Serené Village - Reggio Calabria

Le diverse fasi in cui si è evoluta la mia vacanza ideale? A 20 anni al top c’erano il campeggio o casa in affitto: una volta tanto mi divertivo anche a lavare i fornelli o a cucinare per le amiche e per lui. Uno spaccato di indipendenza che a casa non avevo. E comunque tanto per tutto il resto dell'anno al grosso delle faccende di casa ci pensava mamma (terrorizzata dal fatto che mi potessi avvicinare alle sue preziose pentole e fornelli…chissà come mai…).

Poi sono andata a convivere con lui e dopo un anno di cucina-lava-spazza, pur potendo contare su una dolce metà che collabora ogni volta che può, già cercavo un oasi di pace lontana dall'anti calcare.

Poi, dopo dieci mesi di sciatica e nausee è arrivato in casa il nano, di cui mi sono innamorata nonostante sia pure pelato e sdentato (in un film dell'orrore mi avrebbe fatto paura un essere simile, invece lui lo amo) e dopo altri mesi di mancanza di sonno, poppate e pianti, mi sono trovata a gridare: "Stop! Voglio una pausa!".

Così anche io, amante dei viaggi fai-da-te, dei campeggi improvvisati e dei viaggi on the road, per la prima estate da mamma ho scelto un villaggio. L'ho presa come una sconfitta, del tipo: "Ok, stanchezza, hai vinto tu", invece mai scelta fu più azzeccata.

Ho seguito il consiglio di una delle mie amiche mamme-senior, che da tempo già mi ammoniva: "Questa estate sarà diversa per te, fidati" e mi ha convinto a prenotare una vacanza al Serené Village, una delle strutture della catena Bluserena.

Beh, non posso che consigliarla alle altre mamme, aggiungendo che quelle 4 stelle solo meritatissime. Perché?

1. Animazione: adatta soprattutto ai più piccoli, a cominciare dalla baby dance dopo cena passando per i musical con scenografie e costumi curati che a mio avviso sono più adatti proprio ai più piccoli ma che piacciono tanto anche ai grandi. E mentre i genitori si gustano sketch di cabaret che conservano quella innocente ilarità dal sapore anni '60, i più piccoli al mini-club magari si sparano un bel film della Pixar, se a mamma e papà va a genio.
   
   In più l'animazione, che io di solito evito, da bravo orsetto quale sono, ti coinvolge ma non é di quelle "moleste" che vengono a rompenti l'anima sotto l'ombrellone.
   
   Se vuoi accodarti al trenino che parte in spiaggia o al gioco caffè bene, altrimenti sei libero di scegliere una solitaria nuotata in piscina o leggere un libro nella fresca pineta che separa la struttura dalla spiaggia (entrambe una vicinissima all'altra, separate solo da una comoda passeggiata di pochi passi all'ombra). Per dire, anche una come me alla fine si é ritrovata a ballare i balli di gruppo in mare. E ci sono andata io, con le mie gambe. Marito allibito sotto l'ombrellone.
   
2. Bambini: Lasciare Paperetto all'animazione a soli 4 mesi e mezzo non era possibile. Però ho notato un'organizzazione quasi scientifica nel gestire il tempo dei bambini tra sport, gioco e pappa, senza dimenticare mai la sicurezza di quelle piccole pesti scatenate.
   
   Ecco, se c'era una figura che ho stimato lì dentro sono stati gli animatori del "Serenino" o "Seren-Up" (i ragazzi vengono divisi in fascia di età, il SerenHappy é per i teenager, praticamente): io non oso immaginare cosa significhi intrattenere tutte quelle pesti pronte a fare qualunque tipo di pazzia venga loro in mente.
   
   Eppure gli animatori ce la fanno, dal momento che ho visto orde di bambini sorridenti. In più, mamme, c'è Serenella, una coccinella gigante dai lineamenti stile manga che gira per il villaggio conquistando i più piccoli come una vera star, con tutta una serie di gadget e abbigliamento a lei ispirato.
   
   Ho parlato con diverse mamme-senior e tutte adorano il fatto di poter affidare il nanetto all'animazione, se vogliono, prendendo un po' di tempo per sé, finalmente, sapendo che i piccoli intanto giocano in sicurezza divertendosi.
   
   
3. Biberoneria: scoperta fantastica per me. Un angolo di paradiso per le mamme, disponibile h24. Una cucina con una serie di fornelli su cui riscaldare pappe e latte, con tanto di sterilizzatore Chicco (ormai il nostro elettrodomestico preferito. Sigh!), scalda biberon, presine, saponi e tutto ciò che vi viene in mente.
   
   Dispense piene di pastine e biscottini messi a qualunque ora a disposizione delle mamme e dei loro piccoletti, oltre a latte, yogurt, frutta o ogni altro genere di merenda necessaria per i nanetti. Un'altra accortezza che facilita la vita delle mamme.
   
4. Cibo e sport: lo confesso, nonostante sia in costante dieta post-parto, non ho potuto resistere ai buffet, sempre ricchi, che comunque danno la possibilità di rimanere in linea. Sono golosa ma odio tornare a casa dalle vacanze e rendermi conto di essere diventata una vacca. Tra l'angolo dei primi, dei dolci e quello dei fritti, infatti, c'è sempre l'angolo dei secondi piatti alla piastra, per esempio, oltre a verdure, frutta fresca e insalate sempre a disposizione di chi vuole tenersi leggero.
   
   In più per espiare i miei peccati di gola c’era lo sport: dal tiro con l'arco (in cui mi sentivo una perfetta Merida) alla sexy zumba, da spinnging all'acqua gym. Risultato: sono potuta tornare in città senza aver messo su chili nonostante il mojito party in spiaggia e i dessert dopo cena.
   
   In più, dandoci il "cambio della guardia" col baby, anche il maritozzo ha potuto partecipare al torneo di calcetto (é proprio il "maschio medio", davanti al calcio) e a qualche partita di beach volley.

Pulizia di camere e bagno ok, almeno nel mio caso, oltre al wi-fi gratuito, che però era disponibile solo in alcuni punti della spiaggia e in piscina, punto nevralgico della vita sociale del villaggio, con tanto di bar e negozietti. In camera no ma diciamo che nonostante io sia una web-addicted sono riuscita a farmene una ragione, dovendo saltellare sempre qua e là tra mare, piscina e ristorante. Sempre con nano incorporato, ovviamente.

Insomma, indicato per: mamme con crisi isteriche in cerca di pace, papà a caccia di sport e relax e bambini che amano socializzare.

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