Meat out day: in Trentino niente carne anche a scuola
Il 20 marzo 2014 è la giornata internazionale senza carne. Il Meat Out Day è stato istituito nel 1985 negli Stati Uniti e vuole sensibilizzare a una dieta vegetariana o comunque con un basso consumo di carne e derivati. Da vegetariana potrei stare qui per ore a scrivere dell’importanza di una dieta senza carne e con un ridotto consumo di derivati animali.
Per etica, per la difesa dell’ambiente e per tutti quei buoni motivi che ci spingono a modificare le nostre abitudini alimentari: ridurre le malattie cardio-vascolari, tumori e malattie degenerative. Anche nel programma ‘le Iene’, nella puntata andata in onda qualche giorno fa, si raccontava la vincenda del sig. Antonio, pare guarito dal tumore grazie alla dieta suggerita nel popolarissimo libro ‘The China Study’, di T. Colin Campbell.
Una dieta povera di carne e pesce (si, anche il pesce!) ma ricca di frutta, verdura, legumi e cereali è molto più sana, lo dice la comunità medica, ed eco-friendly di una dieta ricca di proteine animali (compresi latte, latticini e uova). Il 60% dell’inquinamento mondiale inoltre non è causato da auto, smog e fabbriche ma dagli allevamenti intensivi che consumano anche l’80% dei cereali coltivati per sfamare, in modo non naturale e del tutto nocivo per la loro salute, i capi di bestiame.
Devo dire che navigando in rete non ho trovato moltissime iniziative per questa giornata, ma una mi coinvolge e ne voglio parlare. Nella mia città, Trento, in una regione che notoriamente vive di prodotti tipici quali latte, formaggi, speck, canederli, e chi più ne ha più ne metta, nelle mense scolastiche dei nidi d’infanzia comunali e delle scuole provinciali dell’infanzia di Trento, delle scuole elementari e medie di Trento e della Val d’Adige, della Valle dei Laghi, della Valle di Cembra, Rotaliana e Paganella si sostituiranno i normali menù con un menù vegetariano confezionato con legumi, cereali e verdure di pari valore nutritivo.
Leggendo il menù della mensa dei miei bambini sono rimasta spesso perplessa. Ho deciso di non chiedere un menù vegetariano anche a scuola per non complicarmi l’esistenza e perché in famiglia è un’esperienza relativamente nuova che a volte crea qualche polemica. Quando però leggo l’opuscolo della mensa delle scuole elementari mi viene il dubbio che si guardi più all’economia del pasto che all’equilibrio dietetico. La carne, in qualche modo, è presente tutti i giorni. Ragù, pasticcio, prosciutto, fettina di vitello, pesce (il venerdì). Uova molto raramente, formaggio qualche volta, spesso associato alla carne. Legumi i grandi assenti. Quando invece in mensa ci vado io in pausa pranzo, il quadro è anche più desolante.
Pertanto l’interrogativo è perché non c’è tutte le settimane una giornata senza carne, anche nelle mense aziendali? Serve un’iniziativa internazionale per scuotere le coscienze? Ovviamente si.
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..