Un bambino non è un capriccio... #mammacapricciosa
Notizia del momento: il tribunale di Roma la concesso l'adozione ad una coppia omosessuale. O meglio, il figlio, legittimo di una delle 2 donne, è stato legalmente adottato dalla sua compagna: ora sono una famiglia a tutti gli effetti.
"Era ora" dice qualcuno "E' uno scandalo" ribatte qualcun'altro.
Solerti come al solito, i nostro fedeli rappresentanti di "Fratelli d'Italia" hanno creato un cartellone (tra l'altro rubando una foto di Oliviero Toscani) in cui troneggia la scritta "un figlio non è un capriccio". Un bambino appare sospeso tra 4 beceri individui dall'aria poco raccomandabile e "chiaramente" gay.
Un bambino non è un capriccio. Giusto. O no?
Conosco coppie (etero) che, in attesa del loro primo figlio, si preoccupane del tempo che dovranno sottrarre ai propri hobby.
Conosco coppie (sempre etero) che antepongono l'acquisto di un cellulare ultimo modello al passeggino per il proprio figlio.
Conosco mamme che agghindano i loro figli come fossero piccole appendici da esibire, alla stregua di un braccialetto nuovo, salvo poi dire loro di "non giocare per terra che si sciupa il vestito nuovo."
Conosco bambini che non vengono mai portati all'aperto a giocare perché ai genitori non piace.
Conosco coppie che portano il figlio al ristorante salvo poi zittirlo davanti ad un gioco sull'I pad. Tutte le settimane.
Ho visto bambini portati in posti tali che non ho potuto fare a meno di pensare "Ma perché volere un figlio per poi costringerlo a...."
Ma tant'è. Siamo tutti diversi.
Mi interrogo sui motivi che mi hanno portata a diventare mamma.
Dovere sociale? Non credo, non ho messo al mondo 2 bambini pensando che un giorno potranno far parte di un sistema. I miei figli sono nati per essere liberi.
Uniformazione? No, nemmeno. Non sono stata spinta dalla voglia di emulare i miei amici già genitori.
Pressioni esterne? No, ne mia mamma ne mio papà smaniavano dalla voglia di diventare nonni (anche se, come è ovvio, ora stravedono per i nipoti)
Era la cosa giusta da fare? Guerra, fame nel mondo, disoccupazione, inquinamento... decisamente no. Se si guardasse il giusto o sbagliato chi avrebbe il coraggio di mettere al mondo un bambino?
Forse un bambino è davvero un capriccio. Di certo è una follia, perché in questo mondo pieno di cose brutte, cosa se non follia mista a speranza per il futuro potrebbe spingere una donna a mettere al mondo un figlio?
Quando è nata la nostra primogenita, il mutuo che avevamo appena stipulato per comprare casa, era decisamente più alto di quanto mai avremmo potuto permetterci; il lavoro allora come oggi era precario e la situazione economica non dava grosse speranze per il futuro.
Quindi, potrei quasi affermare che un figlio per noi è stato un capriccio. Un capriccio che sono stata felice di soddisfare per ben 2 volte.
Un figlio nato (o adottato) da un capriccio d'amore credo che sia la cosa più bella che ci possa essere e poco importa se i genitori sono etero, omo, single o altro.
Poco importa se sono ricchi, poveri, lavoratori precari o imprenditori.
Poco importa se sono bassi o alti, eleganti o trasandati.
L'amore non si misura in grammi o al metro, l'amore si vive. E basta.
Stefania, #mammacapricciosa. Felice di esserlo.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.