Le magie dell'autosvezzamento... secondo noi
Ma quanto è difficile, a volte, convincere i bambini ad assaggiare cose nuove? Qui Gaia parte già prevenuta: "se è verde non mi piace". Un po’ è carattere... un po’ temo di aver sbagliato l’impostazione di base: lo svezzamento!
Non sono passati tanti anni, solo 8 in realtà, ma a causa della mia inesperienza mi ero basata completamente sulle indicazioni della pediatra: lo svezzamento fa fatto a tot mesi, si comincia mangiando determinate cose, in rigoroso ordine di apparizione, insomma nulla doveva essere lasciato al caso, pena allergie, intolleranze, cataclismi!
Credo di aver subito un vero e proprio “terrorismo da svezzamento” che ho sapientemente trasmesso a mia figlia.
Lei che voleva il latte della mamma ma che era costretta a mangiare una brodaglia insapore dalla consistenza collosa. Lei che di aprire la bocca al cucchiaio non ne voleva sapere. Tanto che, credendomi furba come nessuno, avevo iniziato a darle il brodo con il biberon a cui avevo allargato il buco.
Oggi Gaia non assaggia praticamente nulla, va sempre sul sicuro su quei 4 piatti che conosce e ama. La verdura non la vuole vedere neanche disegnata. Per un ironico gioco del destino (ma è davvero solo un caso?) le uniche verdure che le piacciono sono quelle che non è stata costretta a mangiare nella sua prima infanzia: carciofi, asparagi, mais, fagiolini...
Lo so. Ho fatto una gran cavolata, ma me ne sono resa conto solo 3 anni più tardi quando la stessa pediatra, interrogata sul futuro svezzamento del mio secondo figlio mi ha detto “Autosvezzamento” gli dia quello che vuole, quando lo vuole.
“Tutto?” ho chiesto incredula. “Tutto! O insomma segua il buon senso, niente fritti e molluschi!” "E se vuole la pasta e fagioli?” "Gli dia la pasta e fagioli. Ovviamente frullata." "E se vuole le lasagne?" "Non c’è motivo per cui non dovrebbe volere le lasagne: piacciono a tutti!"
E' così che, confusa come nessuno sono andata a casa a preparare il primo pasto di mio figlio, che altro non era che quello che mangiavamo noi... passato nel frullatore.
Ha impiegato 4 mesi, dai 6 ai 10, prima di decidersi a mangiare sul serio, prima testava, assaggiava, sputava... ingoiava qualche cucchiaiata prima di farci capire che, quello di cui aveva davvero bisogno era una buona dose di latte!
Il suo svezzamento è stato lento, lentissimo, ma abbiamo assecondato i suoi ritmi. Risultato? Oggi Samuel mangia di tutto e con gusto, non ha paura di assaggiare cose nuove, memorizza i sapori e ha le idee chiarissime su quello che vuole o quello che non vuole. Preferisce le pesche alle lasagne, ma solo a volte. Perché credo che capisca da solo quando è il caso di mangiare leggero.
Non mangia mai per gola, mangia molto ma non si ingozza, ha un rapporto bellissimo con il cibo. E penso sia dato dal fatto che mi sono fidata di lui.
Che sia un caso non lo so, ma ancora una volta i miei bambini mi hanno insegnato che a volte basterebbe ascoltare e ascoltarsi... per evitare errori di cui un domani ci si potrebbe pentire.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.