie così, che partono dalla realtà e arrivano ad finale fantastico per un adulto, ma assolutamente possibile per la fantasia di un bambino.
Proprio la pace è il tema citato nella sua domanda...
Nel racconto" I quattro generali", si descrivono la guerra e la pace, ma in una chiave diversa da quella classica, vale a dire "visti dalla prospettiva di un bambino".
Il finale (a sorpresa, che non svelo..,) è quel finale che tutti noi adulti condividiamo, ma che solo un bambino può concretizzare, rendendo reali delle immagini in rima, facendo sperare che un mondo così sarebbe possibile unendo la volontà di tutti gli adulti con la purezza d'animo tipica dei bambini!
Come vede l'amore il Giocoliere di parole? (San Valentino incombe e i bambini la sanno lunga sull'argomento).
L'amore fa andare avanti il mondo... tutti i valori che realmente contano nella vita, che poi sono quelli che fanno parte del libro, hanno un solo "capostipite": l'amore!
Credo che i bambini sappiano ed interpretino benissimo i "fondamentali" di questo straordinario sentimento, nel modo più puro, come solo loro sanno fare...
É pur vero che poi' da grandi' l'amore porta molte altre 'complicazioni in più', ma se le basi acquisite da piccoli sono sane, anche l'amore, in tutte le sue accezioni, negli adulti si rivela una risorsa straordinaria!
Un racconto del mio libro, "IL PRIMO BAMBINO CHE VENNE SULLA TERRA", racconta la nascita dell'umanità con una chiave di lettura nuova, diversa da quelle classiche, anche qui con un insegnamento per i più piccoli (.., e un monito per gli adulti...).
Qual è la sua poesia preferita?
Non ci ho mai pensato veramente sul serio...
Quella che mi sta dando più soddisfazioni, almeno dal punto di vista del 'gradimento', é" I QUATTRO GENERALI", ma forse quella a cui sono affezionato di più è senz'altro la prima che ho scritto, una delle poche poesie 'un pò più leggere' che fanno parte del libro, e che si intitola "LE RANE DALLA LINGUA LUNGA, IL RAGNO DISPETTOSO E LA STREGA DI PASSAGGIO".
Voglio regalarla in anteprima a tutti coloro che hanno letto questa intervista, sperando che un giorno questi miei componimenti possano diventare patrimonio di tanti bambini, genitori ed educatori.
"LE RANE DALLA LINGUA LUNGA, IL RAGNO DISPETTOSO E LA STREGA DI PASSAGGIO".
Un caldo pomeriggio, 14 rane, stavano al sole in due pozze lontane, 7 da una parte e 7 dall'altra. A un certo punto, la più scaltra, disse : "Tra un po' non saremo più all'asciutto, che sta per arrivar un acquazzone brutto !". In un momento il ciel si tinse al nero... la rana aveva ragione per davvero ! Tuoni e fulmini... il cielo nero pesto... le pozze si riempiron presto presto. Allor le rane della prima pozza, protesero la lingua in quella opposta; l'allungaron come un fil di lana per trovar acqua nella pozza lontana. Altrettanto fecer le altre rane così che, anche se lontane, le loro lingue s'uniron come un velo, a mezzavia, tra le due pozze in cielo. Accortosi di ciò, un dispettoso ragno che stava zitto a bordo dello stagno, salì nel cielo, e le lingue unite legò con ragnatel forte e sottile. Così nel cielo, tra le due pozze d'acqua riempite si vedevan sette strisce, tutte unite: eran le lingue di tutte quelle rane unitesi alle pozze, assai lontane. Accortasi di questo, una streghetta che passava in ciel con la scopetta, vide le sette lingue fatte ad arco da una pozza all'altra; e lì, dal varco le colorò tutte e 7 in un baleno. Nacque così... il primo arcobaleno ! La poesia è anche disponibile in video Pagina FaceBook: Il giocoliere di paroleTwitter : @abydiamonds
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..