Isabel Allende – La trilogia di Aquila e Giaguaro
La trilogia di Aquila e Giaguaro di Isabel Allende, suddivisa nei tre capitoli “La città delle bestie”, “Il regno del drago d’oro”, “La foresta dei pigmei”, è sicuramente destinata a lettori che si affacciano nell’età dell’adolescenza, visto che i suoi due protagonisti si conoscono e iniziano le loro avventure quando hanno l’uno 15 anni e l’altra 13.
Nonostante ciò, me la sono letta tutta in una tirata, incuriosita da come questa scrittrice, che mi ha sempre affascinato per la sua capacità di intessere magiche atmosfere, si sarebbe posta nei confronti di un’età così delicata e difficile.
Ancora una volta la promuovo a pieni voti!
Certo, rispetto alle tematiche serie e profonde affrontate nei suoi primi libri, come la dittatura in Cile, gli argomenti toccati sono sicuramente più leggeri, ma il messaggio che ne traspare è molto bello e profondo.
Ma veniamo alla trama di questi tre libri e a ciò che mi hanno lasciato nel cuore di quarantenne!
La storia è quella di un ragazzo americano che, a seguito di una malattia della madre, viene spedito dalla nonna, una strana giornalista, priva della dolcezza tipica delle nonnine delle fiabe, ma assolutamente ricca di esperienze stravaganti vissute in giro per il mondo.
Con lei, Alexander Cold, parte per un viaggio in Amazzonia, per scrivere un reportage per il National Geografic sui popoli indigeni, che vivono nella foresta e che non sono ancora stati contaminati dalla cosiddetta “civiltà”.
La partenza non è facile: il protagonista sente la nostalgia di casa, della madre e con tutte le sue forze vorrebbe poterla aiutare a guarire e la compagnia della bizzarra nonna, che non accetta di essere chiamata “nonna” e che non lascia alcuno spazio alla tenerezza, non lo aiuta, almeno in apparenza, a trovare una certa serenità. Ma durante questo viaggio incontra Nadia Santos, una ragazzina, di poco più giovane di lui, cresciuta nella foresta amazzonica e anche lei segnata da un distacco dalla madre, malata psichiatrica. Tra i due nasce una sincera e solida amicizia che li aiuterà ad affrontare le difficoltà che incontreranno nella loro avventura.
Nadia è una ragazzina molto diversa da quelle che fino a quel momento Alexander ha conosciuto, non sa cosa siano un computer o un cellulare, parla con gli animali, conosce la lingua degli indios, ha come amica del cuore una scimmietta e uno sciamano le insegna a rispettare la cultura dei nativi… tutto questo non ostacola la reciproca simpatia ed è, anzi, l’inizio di un continuo scambio di informazioni che aiuteranno i due ragazzi a crescere e ad aprire la loro mente a realtà diversissime da quelle fino ad allora conosciute.
L’esperienza in Amazzonia apre a tutti e due i ragazzi nuovi orizzonti e insegna loro l’importanza non solo del rispetto per le culture diverse dalla propria, ma, anche e soprattutto, quanto queste possono arricchire il bagaglio personale di ciascuno. Mettendo a frutto le esperienze di ciascuno e confrontandosi i nostri amici riescono a trovare un modo per salvaguardare le tribù indigene e scoprono il segreto dell’El Dorado… che di oro ne ha davvero poco, ma che mozza il fiato se lo vedi al tramonto o all’alba.
Nei due successivi episodi della trilogia i ragazzi volano in Asia e in Africa e si trovano a conoscere due culture estremamente diverse che ancora una volta li arricchiscono e insegnano loro l’importanza del rispetto oltre che delle culture, dell’ambiente incontaminato. Conosceranno un giovane re istruito da un monaco buddista e una tribù di pigmei che li accoglieranno senza remore e verranno da loro aiutati nell’affrontare enigmi e problemi altrimenti considerati irrisolvibili.
Aquila e Giaguaro a ogni loro avventura potranno approfondire il loro rapporto di amicizia, che resterà sempre un qualcosa di unico per entrambi e che li aiuterà ad affrontare pericoli e vicissitudini davvero fuori dal comune.
Insomma una trilogia che si legge tutta d’un fiato e che lascia nel cuore la tenerezza per il bellissimo rapporto che si instaura tra i due ragazzi, un po’ di nostalgia per l’adolescenza passata, tanta voglia di viaggiare alla scoperta di queste meraviglie della natura, la magia di conoscenze a noi oscure… Ancora una volta Isabel Allende mi ha rapito l’anima e lasciato una piacevole sensazione di “saudade” quando ho chiuso l’ultimo dei tre libri.
Se avete figli in età pre-adolescenziale o adolescenziale fate trovare loro sul comodino questi tre libri: di sicuro gli piaceranno!
Francesca Lucarini
Sono una mamma lavoratrice che nei ritagli di tempi ama pasticciare, sperimentare, creare riciclando. Sono una persona solare con grande fantasia e voglia di esperimenti creativi.
Nel magazine di Baby Bazar parlo delle mie creazioni e dei miei esperimenti creativi, così come faccio sul mio blog Mamma Fra.