Le dieci cose da non dire ad una mamma disoccupata
Una vostra amica non lavora e passa le sue giornate a casa con i suoi bambini? Attenti a quello che le dite: la sua potrebbe non essere stata una scelta, forse non riesce atrovare un lavoro, o forse ha dovuto abbandonare il tuo perché non riusciva ad organizzarsi tra casa e ufficio...
Ecco un elenco delle 10 cose da non dire a una mamma disoccupata.
1) Come mai hai deciso di fare solo la mamma? La domanda probabilmente è anche legittima, se vi volete informare sulla decisione di una donna che si è posta l’atavica domanda: mi dedico al lavoro o alla famiglia?
Solo che posta così è una cosa tremenda: prima di tutto non si è mai “solo” una mamma. Fare la mamma è piuttosto difficile, non si ha mai un attimo di riposo e ci si dedica completamente a dei piccoli esseri che hanno bisogno di assistenza totale e continua. E poi non si è mai “solo una mamma”, perché non appena gli altri familiari scoprono che sei sempre a casa, ti delegano qualunque cosa. Quindi sei una mamma a tempo pieno ma anche una moglie, una cognata, una sorella, una zia, una nipote, una nuora, eccetera.
2) Non sei riuscita a trovare un lavoro? Probabilmente no, ma se glielo chiedete così sembra che la giudichiate un’incapace. Chiedetele che lavoro desiderasse fare e scoprirete perché un lavoro non ce l’ha: spesso si richiede al lavoratore una flessibilità oraria o spostamenti sul territorio che una donna con una famiglia alle spalle non può permettersi. E’ una delle cause della disoccupazione femminile.
3) Beata te! Lavorare e fare la mamma è così stressante! Mavà? Volete per caso darle anche una botta in testa, tanto per farle ancora più male?
4) Prendila così: hai più tempo per te stessa. No, è esattamente il contrario.
5) Ma economicamente ce la fate? A meno che il marito non sia un dirigente o abbia un buono stipendio, no. Ormai le famiglie monoreddito incontrano sempre più difficoltà. Però non è il caso di fare i conti in tasca agli amici.
6) Non ti metterai a fare altri figli, vero? Sembra incredibile ma ci sono persone capaci di farti domande così. Se mai dovesse venirvi la tentazione di farne una simile a qualcuno, desistete. Per favore.
7) Tuo marito come l’ha presa? Generalmente simili decisioni vengono prese di comune accordo, fra i coniugi e raramente viene chiesto il permesso ai passanti, ai parenti o agli amici.
8) Pensi di tornare al lavoro prima o poi? Certo, quando i miei figli saranno maggiorenni e non avrò più un cavolo da fare: sai com’è, le ditte aspettano solo me.
9) Non ti potevi certo aspettare di poter fare tutto… Già il fatto che una donna debba scegliere SE essere madre o lavoratrice mi sembra crudele, ma anche stupirsi che volesse avere anche una sua identità professionale mi sembra quasi un insulto. Perché una donna che vuole avere una famiglia non deve voler lavorare? Una donna può essere utile alla società in cui vive in molti modi, fra cui anche essere madre.
10) Se volevi lavorare non dovevi fare i figli. Non è vero. Si può benissimo voler lavorare e avere una famiglia, se è ciò che si desidera. Bisogna solo trovare un datore di lavoro che creda in te e che apprezzi il fatto che non ti risparmi e che sei disposta a dedicarti con passione a tutti gli aspetti della tua personalità. E se per caso una donna decide di non lavorare per dedicarsi alla famiglia, è una scelta che va rispettata. Così come la scelta opposta. O non si ha più il diritto di effettuare delle scelte?
Francesca Tantalo
Sono una strega con un brutto carattere. Di quelle delle favole, coi calzini a righe e il vestito nero, gli occhiali sulla punta del naso e i capelli sempre in disordine. E' vero? Forse, ma sono soprattutto una naturalista disoccupata, un'impiegata part time, una mamma full time e, semplicemente, una donna.
Scrivo per la rubrica di cucina per bambini nel blog Oasi delle Mamme, ho due stupendi frugoletti, un compagno comprensivo, un giardino enorme, mille sogni nel cassetto e un'enorme passione per la nostra stupenda Madre Terra