Fausto Governale: la gioia di far ridere
Lo so, non è una mamma, ma Fausto Governale rientra di diritto in questo gruppo perché chiunque ami i bambini e pensi che farli divertire sia la cosa più bella del mondo ha tutta la mia stima. Fausto è un animatore che si occupa di feste per bambini, ci parla di sè in questa intervista.
Raccontaci del tuo percorso di studi, quali erano le tue aspirazioni per il lavoro?
Subito dopo la scuola media non sapevo quale indirizzo scegliere per le scuole superiori dato che a 13/14 anni è molto difficile capire cosa si vuol fare nella vita. Dunque optai per l'istituto tecnico per Geometri “Mario Rutelli”. I primi due anni furono molto buoni, poi al terzo anno, il cambio di molti docenti e l'ingresso di varie discipline nuove mi portarono a cambiare. Ma a cambiare rotta completamente. Infatti tramite una vacanza in Calabria prima dell'inizio del terzo anno, conobbi il direttore di un importante Accademia di Arte Drammatica di Catanzaro.
Da quell'incontro si accese in me quella passione per l'arte, per il teatro che solo da piccolo avevo assaporato tramite le recite scolastiche. La decisione era ardua: dovevo andare a vivere solo a soli 16 anni e studiare per diventare attore... Un sogno. Grazie al sostegno dei miei genitori, partii per fare questa meravigliosa esperienza... fui ammesso al 2 anno del Liceo Artistico Coreutico Musicale di Satriano in provincia di Catanzaro dove studiavo Danza, Recitazione, Canto e Musica oltre alla normali discipline umanistiche e scientifiche. Fui promosso a pieni voti al 3 anno ma dentro me sentivo che dovevo ancora cambiare. Purtroppo in quell'anno e in quella scuola si faceva poca recitazione e molta danza. Dunque il mio maestro di recitazione Giovanni Carpanzano, mi volle nella sua Accademia, ma c'era un piccolo problema: l'accademia di arte drammatica era solo accessibile ai diplomati ed io non lo ero. Il mio maestro fece di tutto pur di farmi entrare e chiese alla provincia di Catanzaro una deroga per farmi ammettere tramite un provino davanti a una commissione. Il provino andò molto bene e fui ammesso in accademia con l'obbligo di frequentare una scuola serale per prendere il diploma.
Cosi mi iscrissi in un istituto tecnico per Ragionieri a Soverato a pochi passi da dove abitavo. La mia vita era diventata uno studio perenne. Di mattina teatro e di sera la scuola. Superai quell'anno a pieni voti sia in accademia che a scuola. Purtroppo l'anno successivo per amore abbandonai il mio sogno, tornando a Palermo. Mi iscrissi all'istituto tecinico Pio La Torre e consegui il diploma di Ragioniere nel luglio 2011. Anche in quell'anno consegui il diploma di attore teatrale presso l'accademia di Mario Pupella a Palermo.
Quando sono cambiate le cose e hai capito che la tua strada era un'altra?
Subito dopo il diploma non sapevo cosa fare, ero molto confuso. Non volevo assolutamente pronunciare le parole “ va bene qualsiasi lavoro”. Così mi sono guardato dentro e ho capito che la mia vita era l'arte, lo spettacolo. Il destino volle che iniziassi a fare l'animatore nelle feste per i bambini e così è stato. Per molti magari non è un arte ma io la considero tale.
Perché e come hai deciso di occuparti di animazione per i bambini?
Voglio risponderti a questa domanda così : probabilmente se mi chiedessi chi eri nella vita precedente ti risponderei “ lo scemo del villaggio”. E' questo che mi ha portato a lavorare in questo settore. Fin da bambino io cercavo sempre di fare ridere gli altri e spesso ci riuscivo. Vedere ridere gli altri mi faceva stare bene. Non ti nego che fino a 5 anni fa non avrei mai pensato di fare questo lavoro però adesso sono qui e sono molto felice. Ho fatto due esperienze in villaggio e con gli adulti ci sapevo fare. L'animazione era il mio campo. Ma purtroppo non volevo fare quella vita da nomade. Così ho deciso di provare a fare animazione con i bambini nelle feste di compleanno nel mio paese. Adesso a distanza di 3 anni lavoro in tutta la provincia di Palermo e credimi che mi diverto un mondo!
