Carnevale: perché è meglio una maschera fatta in casa

Giovedì 12 Febbraio 2015

Carnevale è una festa che ci piace assaporare a poco a poco. Non sono una rande fans dei vestiti comprati in negozio, li trovo così impersonali! Poi ho la fortuna di avere due figli che mi assecondano in questa mia mania.

Da qualche parte avevo letto che bisognerebbe evitare i vestiti fatti in casa a meno che non si sia particolarmente esperti: non sono d’accordo. L’articolo affermava che i bambini hanno bisogno di identificarsi con i loro simili e avere un vestito un po’ raffazzonato potrebbe farli sentire esclusi: meglio qualcosa di semplice ma “di qualità”.

Sto crescendo i miei figli insegnando loro l’importanza del riuso e del risparmio, un vestito comprato in un grande magazzino è dozzinale, uguale a 1000 altri, non incentiva la creatività perché ti viene presentato esattamente come deve essere. Lo indossi, come indossi un paio di pantaloni per tutto il resto dell’anno.

Carnevale invece è improvvisazione, fantasia... magia. La magia di essere per qualche giorno all’anno una persona diversa e originale. E è questo aspetto della festa che cerco di trasmettere: non sarete perfetti ma siete unici, non dovete essere uguali agli altri ma siate fieri di ciò che vi rende speciali.

Messaggio che a casa nostra è stato accolto con entusiasmo: Gaia e Samuel non prendono neanche in considerazione di entrare in un negozio per acquistare un vestito di Carnevale. Amano scegliere accostamenti e colori, lunghezze e sfumature. Non importa che sia un personaggio conosciuto o il frutto della loro fantasia. L’importante è che sia ritagliato intorno a loro.

Anche Bidonzolo e zia Flora amano i costumi riciclosi, guardate il loro tutorial per creare una maschera in modo semplice e divertente.

Ecco i motivi per cui preferiamo un abito fatto in casa rispetto ad uno comprato:

1. Lo ho già detto, ma lo ripeto: è un abito unico.

2. Immaginarlo, crearlo e vedere che piano piano prende forma è un’esperienza indimenticabile, che verrà ricordata per anni. Forse i vostri bambini non si ricorderanno che a 5 anni hanno voluto vestirsi da fata dei fiori, ma ricorderanno l’emozione di vedere il loro vestito che giorno dopo giorno diventa più bello.

3. Sviluppa la vena creativa dei vostri bambini: dove la attacchiamo questa decorazione? Come si crea un cappello da cavaliere? In più si possono colorare insieme le parti aumentando la manualità dei dei piccoli artisti, che saranno orgogliosi di mostrare qualcosa che hanno aiutato a creare.

4. Si abbatte in consumismo. Quanto costa comprare un vestito? E quanto invece crearlo con materiale di riuso? Una maglietta vecchia può diventare la casacca di un pirata, un vecchio scatolone la spada di un moschettiere, il cappello di una principessa, una bacchetta magica... non ci sono limiti se non quelli della vostra fantasia.

5. Si abbattono le differenze di genere: la vostra bambina vuole essere un Batman in gonnella con il vestito viola e azzurro? Non ci sono problemi: basta comprare la stoffa.

Conosco le obiezioni: non è semplice per chi non sa cucire e non ha manualità. Non è vero. Io non so attaccare un bottone, non ho mai cucito l’orlo di un pantalone e non so tirare un riga dritta neanche con il righello, ma ci sono su internet un sacco di tutorial che ci possono aiutare. E non avete idea dei miracoli che può fare un po’ di colla a caldo.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.