Sole: amico e nemico della pelle dei nostri bambini
La cute del bambino già dal terzo trimestre di gestazione presenta una struttura molto simile a quella “definitiva”, ma la sua maturazione continuerà anche dopo la nascita e solo a partire dal sesto anno di età la pelle del bambino produce una completa capacità di pigmentazione e di protezione dalla luce. La pelle dei bambini è da quattro a cinque volte più sottile rispetto a quella degli adulti e solo con la pubertà acquisterà il trofismo e lo spessore tipico.
Il sole “fa bene”, e ai bambini ancora di più! I suoi raggi stimolano la sintesi vitamina D, che regola l’assorbimento e il metabolismo del calcio, uccidono un gran numero di microrganismi patogeni, migliorano molte malattie della pelle: dall’eczema atopico, all’acne, alla psoriasi ecc…; la luce e il tepore, inoltre, migliorano l’umore e inducono al gioco all’aria aperta, che è importantissimo per un armonico sviluppo muscolare e psicomotorio.
La vitamina D non può essere assunta attraverso gli alimenti, se non supplementati, solo i raggi solari stimolano la pelle a produrre la Vitamina D, la vitamina antirachitica, indispensabile perché il calcio che introduciamo con gli alimenti (ne sono particolarmente ricchi il latte e i derivati) venga depositato nelle ossa e le renda più forti.
Contrariamente a quanto credono molti genitori, si è visto però che sono sufficienti brevi esposizioni al sole per assicurare il fabbisogno di questa vitamina: approssimativamente mezz`ora alla settimana se si è in costume da bagno, due ore se vestiti perciò 10-15 minuti al giorno di esposizione solare tre o quattro volte la settimana garantiscono la vitamina D necessaria all’organismo.
Il modello proposto dai mass-media, "abbronzato è bello" stimola il desiderio di tintarella con un approccio del tutto e subito. In questi tempi la vacanza si limita molto spesso ad una settimana , solo pochi fortunati si permettono quindici giorni, e questo tipo di vacanze “all-inclusive” spesso includono eritemi e scottature.
Gli effetti dannosi dell’esposizione solare soprattutto quando prolungata, ripetuta e senza le opportune precauzioni sono gli effetti combinati delle radiazioni di tipo UV-B e di quelle UV-A, quelle prevalenti e maggior penetranti.
Queste radiazioni possono dare effetti immediati: eritema, scottatura con infiammazione, ustione solare, fotosensibilizzazione, lentigo, discromie, foto-dermatite ed effetti a lungo termine: foto-immunosoppressione, foto-invecchiamento ed aumentato rischio di tumore cutaneo .
L`uso delle creme è importante, ma non basta da solo a dare una sufficiente sicurezza. È giusto usare creme ad alto fattore di protezione, efficaci contro i raggi ultravioletti B e A, ma questo non significa che si possa stare al sole incondizionatamente. Queste creme, purtroppo, non riescono ad evitare la comparsa delle scottature se l`esposizione al sole è eccessiva; sono quindi necessarie altre attenzioni come l`esposizione graduale, nelle giuste ore della giornata, nel rispetto delle caratteristiche della propria pelle ecc.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.