E' stata dura iniziare? Quali sono stati i momenti in cui ti sei scoraggiata maggiormente?
Non è stata tanto dura. Diciamo che il mio lavoro è fatto di molta improvvisazione. Non ho fatto un corso. Tutto quello che faccio nel mio lavoro è frutto della mia pazzia e voglia di fare ridere bimbi e genitori. Ogni festa che facevo notavo che ero apprezzato e tutto questo mi alleggeriva. Adesso che ho la mia Agenzie si che è dura. Devi pensare a tutto tu se vuoi che vada bene. Per fortuna ho la mia ragazza che mi aiuta e tutto fila liscio.
Ovviamente ci sono stati dei momenti in cui avrei mollato tutto. Perchè spesso mi capita di fare tante cose in una sola giornata e non riesco a completarle. E' li che mi scoraggio. Ma sono ottimista e penso sempre che io posso farcela.
E quali invece quelli in cui hai pensato “si, si questa è la mia strada?”
Quando vedo che la gente è contenta di quello che faccio e che facciamo. Lì veramente capisco che è la mia strada.
Cosa significa lavorare come libera professionista? Che differenze ci sono da un lavoro dipendente?
La differenza sostanziale sono i PENSIERI. Se sei un libero professionista non smetti mai di pensare al tuo lavoro. Pensi sempre a cosa fare per migliorarlo. Non hai orari fissi, non hai uno stipendio fisso e hai molte ma molte responsabilità. Ma la cosa che mi entusiasma di più è che non c'è nessun capo sopra di te. Tutto dipende da te. E questa è la sfida che mi piace di più. Quando sei dipendente hai tutto molto più semplice. Turni e Orari definiti, giorni liberi, ferie pegate ecc. Hai uno stipendio fisso e sopratutto quando finisce l'orario di lavoro hai il tuo tempo libero.
Qual è la parte più difficile del tuo lavoro?
Rinnovarsi. Aggiornarsi. Diversificarsi. Spesso nel mio lavoro ci si fissa sempre sulle stesse cose. Io voglio cambiare questa tendenza e in parte ci sto riuscendo. Ma anche io spesso cado nella monotonia. E' molto difficile trovare battute, gag, modi di interazioni diversi a quelle già usate.
Qual è la caratteristica principale che secondo te bisogna sviluppare per iniziare un lavoro come il tuo?
La pazienza e sopratutto l'essere FOLLE. Solo essendo folli si può intraprendere questo lavoro. Dalla follia poi nasce tutto.
Cosa ti sentiresti di consigliare a chi volesse intraprendere una strada come la tua?
Consiglierei una buona scorta di bustine per il mal di testa! Ovviamente scherzo. Anche perchè da quando sono a contatto quotidianamente con i bambini non mi è mai venuto un mal di testa. Consiglierei vivamente di cercare di farlo solo se si amano veramente i bambini, solo se si vuole ascoltarli e solo se veramente si vuole giocare con loro. Altrimenti è solo tempo perso.
Cosa ti piace del tuo lavoro?
Amo del mio lavoro il fatto che sia molto versatile. Non faccio mai la stessa cosa e sopratutto ogni giorno conosco persone nuove con le loro storie che ascoltandole mi portano sempre a pensare cose nuove.
Cosa invece non ti piace del tuo lavoro?
L'unica cosa che non mi piace del mio lavoro è vedere genitori che non richiamano i propri figli quando si comportano molto male e quando mi impediscono di fare divertire gli altri bambini. Questo quando accade spesso mi fa molto male. I bambini sono bambini e spesso per loro è tutto un gioco. Un genitore deve fare capire sopratutto se si tratta di bambini già da 7 anni in su che l'animatore non è un pagliaccio da torte in faccia ma semplicemente qualcuno che è li per fare divertire chi si vuole divertire.
I recapiti di Fausto Dueffe Animazione
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Telefono 3896947553
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.