Sul perché una mamma dovrebbe leggere

Martedì 28 Aprile 2015

Libri, si ancora libri. Abbiamo parlato del perché mi piace leggere, abbiamo parlato del perché bisogna leggere ai bambini, abbiamo discusso del limite d'età per leggere con i bambini, abbiamo suggerito libri da leggere con i bambini (perché "si legge con" non "si legge a").

Abbiamo parlato di tantissime cose ma non abbiamo approfondito di un tema importante: la lettura per le mamme. E non sto parlando solo di libri su gravidanza, capricci, svezzamento, malattie, giochi da fare. Sto parlando di letture per noi. Per viaggiare con la testa, per non perdere di vista la nostra identità.

Solitamente una mamma attraversa quel periodo in cui "si leggevo una volta ma ora non ne ho più il tempo" è un vero peccato. Ecco 10 motivi per cui una mamma (futura mamma o neo mamma) dovrebbe continuare a leggere.

  1. Soprattutto nei primi mesi di gravidanza, capitano dei momenti di nervosismo.Senti il bisogno  di inveire contro tuo marito, la suocera, il salumiere, l'impiegato il banca, quello che sta davanti a te alle poste, lo sconosciuto che passa con la macchina. In questi casi, prenditi una pausa e leggi un paio di pagine di un libro; ti sentirai subito meglio. Se non ti senti meglio; leggine un altro paio.
  2. Mentre sei nella sala d'attesa dal ginecologo. Puoi metterti a leggere tutti gli opuscoli informativi della sala d'aspetto (e controllare su internet quello che non capisci, aumentando la tua ansia del 300%) oppure puoi leggere un libro che ti sei portata da casa e ti rilassa. L'attesa non ti sembrerà così lunga, cosa che ti impedirà di piombare nel punto 1.

  3. Quando cominciano le doglie. Puoi essere fortunata, possono rompersi le acque e nel giro di un ora e mezza/due stringi tra le braccia tuo figlio, oppure possono iniziare le contrazioni e tu aspetti, aspetti, aspetti, aspetti, aspetti. Puoi guardare con odio le lancette dell'orologio, puoi fare le scale per accelerare il tutto (a questo proposito, sono arrivata alla conclusione che, quando ero in ospedale, mi hanno spedito a fare scale su e giù "che così vedrai che qualcosa si smuove", unicamente per non avermi a ciondolare con sguardo truce tra le corsie). O puoi leggere. Potresti leggere e fare scale. In ogni caso lascia perdere le lancette dell'orologio, è stato dimostrato che, sia che tu le guardi sia che tu le ignori girano sempre alla stessa velocità.
  4. Mentre allatti. Guardare tuo figlio che mangia è bellissimo. Per le prime 45 volte. Poi inizia a perdere un po' di fascino, soprattutto se ci mette un'ora e mezza alla volta. Puoi guardare il vuoto, o puoi leggere, leggere è decisamente più divertente.
  5. Mano a mano che tuoi figlio cresce ti capiterà sempre più spesso di doverlo aspettare. Fuori da scuola, al corso di nuoto, al compleanno dell'amichetto. Ci saranno le attese dal pediatra, dal dentista o per la visita sportiva. In alcune occasioni tuo figlio starà attaccato a te come una cozza al suo scoglio, altre volte avrà voglia di giocare da solo o con qualche altro bambino che come lui aspetta di essere visitato In questi casi perché non approfittare per leggere qualche pagina?
  6. Al parco giochi. No, non ti devi trasformare in una di quelle mamme che al parco abbandonano i figli e quello che succede succede (e di solito succede che fanno i prepotenti con altri bambini), però mano a mano che crescono i bambini hanno sempre più bisogno di autonomia. Lasciamogliela. Facciamo vedere che siamo presenti, ma lanciamo un messaggio chiaro: mi fido di te a tal punto che non ti devo sorvegliare ogni minuto. Chiaramente solo con bambini che non devono essere sorvegliati ogni minuto.
  7. Vogliamo parlare dell'esempio che date? Potete ripetere ai vostri figli fino alla nausea che leggere è importante... ma se voi non leggete nulla è fatica sprecata. Farvi vedere con un libro in mano, vale più di mille parole.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.