Sport per ragazzi: scopriamo l'atletica!
Michela Frau è istruttrice di atletica dell'ASD Esperia, ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande riguardo questo sport, e ci spiega perché l'atletica è fondamentale per la crescita dei bambini!
Ciao Michela, parlaci un po' di te.
Sono Michela Frau, ho 27 anni, e sono di Carbonia. Dopo il diploma al liceo linguistico ho preso la laurea triennale in scienze motorie, ed attualmente oltre a fare l'istruttrice sto studiando per conseguire la laurea specialistica in attività motoria preventiva e adattata, mi mancano pochi esami.
Com’è nata la tua passione per l'atletica e la volontà di insegnare ai bambini?
E' successo tutto per caso, non ero piccolissima, avevo già 12 anni, quando il mio vicino di casa mi chiese di venire al campo per provare ad allenarmi. Devo dire che ero già fisicamente predisposta allo sport e mi sono immediatamente innamorata della fossa del salto in lungo, le ginocchia sporche di sabbia costituiscono ancora oggi un bellissimo ricordo della mia carriera sportiva. E' stato un amore a prima vista, ed ho subito pensato che la mia strada fosse di diventare un'istruttrice.
Ricordo che da ragazzina dicevo a mia madre: "Mamma, un giorno sarò collega di Amedeo" (il mio storico istruttore) e, da buon capricorno testardo, ho realizzato il mio sogno.
Parlaci dell'atletica, che tipo di sport è?
L'atletica è uno sport antichissimo ed è la regina di tutti gli sport perché racchiude tutti i movimenti del corpo umano e getta le basi di tutti gli sport. Un ragazzo che fa preparazione atletica sarà facilitato in qualsiasi altro sport si cimenterà. Le discipline atletiche sono molte, senza dilungarci nelle varie specialità, diciamo che fondamentalmente esistono tre grandi categorie di specialità: la corsa, i salti e i lanci.
Per quanto riguarda invece le categorie degli atleti, quelle giovanili chiamate "promozionali" partono dagli esordienti (dai sei ai dieci anni), per poi passare alla categoria ragazzi (12/13 anni) e infine ai cadetti (14/15 anni).
Ci sono sport che sono consigliati o sconsigliati a bambini timidi, con poca autostima, violenti, agitati, con problemi fisici... a chi è consigliata l'atletica?
A tutti. L'atletica offre un ventaglio talmente ampio di discipline che chiunque può approcciarsi ad essa, e non esistono limiti o controindicazioni.
Anche i disabili possono trovare nell'atletica un modo soddisfacente per praticare attività fisica, anzi, può essere un modo molto efficace per migliorare eventuali handicap o difetti fisici più o meno gravi.
Quali sono i pregi, i punti di forza, motivi per cui sarebbe bene praticare questo sport?
Nell'atletica leggera nessuno è mai in panchina. Partecipano e gareggiano tutti, dal più scarso al più bravo, perché l'avversario... siamo noi stessi! Inoltre, anche se non si desidera gareggiare, è di supporto a qualsiasi altro sport, la preparazione atletica è fondamentale anche nel basket, nel calcio, nel tennis, in tutti gli sport!
Infine un'altra cosa bellissima è che si viaggia, a livello regionale, nazionale, ed anche all'estero. L'atletica offre esperienze indimenticabili per i bambini e le loro famiglie.
Eventuali debolezze o controindicazioni?
Non esistono controindicazioni, chiunque può praticare l'atletica, grazie alla varietà di discipline che abbraccia questo sport. Ad esempio ad un ragazzo agitato o violento non darò in mano un giavellotto, ma nelle altre discipline come ad esempio la corsa o il salto può trovare serenità e migliorare il suo carattere.
Che abilità fisiche sviluppa?
Soprattutto all'inizio, con i bambini dai 6 sino agli 11 anni si cerca di dare un'infarinatura di tutte le specialità, proprio per aiutare il fisico a svilupparsi in modo armonico. In questa fase l'allenatore deve stare attento a seguire l'evoluzione del bambino, per poi poterlo consigliare nel momento in cui vorrà specializzarsi in una certa disciplina.
Qui la genetica gioca un ruolo importante, molto spesso la predisposizione è innata, ci sono bambini predisposti per la velocità, altri per la resistenza, altri sulla forza fisica. La costanza e l'allenamento fanno il resto.
Quali sono i valori che trasmette?
