L’allattamento… un piccolo gesto dall’estremo valore!
La maggior parte delle ricerche in campo psicologico che si sono occupate delle prime fasi dello sviluppo infantile hanno preso in considerazione il ruolo della relazione precoce genitori-bambino, con particolare riferimento all’allattamento, per la crescita di una personalità sana. Questi studi hanno sottolineato l’importanza degli scambi affettivi ed emotivi tra il piccolo e le persone che si prendono cura di lui.
In particolare l’allattamento viene considerato un evento abbastanza comune, che si ripete diverse volte in una giornata e, se sperimentato costantemente dal bambino in un clima tranquillo, crea le basi per lo sviluppo di un Sé autonomo e della fiducia nell’Altro. Come? Durante l’allattamento avvengono i primi scambi che sono alla base dello sviluppo di una buona sincronizzazione e sintonizzazione tra il bambino e la madre; pensiamo agli scambi intensi di sguardo, al dolce tono della voce, al contatto fisico. Tutto questo meccanismo di scambio permette di dare il giusto approccio per un buon legame di attaccamento alla propria madre. Non si tratta solo di un mero soddisfacimento del bisogno primario della fame, ma il bambino, vedendo dare risposta ad una sua richiesta, solitamente espressa tramite il pianto, sviluppa una buona fiducia in se stesso e negli altri.
Ci tengo a precisare che questo insieme di piccoli gesti spontanei ma magici hanno un valore fondamentale sia durante l’allattamento al seno che durante quello artificiale. L’allattamento al seno è un’esperienza meravigliosa, sia per la madre che per il bambino, se tutto inizia e procede bene: se il piccolo ha una buona suzione, se cresce, se la madre è serena… Si sa che il post gravidanza non sempre è semplicissimo, si attraversano forse tutti gli stati d’animo, dall’estrema felicità all’estrema tristezza, dal sentirsi fortissimi all’avere una paura incontrollata, e a volte un allattamento al seno complicato può essere un ulteriore scombussolamento che la madre può non riuscire a reggere e a gestire. Qualora fosse così non facciamoci assalire dai sensi di colpa, non lasciamo che lo sconforto prenda il sopravvento, ci si può far aiutare e se nulla funziona, per quanto sia convinta che il latte materno sicuramente è il miglior alimento per un bambino, si sceglie di intraprendere un’altra strada.
E concludo con una frase che una carissima nutrizionista diceva sempre alle sue mamme: “il latte giusto per tuo figlio lo troviamo, una mamma serena puoi dargliela solo tu!”
La mia maternità, come ogni esperienza nella mia vita, ha modificato e direzionato il mio modo di lavorare…esiste un manuale, esistono delle regole, ma sono lì per aiutarci a seguire una giusta direzione non per essere messe letteralmente in pratica!
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