Natale: la ricerca del regalo perfetto
La tradizione di scambiarsi regali a Natale è molto molto antica e risale addirittura agli antichi romani. Infatti nell’antica Roma all’inizio dell’anno era usanza donare dei rametti di una pianta propizia che cresceva in un boschetto dedicato alla dea Strenia (portatrice di fortuna e felicità), lungo la via Sacra. A poco a poco si chiamarono “strenae” anche i doni di vario genere, poi detti strenne.
Oggi, nelle case, sotto l’albero, dentro le calze appese, sul davanzale della finestra, a seconda delle tradizioni, sono San Nicola (Sanctus Nicolaus diventato Santa Claus o Babbo Natale), Santa Lucia, o Gesù bambino, ma il significato è sempre lo stesso: portare fortuna e felicità.
Per i bambini è un momento magico, carico di emozioni e di favole: durante la notte del 24 dicembre, una figura silenziosa scivola nell’ombra, entra in casa, lascia i doni e se ne va, premiando i buoni e “punendo” simbolicamente con carbone o altri oggetti i “cattivi”.
La mattina del 25 dicembre l’adrenalina scorre a fiumi, la magia è compiuta, la favola è giunta al suo culmine: sarà venuto il magico individuo a portare i doni? E non c’è quasi il tempo di vestirsi o di fare colazione: si corre subito a guardare sotto l’albero o dentro le calze o sulla finestra e si ride, mentre si strappa la carta colorata e si guarda dentro la scatola di cartone. Ed è una festa per tutti, bambini e non.
I regali sono il frutto di una bellissima storia di amore e felicità. Inutile quindi comprare un oggetto qualsiasi, avvolgerlo di carta colorata e nastri dorati e portarlo a qualcuno tanto per fare bella figura, non è questo il suo originale scopo, e così spesso il periodo antecedente alla festività si riduce ad una mera corsa per negozi con grande spreco di energia, tempo e denaro ed una grande delusione nel periodo immediatamente successivo. E non è scegliendo un regalo ricercato e costoso che risolviamo le cose: sarebbe come regalare una prestigiosa bottiglia di purissimo cristallo ripiena di cognac invecchiato ad un astemio. Il bello dei regali che ci scambiamo a Natale è il fatto che desideriamo dimostrare alle persona care che ci ricordiamo di loro, che le conosciamo bene e che desideriamo per loro fortuna e felicità. Mi mette tristezza pensare che ci sono persone che “riciclano” i regali appena ricevuti, o peggio che li buttano via. Trovo invece molto bella la tradizione, in famiglia, di scambiarsi regali fatti con le proprie mani: ognuno ha un’arte nascosta, sa fare qualcosa che altri ignorano completamente, sia essa disegnare, dipingere, cucinare, creare oggetti, fare la ceramica, il découpage o l’uncinetto, o anche suonare e cantare.
Insegnare ai bambini a realizzare pupazzetti o librini, disegni o portafortuna sono tutte idee che alimentano la fantasia e sviluppano la creatività e insegnano ai bambini a considerare i regali più come un pensiero rivolto agli altri che come un mero scambio economico-commerciale.
Molto importanti, a questo fine, sono anche i biglietti d’auguri, magari realizzati utilizzando una fotografia che ritrae la famiglia, o i ragazzi. Può essere un pensiero importante per chi abita lontano o è anziano, o solo, o malato. D’altronde, non è questo il significato del Natale?
Francesca Tantalo
Sono una strega con un brutto carattere. Di quelle delle favole, coi calzini a righe e il vestito nero, gli occhiali sulla punta del naso e i capelli sempre in disordine. E' vero? Forse, ma sono soprattutto una naturalista disoccupata, un'impiegata part time, una mamma full time e, semplicemente, una donna.
Scrivo per la rubrica di cucina per bambini nel blog Oasi delle Mamme, ho due stupendi frugoletti, un compagno comprensivo, un giardino enorme, mille sogni nel cassetto e un'enorme passione per la nostra stupenda Madre Terra