Trasloco: come far star bene il gatto durante il cambio casa

Venerdì 04 Settembre 2015

Trasloco praticamente fatto, abbiamo portato quasi tutto nella casa nuova, mancano solo... i gatti. Loro che poverini che avevano già capito che qualcosa di nuovo c’era nell'aria a causa del gran trambusto delle ultime settimane: mobili spostati, imbianchini, valige sfatte un milione di scatoloni e tanta tanta polvere. Ma come fare per fare in modo che il passaggio da una casa all’altra sia il meno traumatico possibile?

Prima di tutto devono essere gli ultimi a lasciare l’appartamento, pare scontato, ma forse non lo è. Nella casa nuova dovrebbero trovare qualcosa della loro vecchia vita ad accoglierli. Che sia la loro coperta preferita, la cuccia o un divano poco importa, l’importante è che sia qualcosa che li faccia sentire a casa e che mantenga i profumi conosciuti.

La nostra gatta, dopo essere entrata nella casa nuova, si è installata sul letto a castello nella cameretta dei bambini. E per installata intendo che per 2 giorni non è praticamente scesa; si è lasciata coccolare, ma non ha mancato di osservarci con uno sguardo misto deluso/offeso che ci ha fatto sentire tanto in colpa.

Come seconda cosa lasciate che esplorino il nuovo ambiente con tutta la calma di cui hanno bisogno. Potrebbero volerci poche ore o qualche giorno, dipende anche dall’età del micio e dalla sua abitudine agli spostamenti.

Noi abbiamo 2 gatti; Tora è entrato in casa già adulto dopo un’infanzia passata in strada (o chissà dove) e nel primo anno di vita nella nostra famiglia ha subito 3 traslochi: da casa di mia cugina che lo aveva trovato a casa nostra, dalla nostra casa in affitto al nostro nuovo appartamento; e Rey, entrata a far parte della nostra vita a 2 mesi dopo aver passato la prima infanzia in una gabbia al gattile insieme alla sua mamma e ai suoi fratellini.

Insomma pur avendo dalla sua un carattere decisamente mite non era per nulla abituata agli spostamenti come suo fratello maggiore, che, nonostante l’indole decisamente più bellicosa (per metterlo nella gabbietta a momenti chiedevamo l’intervento dei vigili del fuoco) si è subito adattato alla nuova situazione. Della serie: finché ci siete voi e una ciotola di croccantini in terra tutto va come deve andare”.

Per concludere posso affermare che chi dice che un gatto "si affeziona solo all’ambiente in cui vive" non ha mai conosciuto un gatto. Un gatto si affeziona a tante cose: al suo divano, ai grattini dietro alle orecchie, al termosifone caldo in inverno, alle nostre coccole e alla nostra voce. Perciò, durante un trasloco fate in modo di fargli capire che va tutto bene e che non ci sono problemi, e che anche se il panorama dalla finestra cambia, i grattini dietro le orecchie non finiranno mai.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.