Vacanze estive: un po' le amo, un po' mi fanno paura...
"Meno male che tra meno di un mese cominciano le vacanze!" Questa frase mi è stata rivolta fuori dalla scuola di Gaia, e non da una bambina o dalle maestre... ma da un'altra mamma. Io ho fatto un sorriso di circostanza, ho annuito e ho trattenuto un attacco di nausea... Si perché a me la fine della scuola fa questo effetto: panico profondo.
Adoro i miei figli, profondamente. Sono tutto per me e mai, neanche per un secondo, ho desiderato cambiare la mia vita (si forse per un paio di secondi qua e la si...ma siate sincere... lo avete pensato anche voi) ma 3 mesi a casa mi mandano nel pallone. Adoro quando siamo insieme la domenica mattina e io non ho il pensiero della cose da fare che mi martella in testa. O quando siamo in vacanza. O al parco il pomeriggio. O a casa a fare lavoretti. O sul divano a leggere un libretto.
Amo quando vengono nel lettone e sento il loro respiro che si confonde con il mio. Quando la mattina vengo svegliata da un bacio lumacoso e quando la sera mi abbracciano forte forte. Potrei perdermi nei loro occhi quando mi vedono all'uscita della scuola...
Ma lavorare con i bambini a casa è pressoché impossibile, riuscire a tenere il filo di quello che si sta facendo uno sforzo titanico. Presente Penelope che fa e disfa la sua tela? Ecco io faccio e disfo frasi, parole, pensieri coerenti. E sono fortunata, perché almeno non devo pensare "dove posso piazzare i bambini?" Che pare brutto come pensiero ma se la mattina bisogna alzarsi per andare al lavoro tocca farlo.
Un bambino solo a casa si annoia, mortalmente. Ti gira intorno con sguardo smarrito ripetendo all'infinito le frasi "mamma, giochiamo insieme?", "Mamma andiamo al parco?", "Mamma chi viene a trovarci oggi?"... E lo ripete mentre cucini, mentre riordini, mentre passi l'aspirapolvere e mentre cerchi di lavorare.
Due bambini a casa per un tempo prolungato litigano. Per tutto compreso per quel batuffolo di polvere che era sotto il divano e di cui entrambi hanno estremo bisogno.
Vorrei essere "solo una mamma" ma sono anche mille altre cose. No non è vero: non vorrei essere solo una mamma. Chi vive solo per i proprio figli mi inquieta. Io amo i miei figli alla follia, ma amo ma amo anche quello che sono, amo il mio lavoro, amo chiacchierare con le amiche e talvolta uscire sola con loro, amo divagare con i pensieri, amo sedermi sul divano con un libro in mano. Sono i miei figli che mi fanno amare tutto questo, perché rendono la mia vita migliore.
Oltre alle cose che amo, ci sono le cose che devo: devo sistemare casa, fare la spesa, andare in posta e per uffici, devo riordinare l'armadio, passare lo straccio a terra e cucinare. Cucinare forse un po' lo amo e un po' no, ma in ogni caso lo devo fare ogni giorno.
A me le vacanze mandano un po' in crisi perché nelle 24 di una giornata devo trovare il tempo per i miei figli, per fare quello che devo e quello che amo. Le vacanze sarebbero meravigliose se potessimo passarle al mare a crogiolarci tra spiaggia, piscina, e baby dance... sempre al sole.
Le amerei se non ci fossero i compiti e gli impegni. Ma ci sono, quindi un po' le amo e un po' le odio. E un po' mi spaventano, perché non so come organizzarmi.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.