Coperta Patchwork: ecco come ho fatto
Sono a casa, disoccupata, ormai da qualche mese. Fuori non tira certo un’aria invitante quanto a lavoro. Non ho mai avuto tanto tempo libero e rischiavo davvero di impazzire. Le mie amiche mi invidiano. "Approfittane! Che bello! Puoi fare tutte quelle cose che non puoi fare quando lavori!"
Si certo, i primi tempi. Poi ti rendi conto che come casalinga eri più organizzata quando lavoravi e che la casa è peggio di prima. Che se vuoi farti un giro in città devi farlo da sola perché le tue amiche lavorano. E che quando i bambini sono a scuola le ore da riempire sono proprio tante. Allora visto che pulire a fondo la casa non è nemmeno lontanamente nei miei pensieri…
Ho scovato diversi vestiti, tovaglie, lenzuola che non uso più, rovinati in diversi punti ma dai colori brillanti e allegri. Ottimo! Visto che il mondo del riuso e del riciclo stanno diventando sempre più importanti anche per noi ho deciso di non buttare questi piccoli tesori ma di riciclarli. Così come i campionari di stoffa dei negozi di arredo, che vengono buttati direttamente nella spazzatura, sono riuscita a procurarmene un borsone intero.
Allora perché non farne un plaid in patchwork da godersi sul divano per guardare la tv la sera? Una piccola ricerca tra amici e parenti e una visita in un ingrosso di tessuti e avevo tutto. Poi sono andata un po’ a naso, un po’ seguendo libri e internet. Era un progetto ambizioso, mi pareva.
Mia mamma, che cuce, ricama, lavora a maglia e all’uncinetto più o meno da quando andava all’asilo era un po’ scettica, visti anche i miei precedenti risultati con il ricamo. Ma si è dovuta ricredere!
Questi i passi per fare una simpatica coperta:
Il progetto.
La prima cosa che ho fatto è stato progettare il disegno e la combinazione dei tessuti e dei colori. L’ho disegnato su carta, ho provato ad immaginare il risultato. L’ho cambiato più volte. Ho deciso di fare un disegno semplice, geometrico. 8 x 13 quadrati della misura 15x15cm di diversi tessuti e colori
Materiale occorrente:
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Quadrati di tessuto 17x17 cm, un pezzo di tessuto della misura dell’intera coperta più qualche centimetro per il bordo per fare il retro;
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Imbottitura;
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Metro da sarta, riga, penna o gesso per tessuti
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Ago e filo (ebbene si, ho fatto tutto a mano non avendo la macchina da cucire…)
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Tanta pazienza e precisione
Ho cucito la prima fila di quadrati secondo il progetto e così per tutte le 13 file
Ho unito una fila alla volta dopo aver stirato bene le cuciture (tutte nella stessa direzione, anche se non ho ancora capito il perché…)
Una volta assemblati tutti i quadrati, unito il bordo, che avevo scelto di un colore ancora diverso, e il retro su 3 lati… ho chiamato mia mamma in aiuto. A questo punto non potevo fare altro che usare la macchina da cucire per trapuntare. Ho inserito l’imbottitura nei 3 lati cuciti, cercando di fermarla con degli spillini, soprattutto sul bordo visto che tendeva a scivolare via. E ci siamo date al quilting vero e proprio.
Con la macchina da cucire abbiamo trapuntato (quilting) tutta la coperta seguendo le cuciture dei quadrati. Ci sono volute diverse ore, sono sincera. Ma siamo pignole!
Il risultato è stato davvero splendido e devo dire anche più semplice del previsto visto che era la prima volta in assoluto che facevo una cosa del genere. Ora la coperta fa la sua figura dando un tocco di colore al soggiorno e io sono di nuovo all’opera sui coprisedia.
Ormai ci ho preso gusto. Non mi ferma più nessuno!
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..