Corso di sopravvivenza per mamme al parco

Domenica 15 Marzo 2015

Primavera, le prime giornate di disgelo e le mamme, quelle che fino ad ora se ne sono state rintanate in casa, iniziano ad uscire insieme ai loro cuccioli.

La fauna che è possibile incontrare nel parco cittadino, luogo di aggregazione quale una pozza d’acqua nella steppa africana, è eterogenea, varia, di indole e mentalità diversa, quindi è solo grazie ad un profondo sforzo di volontà che individui di specie così diversa riescano a non arrivare allo scontro.

Il parco giochi è un luogo solo apparentemente tranquillo, ma in cui vigono dure leggi sociali che è meglio conoscere per non soccombere. Ecco come difendervi dalle varie tipologie di mamme che potreste incontrare.

La mamma logorroica: è quella mamma che, sebbene non incoraggiata, punta i nuovi arrivati alla ricerca di nuove persone con cui scambiare “un po’ di chiacchiere”, solo che le “chiacchiere” in questione sono del genere “io parlo tu mi ascolti”.

Vieni così a conoscenza di fatti di cui avresti preferito ignorare l’esistenza quali “i suoi problemi sfinterici”, il complicato rapporto con il marito e l’avvincente cronaca del litigio tra sua nonna Elvira e la sua (ex) amica Cettina.

Una strategia vincente è la fuga, il “Devo andare a vedere dov’è mio figlio” è sempre valido, in quel caso sperate che non si proponga di accompagnarvi, se così fosse iniziate a correre e pregate di essere più veloce di lei.

La prossima volta che la incontrate tenete lo sguardo basso e fingete di essere interessati alla composizione del pulviscolo che si è formato sopra le vostre scarpe.

La mamma apprensiva, fortemente insicura, si aggrappa a chiunque alla ricerca di rassicurazioni. Vede pericoli ovunque. Segue il figlio come un ombra per sorreggerlo in caso di caduta, anche quando il figlio ha 7 anni e pesa quando un piccolo lottatore di sumo. Sgombera la strada intorno a lui come la più solerte delle guardie del corpo.

Se il figlio sta giocando nella buca sulla sabbia, intima a tutti gli altri bambini si postarsi, non presta i giochi per paura di furti e ha il potere di incenerire con lo sguardo qualsiasi bambino si avvicini al suo protetto. Cercare di ragionare con una mamma apprensiva è totalmente inutile, non capirà perché non condividete le sue ansie, l’unica speranza per poter far di nuovo giocare tranquilli i tuoi figli è sperare che si sposti in un altro parco.

La mamma assente, in questo caso il problema non è la sua “presenza” ma la sua assenza. Il figlio con il comportamento del tipico bullo del quartiere, tira sassi, ruba giochi, fa dispetti. Se provi a dirgli qualcosa ti guarda con aria di sfida, cosa che ti scatena una sensazione dentro la pancia che non è esattamente amore.

La madre assente è convinta di avere un figlio in grado di gestire in autonomia la sua permanenza al parco (e in effetti ha ragione, non è lui che ha problemi: sono gli altri bambini) quindi si rintana in un angolo con le amiche o da sola per mandare messaggi con lo smartphone.

Se capita di scovarla, cercare di riportarla alla ragione è fatica sprecata: suo figlio che fa dispetti? Di sicuro ci stiamo sbagliando!





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.