Come sopravvivere all'estate in città con i figli
Mi accingo ad affrontare la mia prima estate da bismamma, con un pargolo treenne e una piccola di un mese, compito decisamente impegnativo, ma anche stimolante.
Lavoro da casa, come libera professonista, per cui le mie giornate sono molto piene e ho i bimbi quasi sempre con me: è quindi necessario avere molta organizzazione e riuscire a sfruttare al massimo i tempi. L'estate è meravigliosa, se la si può godere come merita, anche se si devono seguire ritmi ed esigenze misura extra small.
La bella stagione è il tempo dei bambini più che mai: i miei ricordi d'infanzia migliori raccontano episodi vissuti durante le vacanze scolastiche e quindi, da adulti, ci si ritrova a voler donare questo tipo di esperienza, vissuta a pieno, anche ai propri figli.
Quello che non sapevo era che dietro c'è un bel po' di lavoro organizzativo genitoriale (per lo meno con i più piccoli). Se d'inverno ci si è attrezzati per far trascorrere ore piacevoli ai bimbi al chiuso, ora l'imperativo è uscire!
Stare all'aria aperta è vitale per i figli, me ne accorgo osservandoli, sia da appena nati che poi, quindi le nostre giornate sono scandite dai tempi da trascorre all'esterno. Vivendo in una città, se pur piccola, non abbiamo molti spazi verdi vicino casa, se non il parco pubblico e il giardino della nonna.
Di routine, dunque, alterniamo le due opzioni in base alle esigenze di tutti e permettendo, in questo modo, di vivere diverse situazioni 'sociali': il bimbo frequenterà coetanei al parco, dove noi potremmo allearci e sostenerci con altre mamme, e godrà anche l'attenzione dei nonni (quando e se ci sono).
A casa, negli orari più caldi, per vivere al meglio le giornate, cerco di coinvolgere il bimbo grande in tutte le attività che bisogna fare, come stendere i panni o cucinare. I piccoli si divertono un mondo ad aiutarci: così si può insegnare qualcosa e farli felici nello stesso tempo.
Credo che il modo migliore per passare le giornate sia alternare momenti dedicati esclusivamente al gioco puro e altri in cui il bimbo possa accompagnarci nelle faccende quotidiane.
Concediamoci i cartoni animati negli orari più critici, come la preparazione dei pasti: piccole 'pillole' di tv non devono farci sentire in colpa, ma possono essere concesse per permetterci di alleggerire un po' l'impegno e per un po' di relax.
E la più piccola? Fortunatamente i neonati, in genere, colmate le esigenze primarie, dormono, e l'aria aperta sembra che concili fortemente questa pratica, per cui ci segue al meglio, ora in carrozzina, ora in fascia, e attende di diventare più protagonista anche lei!In questo caso, munirsi di tutti i supporti possibili per me è stata una scelta vincente, che mi permette di seguire il figlio grande e le altre cose che devo fare in modo piuttosto agevole, mentre, nel frattempo, la piccolina sente la mia vicinanza e può poppare quando vuole.
La sera poi arrivano i rinforzi e torna il babbo: a quel punto, il mio suggerimento è... di continuare ad uscire!
La cosa che più amo dell'estate sono proprio le serate, le feste di paese, le sagre, le notti bianche... dunque, compatibilmente con gli orari dei bimbi, suggerisco di approfittare di queste opportunità e concedersi passeggiate notturne, magari anche solo un paio di volte la settimana.
Questo può anche aiutare a scaricare le tensioni del giorno e distrarsi un po': certo, si è un po' più stanchi, ma per quanto mi riguarda, ricaricare lo spirito è importante come ricaricare il corpo.
Silvia Alessandrini Calisti
Sono mamma, web writer, ex bibliotecaria; amo conoscere cose, persone, situazioni e mettermi in gioco ogni giorno.
Nel magazine di Baby Bazar parlerò di percorsi della maternità a metà strada tra vita reale e web. Argomenti di cui parlo anche nel blog che curo: Club delle mamme Marchigiane.