Un'alternativa sostenibile alla fast fashion?
Fare shopping ci piace così tanto... specialmente quando lo facciamo per i bambini! Adoriamo acquistare nuovi e simpatici abitini per figli e nipoti, tuttavia ci sono molti motivi per dare una frenata ai consumi, specialmente quando si parla di abbigliamento.
Sabato 18 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Riciclo: un'occasione per fare una riflessione più approfondita sui nostri stili di vita e... di consumo. Anche, o forse soprattutto, in ambito domestico. Noi di BABYBAZAR vogliamo raccontarti cosa succede nel mondo dell'abbigliamento: continua a leggere per scoprire come fare la differenza!
Trovi tante proposte second hand di qualità nel nostro shop online!
Fast fashion: un problema di inquinamento, non solo di qualità
Ormai ci siamo abituati a vedere le vetrine cambiare settimanalmente, ad avere la possibilità di acquistare capi a prezzi irrisori e poi... a buttarli in fretta. Questa è il meccanismo della moda fast fashion, che prevede un cambio totale del guardaroba più volte l'anno, perché i capi diventano subito obsoleti oppure sono di cattiva qualità e pertanto si allargano, si scuciono, si scoloriscono.
La moda di seconda mano, già amatissima nei paesi del Nord Europa, rappresenta invece un'alternativa più sostenibile tanto dal punto di vista della qualità, quanto economicamente e per l'ambiente. I dati del resto parlano chiaro: se al primo posto tra le cause di inquinamento c'è l'industria petrolifera, in seconda posizione troviamo quella della moda, che emette circa un miliardo e duecento milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.
Oltre al costo ambientale dell'invenduto, che generalmente viene bruciato, è facile capire l'impatto della produzione di tessuti se si considerano i danni causati dalle tinture alla fauna acquatica (e, di conseguenza, anche a noi consumatori di pesce); così come il quantitativo di acqua necessaria per produrli e colorarli, che rappresenta una importante voce di spreco.
Le fibre più utilizzate dall'industria tessile sono quelle sintetiche, la maggior parte delle quali non si degrada neanche dopo lo smaltimento; ma anche le fibre naturali come il cotone non sono esattamente "eco": lo sapevi che per produrre il cotone è necessario l'impiego del 2,5% delle terre arabili del pianeta e per coltivarlo bisogna impiegare grandi quantità di pesticidi e acqua?
Insomma, l'unica soluzione per mitigare l'impatto dell'industria della moda sull'ambiente sembra essere quella di produrre meglio e produrre di meno, in modo da avere meno abiti a disposizione ed indossarli più a lungo.
No alla fast fashion, sì alla moda second hand: ecco perché (3 motivi)
1. La moda fast fashion dà l'impressione di spendere poco, ma quanto investiamo davvero nell' abbigliamento "usa e getta" ogni anno? Non è forse meglio acquistare meno capi e sfruttarli per più tempo? Compriamo cose di qualità e facciamole durare di più rivendendole
2. I bambini crescono velocemente e l'abbigliamento va cambiato in continuazione. Non per questo la cosa migliore è scegliere capi di basso costo; quello che possiamo fare, invece, è scegliere capi usati di ottima qualità, che se tenuti bene potranno essere ancora rimessi in circolo
3. Scegliere abbigliamento second hand è una scelta senza compromessi. Quando un abitino viene dismesso, molto spesso è stato indossato pochissimo. Prova a pensare a quanti capi bellissimi metti da parte ad ogni cambio di stagione: questo accade a tutte le famiglie. Nei negozi BABYBAZAR, poi, la selezione è ferrea e trovi solo abbigliamento in perfette condizioni, anche firmato
BABYBAZAR è in prima linea nella lotta contro gli sprechi e contro la moda fast fashion. Nei nostri negozi, infatti, proponiamo e mettiamo a disposizione soltanto abbigliamento di qualità, allungando la vita di tutti i capi infanzia che meritano di essere ancora utilizzati!