Cose che non mi aspettavo (mentre stavo aspettando)
“Sto per rovinare la vita a mia figlia”. Con questo pensiero martellante mi svegliavo angosciata nel cuore della notte mentre ero in attesa del nostro secondo bambino. Lei, la principessa della casa, l’unica e la sola Tiranna incontrastata che si accapparrava l’affetto di famigliari vicini e lontani stava per essere spodestata dal suo trono. O meglio, sarebbe stata costretta a spostarsi un po’ più in la, stringere un po’ le chiappe per ospitare sulla seduta un altro esserino che chiedeva lo stesso amore.
E io sarei stata capace di amarli entrambi nello stesso modo? In quante parti si può dividere l’amore di una mamma? E se si divide non si perde irrimediabilmente qualcosa? Credo di aver pianto più di una volta guardando la mia inconsapevole figlia. Ero divisa tra una inimmaginabile gioia e la più cupa disperazione: credevo di non essere all’altezza di diventare mamma una seconda volta: ero già imperfetta così come potevano le cose non peggiorare ancora?
“E poi tornerò mai a vedermi i piedi?" Li ricordavo vagamente nella parte bassa del mio corpo ma non li vedevo da mesi... “diventerà una cosa permanente? E soprattutto: perché mio marito non capisce l’importanza di lavare i vetri alle 3 di notte?”
Pensavo di essere l’unica, poi un giorno arriva una telefonata sul mio cellulare: è Francesca Senette che mi parla di "Cose che non mi aspettavo (mentre stavo aspettando)" il suo libro sulla maternità e dell’imminente presentazione che ci sarebbe stata a Trento. Il nome non mi era nuovo per nulla, ma faticavo a credere che, una persona famosa (lei ha lavorato in televisione, io compaio si e noi in un paio di video del compleanno dei miei bambini) si sia data la pena di chiamare proprio me.
Ecco cosa non mi aspettavo: una persona semplice, alla mano, spiritosa e disponibile che, con leggerezza e sincerità ha raccontato il suo “diventare mamma” per la seconda volta. Nei suoi bambini Tommaso e Alice rivedo i miei, nei suoi dubbi rivedo le mie paure.
Cose che non mi aspettavo (mentre stavo aspettando) è un libro da leggere durante da gravidanza, per essere pronte e per poter dire “ecco dai non sono l’unica” e un libro da leggere quando i bambini sono un po’ più grandi, perché ricordare quei momenti, i dubbi, le paure e l’immensa gioia di ogni singolo momento ci ricorda che quello che siamo adesso è il frutto di quello che eravamo allora: mamme nel cuore e nella pancia, un po’ schizzate, con gli ormoni che dettavano legge.
L’amore si moltiplica e scopri che il trono è abbastanza grande da ospitare tutti quanti. Che i tuoi figli si stringono si, ma perché amano stare vicini, scopri che gli abbracci a 4 sono ancora più belli e che stretti stretti sul divano, con un bacio bavoso per guancia si sta comodissimi. Anche in estate.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.