Judo, 7 motivi che lo rendono uno sport completo

Mercoledì 25 Febbraio 2015

Tra tutti gli sport che avevo preso in considerazione per Gaia e Samuel (che, se è vero che devono scegliere loro, è anche vero che a noi genitori spetta il compito di proporre quegli sport, che senza la nostra intercessione, non avrebbero modo di conoscere) l’ultima cosa a cui avrei pensato erano le arti marziali. Perché, sebbene sia stata anche io a suo tempo una grande fans di Karate Kid (chi non ricorda il Maestro Miagi, che dice “metti la cera, togli la cera”?) non mi sembravano adatte al temperamento bonario e tranquillo della mia prole.

E’ stata la logopedista di Samuel che, a una mia richiesta di consigli mi dice “Per lui sarebbe perfetto il Judo, è uno sport completo, dove si fa molto movimento, ma in cui bisogna porre profonda attenzione per poter fare al meglio tutti gli esercizi.” E’ già, perché Samuel, ha una soglia di attenzione molto bassa: salta come una molla, corre come un missile (per sua stessa ammissione), ride un sacco... ma più di tre minuti concentrato a fare la stessa cosa non ci sa stare.



Caso vuole che nella palestra in cui lavora mio marito abbiano organizzato un corso di judo per bambini, quindi... via! Pronti per iniziare questa nuova avventura! A causa una serie di incastri "sfavorevoli" (e chi ha più di un figlio, sa benissimo a cosa mi riferisco), alla prima lezione ha dovuto partecipare anche una reticente Gaia, con la promessa che “solo per oggi amore, poi la settimana prossima tu potrai andare al tuo corso di nuoto" (altro sport che entrambi i miei figli adorano). A Gaia l’esperienza è piaciuta talmente tanto che ormai è un mese che frequenta anche lei! E il corso di nuoto? Ne riparleremo la prossima estate!

I lati positivi del frequentare un corso di judo sono molteplici e sono felice di essere stata catapultata in questo meraviglioso mondo e di poterne apprezzare le potenzialità. Ecco i motivi per cui un bambino (o un ragazzo) dovrebbe frequentare un corso per imparare un’arte marziale.

1. Si tratta di discipline con una tradizione millenaria adeguate metodologicamente alla luce delle scienze motorie e della moderna psico pedagogia e didattica

2. stimolano la capacità di collaborare, soprattutto nelle fasi di apprendimento, quando un bambino deve adeguarsi al livello del compagno.

3. Permettono l’acquisizione di comportamenti ispirati alla sicurezza ed al fair play (ludere non laedere), non si prevarica sui compagni.

4. Le arti del combattimento sviluppano un’organizzazione che favorisce la concentrazione, inoltre favoriscono le capacità decisionali anche sotto stress (come durante una gara) capacità che viene sicuramente comoda in ogni ambito.

5. Insegnano il controllo della mente e del corpo, si tratta infatti di una lotta non violenta finalizzata al controllo dell’avversario

6. Aiutano i bambini a conoscere meglio se stessi, le proprie attitudini e potenzialità al fine di rispettare la propria persona, il rapporto con gli altri e sviluppare al meglio le naturali capacità psicofisiche;

7. Stimolando i giovani ad impegnarsi di più nello sport, vengono spinti ad impegnarsi maggiormente anche a scuola , nella società, nella vita di ogni giorno;

In più, le mie paure che si trattasse di uno sport “troppo serio” sono state fugate in meno di una lezione, in un’ora di judo i miei bambini hanno corso, saltato, fatto capriole, seguito un circuito e giocato. Uno sport davvero completo che grazie alle sue caratteristiche viene incontro alle esigenze di genitori e bambini.

Informazioni tratte da “FIJLKAM nella Scuola: JUDO LOTTA KARATE per educare attraverso lo Sport” un progetto di cui vi parlerò nei prossimi giorni.




Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.