I compiti non li faccio! Come gestirli in vacanza
Inutile dirlo, in estate a tutto si vorrebbe pensare fuorché ai compiti. Piscina, centri estivi, relax in giardino, mare? le attività da fare sono così tante che a volte è proprio difficile trovare il tempo e la voglia per dedicarsi al ripasso di tutte le cose imparate durante l?anno scolastico.
I compiti per le vacanze, però, se non sono esagerati, hanno la loro importanza. Sono utili, infatti, per non dimenticare tutto ed evitare di riprendere gli argomenti durante i primi giorni di scuola, per tenere la mente allenata e per esercitare alcune abilità acquisite.
Ps: non dimentichiamo di far leggere ai bimbi un bel libretto durante l?estate!
6 suggerimenti per fare i compiti più gradevolmente
Se il tuo bimbo è un appassionato dello studio, probabilmente troverà divertente fare esercizio anche nei mesi più caldi. Ma se, invece, non ne vuole proprio sapere, sarà utile mettere in pratica alcune strategie.
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1.Definire il tempo: fare in modo che il tempo sia circoscritto, così da non dilungarsi troppo e creare insofferenza (per esempio un?ora ogni due giorni). È bene organizzarsi in modo da svolgere i compiti assegnati un po? per volta per evitare le inutili ansie che comporterebbe il fare tutto durante l?ultima settimana.
2. In alternativa definire il numero di pagine. Ad esempio compilare tre pagine del libro delle vacanze a giorni alterni.
3. Non fare i compiti tutti i giorni. Ma stabilire alcuni giorni prefissati (scegliendoli insieme) in modo che ci sia regolarità e che non vi sia bisogno di discutere per convincerlo. Così facendo il bimbo impara ad organizzarsi con maggiore responsabilità e ad evitare i capricci.
3. Scegliere un luogo consono, lontano dalle distrazioni. Una scrivania sgombera o il tavolo del giardino, ad esempio. L?importante è che il luogo sia tranquillo e gradevole, lontano da televisore, cellulari, videogiochi.
4. Il protagonista è il bambino, non il genitore. È bene dare una mano quando ne ha bisogno, ma lasciarlo fare da solo o semplicemente aiutarlo a ragionare. Il bimbo deve essere il protagonista della sua esperienza scolastica e va sostenuto con incoraggiamento e congratulazioni quando ha risultati positivi. Fare i compiti al posto suo è diseducativo e non aiuta a provare piacere, fiducia in sè e soddisfazione.
5. Condividere il momento compiti con un amico. In due ci si fa coraggio e tutto diventa più leggero se invitate un compagno di scuola e organizzate qualche ora di compiti insieme.
6. Chiedersi se il rifiuto sia sintomo di disagio. Se il bambino si rifiuta con forza e inventa giustificazioni per non fare i compiti, è possibile che questo atteggiamento sia un segnale di disagio. Parlatene insieme, eventualmente consultate un'insegnante per capire meglio il contesto scolastico, oppure se ci sono problemi di apprendimento.
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