Halloween, del perché mi piace questa festa
Halloween si o Halloween no?
Qualcuno obietta che non è una festa che appartiene alla nostra tradizione e che è una trovata americana per spillare soldi ad ignari consumatori. O peggio: che è una ricorrenza per onannare il diavolo. Pensiero ineccepibile no?
No, perché ci sono 3 errori di fondo:
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Halloween non è una festa americana bensì celtica (quindi europea) e in molte tradizioni regionali italiane si festeggia la notte dedicata ai defunti con luci, musica e cortei.
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E’ una festa consumistica solo se noi vogliamo che sia consumistica, è possibile creare decorazioni e costumi con costi davvero bassi utilizzando materiale di riuso.
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E' un inno alla vita, in tempi antichi si tenevano le porte aperte per permettere ai propri parenti defiunti di passare a far visita ai vivi.
Poi dai, neanche le patate e i pomodori facevano parte della nostra cultura italica eppure non mi pare che nessuno si sia mai accanito contro questi ortaggi!
Quando ero piccola, Halloween si conosceva solo attraverso i film e i telefilm americani e nutrivo una profonda invidia per quei bambini che avevano il permesso di girare di notte per le strade facendo dolcetto o scherzetto. La notte, capite? La notte che mi era sempre proibito uscire! Cosa avrei dato per poter uscire anche io, anche per una serata sola! Son traumi questi, mica ci possiamo scherzare sopra!!
Poi Halloween è arrivato anche qui, simbolo che il mondo è un grande paese: che sia arrivato perché i commercianti hanno odorato il profumo di un possibile guadagno che capitava a fagiolo tra l’inizio della scuola e il Natale; o che sia stata un’esigenza maturata da un gruppo di bambini che hanno pensato di provare a vedere che succede a bussare di casa in casa chiedendo caramelle io non lo so.
Ma so che i miei figli aspettando questa festa con la stessa trepidazione con cui aspettano il Natale (che poi, ad essere sinceri, tra cenoni, regali e tutto il resto, non è che anche la natalità è una festa un pochino consumistica?), parlano di Halloween, giocano ad Halloween (chiusi in camera con le luci spente e una pila in mano facendo versi spaventosi), mi chiedono dolcetti in tema Halloween.
Per quello che mi riguarda vedevo un solo, insormontabile, problema: Gaia e Samuel non presentavano il minimo problema all'idea di suonare di casa in casa per chiedere caramelle (che poi, per dovere di cronaca, non vengono neanche mangiate), ma i nostri vicini cosa avrebbero pensato di questa nuova usanza?
L'ideale è avvisare preventivamente i fortunati prescelti per il vostro giro di Halloween, in modo che siano pronti e con una scorta di dolci sufficiente a soddisfare le aspettative di un allegro gruppo di mostri.
Poi volete mettere la soddisfazione di vedere i vostri bambini, magari molto timidi, che insieme ad un gruppo di amici si avventurano per le strade suonando i campanelli di quelli che per loro sono perfetti sconosciuti?
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.