Halloween, del perché mi piace questa festa

Venerdì 31 Ottobre 2014

Halloween si o Halloween no?

Qualcuno obietta che non è una festa che appartiene alla nostra tradizione e che è una trovata americana per spillare soldi ad ignari consumatori. O peggio: che è una ricorrenza per onannare il diavolo. Pensiero ineccepibile no?

No, perché ci sono 3 errori di fondo:

  1. Halloween non è una festa americana bensì celtica (quindi europea) e in molte tradizioni regionali italiane si festeggia la notte dedicata ai defunti con luci, musica e cortei.
  2. E’ una festa consumistica solo se noi vogliamo che sia consumistica, è possibile creare decorazioni e costumi con costi davvero bassi utilizzando materiale di riuso.
  3. E' un inno alla vita, in tempi antichi si tenevano le porte aperte per permettere ai propri parenti defiunti di passare a far visita ai vivi.

Poi dai, neanche le patate e i pomodori facevano parte della nostra cultura italica eppure non mi pare che nessuno si sia mai accanito contro questi ortaggi!

Quando ero piccola, Halloween si conosceva solo attraverso i film e i telefilm americani e nutrivo una profonda invidia per quei bambini che avevano il permesso di girare di notte per le strade facendo dolcetto o scherzetto. La notte, capite? La notte che mi era sempre proibito uscire! Cosa avrei dato per poter uscire anche io, anche per una serata sola! Son traumi questi, mica ci possiamo scherzare sopra!!

Poi Halloween è arrivato anche qui, simbolo che il mondo è un grande paese: che sia arrivato perché i commercianti hanno odorato il profumo di un possibile guadagno che capitava a fagiolo tra l’inizio della scuola e il Natale; o che sia stata un’esigenza maturata da un gruppo di bambini che hanno pensato di provare a vedere che succede a bussare di casa in casa chiedendo caramelle io non lo so.

Ma so che i miei figli aspettando questa festa con la stessa trepidazione con cui aspettano il Natale (che poi, ad essere sinceri, tra cenoni, regali e tutto il resto, non è che anche la natalità è una festa un pochino consumistica?), parlano di Halloween, giocano ad Halloween (chiusi in camera con le luci spente e una pila in mano facendo versi spaventosi), mi chiedono dolcetti in tema Halloween.

Per quello che mi riguarda vedevo un solo, insormontabile, problema: Gaia e Samuel non presentavano il minimo problema all'idea di suonare di casa in casa per chiedere caramelle (che poi, per dovere di cronaca, non vengono neanche mangiate), ma i nostri vicini cosa avrebbero pensato di questa nuova usanza?

L'ideale è avvisare preventivamente i fortunati prescelti per il vostro giro di Halloween, in modo che siano pronti e con una scorta di dolci sufficiente a soddisfare le aspettative di un allegro gruppo di mostri.

Poi volete mettere la soddisfazione di vedere i vostri bambini, magari molto timidi, che insieme ad un gruppo di amici si avventurano per le strade suonando i campanelli di quelli che per loro sono perfetti sconosciuti?


Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.