Inserimento al nido: tocca a papà!
Settembre è il mese dell'apertura dei nidi per l'infanzia e, per chi inizia per la prima volta, arriva il momento dell’inserimento.
Nelle famiglie di oggi, dove entrambi i genitori lavorano, non è così scontato che ad accompagnare il figlio in questa nuova avventura sia la mamma. Nella mia esperienza, e guardandomi intorno, considerando che mamma e papà sono sempre più interscambiabili nella gestione dei figli, si sceglie chi in quel periodo ha una poiù agevole conciliazione lavorativa. Così, sempre più spesso, sono i papà a varcare per la prima volta la soglia del nido.
Qualche sera fa al parco, rubacchiando qualche stralcio di conversazione a genitori vicini a uno scivolo, ho sentito un papà che dava consigli a una mamma sulla base dell’inserimento fatto con sua figlia lo scorso anno.
Diciamoci la verità, l’inserimento, nel senso di gestione del distacco e ingresso in un nuovo ambiente, vale per entrambi, tanto per il bambino quanto per il genitore.
La regola d’oro è ormai conosciuta, più difficile è metterla in pratica. “Mostrare sicurezza, qualunque cosa succeda. Non far percepire il timore di staccarsi. Non fare come quelli che ti salutano ma poi stanno sempre sulla porta a chiacchierare. Non voltarsi ad ogni passo.” I bambini percepiscono la paura, in questo caso la nostra.
E’ ammesso trattenersi nelle vicinanze, magari nascosti dietro un muretto o un albero, per sbirciare ma è assolutamente vietato farsi vedere.
Ricordo il “mio” primo giorno di inserimento che prevedeva un paio d’ore durante l’uscita in giardino con il genitore seduto su una panchina.
Mia figlia mi ha aiutato in questo perché non ha mai dato segni di insofferenza. Anzi, a dire la verità, non mi cercava proprio. Che, poi, lì per lì un minimo di considerazione fa anche un po’ piacere.
Così, mentre mia figlia esplorava i giochi del giardino, io mappavo mentalmente tutti i possibili pericoli, vedevo i bambini più grandi spingersi a velocità folle, per me, su macchinine a spinta evitandola per pochi millimetri, bambini impegnatissimi nella ricerca di qualcosa di prezioso, considerando la dedizione, all’interno del loro naso, bambini in preda a un pianto inconsolabile per aver perso il posto nella fila per lo scivolo.
“Bene. Allora da domani la bambina da sola per tutta la mattina” mi ha ricordato l’educatrice al momento dei saluti.
Alla fine della prima giornata, mia figlia molto più inserita di me.