Massaggio infantile, la gioia del linguaggio non verbale
Durante i primi mesi di vita di mio figlio ho frequentato, per motivi professionali ma anche e soprattutto per curiosità, un breve corso di messaggio infantile. In tale occasione ho avuto la fortuna di conoscere Eloise Evangelista, che mi racconta di quanto sia entusiasta del corso che sta per terminare presso l’A.I.M.I (Associazione Italiana Massaggio Infantile).
Ancora poco tempo e otterrà il suo attestato, me lo racconta con occhi entusiasti, lei che lavora con i bimbi del nido, che ama questo mestiere, e mi spiega il motivo di tanta soddisfazione.
Cita il dottor Thomas Verny, presidente e fondatore dell'Association for Prenatal and Perinatal Psychology and Healt: "Il flusso d'amore tra madre e neonato è palpabile come un'emozione che si percepisce; il legame costruito nei primi importantissimi giorni e settimane di vita di un bimbo diverrà fonte d'amore e di premure per il bambino e i genitori durante tutto il corso della loro vita. Il legame che li unisce è come un dialogo, una danza tra bambino e genitore che inizia prima della nascita ma che conosce la massima espressione nelle prime settimane e mesi di vita dopo la nascita. Per favorire questo legame occorrono momenti prolungati di contatto tra la madre, il padre e piccolo, durante i quali possano costruire intimità e connessioni l'uno con l'altro".
Ho provato, per esperienza personale col mio bimbo, quanto questo contatto, questa comunicazione “emotiva e sensoriale” più che verbale, fosse importante. Io ho dato alla luce un piccolo diavoletto, mai fermo sin dai primissimi giorni di vita, sempre attivo, curioso, vivace (per usare un eufemismo) e già grazie ai pochi e semplici tocchi appresi durante il corso che ho seguito eccolo lì, che si calma, che mi guarda stupito e beato e mi rende felicissima, in uno scambio reciproco di emozioni. Ma non solo, sono molti i motivi per cui una mamma dovrebbe imboccare questo cammino, anche con pochissime lezioni.
“Il massaggio rappresenta uno strumento davvero efficace per alimentare la relazione d'affetto tra i genitori e i propri figli”, continua Eloise, “un ottimo mezzo di comunicazione non verbale, che oltre a stimolare il senso di attaccamento e creare un'intensa relazione affettiva diventa anche un modo per alleviare le paure e le inquietudini del bambino.
Per il neonato il mondo è tutto da scoprire, ogni giorno i bimbi entrano in contatto con qualcosa di nuovo oltre i loro costanti mutamenti fisici accompagnati da una continua conoscenza del proprio corpo, si aggiungono le molteplici situazioni quotidiane in cui viene coinvolto emotivamente. Lo stress a cui i bambini sono sottoposti nell'affrontare situazioni nuove e trasformarle in qualcosa di prevedibile e familiare è importante per il loro sviluppo cerebrale”.
Cioè? E cosa c’entra questo con il massa ggio infantile?
“Nei momenti di stress l'ipofisi produce un ormone chiamato adrenocorticotropico (ACTH) che attiva altri ormoni chiamati adrenergici che preparano il corpo e il cervello a combattere contro emergenze sconosciute e imprevedibili. L'ormone ACTH stimola la produzione di proteine nel fegato e nel cervello che risultano utilissime per l'apprendimento e per la memoria.
Tanto quanto lo stress il rilassamento è funzionale ai processi di apprendimento, e il massaggio rappresenta una tenera opportunità per raggiungerlo. E' dimostrato come massaggiare i propri figli riduca gli ormoni indicatori di stress (cortisolo e norepinephrine) e rilassa facilitando la produzione di ormoni anti-stress come ossitocina e serotonina.
Una ricerca scientifica condotta presso l’Università di Warkwick (UK) su un campione di bambini da 0 a 6 mesi afferma proprio questo. L’équipe di ricercatori del Warwick Medical School e dell’Insitute of Education presso l’Università di Warwick ha passato in rassegna nove studi scientifici riferiti ad un campione totale di 598 neonati di massimo sei mesi. L’équipe ha constatato che i vari studi consentono di evidenziare importanti risultati riguardo alcuni comportamenti dei bambini. Per esempio i neonati massaggiati piangono meno, dormono meglio e risultano avere un più basso livello di ormoni dello stress in circolo, in particolare il cortisolo, rispetto a quei neonati che non sono stati massaggiati. Uno degli studi analizzati inoltre, ha messo in evidenza che il massaggio infantile potrebbe influire in maniera significativa sul rilascio della melatonina, un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale o epifisi, che ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
La ricerca da molto valore alla pratica del massaggio infantile soprattutto per quanto riguarda il consolidamento del legame genitore-bambino, il miglioramento della qualità del sonno, la diminuzione del pianto e gli effetti biochimici legati alle reazioni e stimoli stressanti”.
Non posso che concludere con la bella considerazioni di Eloise, che per racchiudere il cuore del suo discorso mi spiega ancora: “Il massaggio è un modo per crescere insieme, per aiutare i bimbi a gestire ogni input e a reagire con il rilassamento ed è un modo per comunicargli serenità nel percorso di crescita alla scoperta di un mondo, come direbbe Frederick Leboyer, vivo, dal cuore che batte, un mondo amichevole”.
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