Ciao papà!
Ne è passato di tempo da quando ero piccola e dormivo accoccolata tra le tue braccia vero? Eppure ancora oggi penso che le tue braccia siano il posto pià sicuro del mondo.
Io non lo ricordo, ma davvero ti perdono, se quando ero piccola e stavo per nascere tu eri in ufficio a lavorare perché tanto “una volta si usava così”. Insomma io ti perdono, ma non stupirti se la mamma ogni tanto non la pensa così. L’hai lasciata in ospedale con un bisonte di quasi 5 chili che non voleva uscire: ci sono divorzi per molto meno!
Ricordo però quando guardavo la televisione seduta tra le tue gambe, quando guardavamo quei programmi che non capivo, ma ridevo lo stesso perché ridevi anche tu.
Ricordo quando mi leggevi le favole sul lettone. Quelle favole che non ti piacevano, la che me le leggevi perché piacevano a me.
Ricordo quando mi hai insegnato ad andare in bicicletta, quando mi correvi dietro per farmi stare in equilibrio, e quando mi facevi sentire che tu eri li anche se ormai riuscivo ad andare da sola.
Ricordo quando preparavi le bruschette per tutti nel cortile di casa ed era una specie di festa privata a cui erano invitati tutti i nostri vicini. E io ero contenta, perché l’animatore della festa eri tu, e senza di te sarebbe stato un noioso pomeriggio qualsiasi.
Sei sempre stato il mio eroe, le tue braccia sono sempre state il mio porto sicuro. Non lo ho mai detto ma sono orgogliosa delle mie gambe grosse che sono proprio come le tue, del naso a patata, delle orecchie troppo grandi, sono il mio marchio di fabbrica, come il disordine cronico, l’organizzazione assente e lo spirito libero.
Ho preso da te i miei più grossi difetti ma anche i pregi migliori come il sorriso e la capacità di vedere il bello nelle cose.
Crescendo ho maturato le mie idee che spesso non sono le tue. Mi piace avere le mie idee e sono contenta che siano diverse dalle tue: mi hai insegnato a difendere quello che penso.
Oggi e in ogni giorno dell’anno grazie per tutto quello che hai sempre fatto per me.
La tua bambina... sempre.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.