Prima di tutto la lealtà e il rispetto, per se stessi e per gli avversari. E' molto difficile che in questo sport si possa inveire contro l'avversario o contro i giudici. E' uno sport che porta i bambini a prendere la responsabilità delle proprie azioni e dei propri limiti. Aiuta a prendere coscienza di se stessi perché come già detto la gara è soprattutto contro se stessi. Sviluppa l'autonomia del bambino e con l'aiuto dell'allenatore si crea un ambiente nel quale la "squadra" deve supportare e sostenere tutti i membri del gruppo, quindi il valore della solidarietà ha una grande importanza. Ed infine ovviamente lo spirito di sacrificio e la costanza finalizzati al raggiungimento dei risultati.
Come scegliere la società giusta? Una vale l'altra o ci sono dei criteri per sceglierla?
Sono molto importanti la serietà e la preparazione della gente che ci lavora, perché si sta affidando la salute del proprio figlio e la sua crescita ad un'organizzazione che deve essere preparata specificamente.
Ci vuole un'attrezzatura particolare di partenza? Quale?
Niente di particolare o di costoso! Bastano un paio di scarpe adatte e una tuta da ginnastica.
Che tipo di impegno richiede (di tempo ed economico)?
L'atletica è uno degli sporti più economici che esistano. La nostra società Esperia Cagliari ad esempio, per 3 lezioni settimanali di un'ora ciascuna chiede un contributo di 20 euro mensili. Inoltre sono previsti degli sconti per fratelli, per due bambini la quota è di 35 euro, e se i bambini sono tre si arriva a spendere 50 euro mensili.
Per quanto riguarda il tempo da dedicare, oltre alle 2 o 3 lezioni settimanali, ci sono anche le gare organizzate dalla FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera) che si svolgono principalmente il sabato pomeriggio o la domenica in autunno e in primavera. Le gare sono un'occasione di socializzazione e di crescita per i bambini, per cui è importante partecipare.
Molti pensano che l'atletica sia uno sport troppo individualista, è una realtà o un mito da sfatare?
Non c'è dubbio che sia uno sport individualista. Però la Società è come una squadra, e durante le gare si fa il tifo per i compagni di squadra, incitandoli e supportandoli, e si viene a creare un rapporto tra compagni di Società che dura nel tempo, i miei compagni di allenamento di quando ero ragazzina sono tuttora tra i miei migliori amici!
Non bisogna dimenticare inoltre che ci sono delle specialità che sono vere e proprie specialità di squadra: le staffette. Infine molti campionati non sono individuali ma "di società", quindi ognuno deve dare il suo contributo per far conquistare punti alla propria squadra!
Molto spesso si sente parlare di aspettative esagerate dei genitori nei confronti dei figli, come se questi dovessero in qualche modo riscattare le nostre ambizioni mancate: in che modo e in quale misura il genitore deve intervenire nella sfera sportiva del figlio?
Il compito del genitore è invogliare il figlio a fare sport (qualsiasi esso sia) perché questo è fondamentale per la sua crescita fisica e mentale; purtroppo mi capita di sentire di genitori che pensano di punire il figlio che ha fatto qualche marachella togliendogli lo sport. Non fatelo! Toglietegli altre cose (tv, videogiochi...) ma non lo sport, perché questo è troppo importante.
E' fondamentale anche che il genitore rispetti il lavoro dell'allenatore e si fidi di lui perché solo l'istruttore può decidere che tipo di allenamento sia giusto per la crescita del bambino e non si deve interferire con il suo lavoro. Riguardo alle aspettative e le ambizioni, il bambino deve avere le proprie, e non quelle dei genitori! Creare delle false aspettative è dannoso per la crescita del bambino, ed è controproducente.
Il genitore infine deve trasmettere al figlio l'impegno preso, anche se a volte questo può comportare dei sacrifici.
Da quale età si può praticare questo sport a livello agonistico? E' possibile per tutti o occorre avere particolari abilità?
La crescita avviene insieme all'istruttore, e devo dire che la fase adolescenziale è molto delicata e in questo momento c'è purtroppo una percentuale di abbandono dello sport molto alta. Dai 16 anni, al termine delle categorie promozionali può essere praticata l'atletica a livello agonistico, ma più che particolari abilità è fondamentale aver raggiunto una certa esperienza e maturità mentale. Anche praticata a livello agonistico, l'atletica continua ad essere uno sport adatto a chiunque, a qualsiasi età, anche avanzata. La mente può tutto!
Corina Grosso
Mi chiamo Corina Grosso vivo a Cagliari, ho 35 anni, 2 figli, un marito, 2 gatti e un porcellino d'india.
Dopo tanti anni da lavoratrice dipendente ho realizzato il mio desiderio di mettermi in proprio e aprire un Baby Bazar, operativo da ormai 5 anni. Nel BBMag mi piacerebbe parlare di tutto ciò che mi crea emozioni, a partire dalla nascita dei miei due miracoli!