Sono il Bianconiglio... e non lo sapevo!
La situazione la conoscete: voi che correte per casa e mentre con una mano raccogliete mutande sporche con l’altra imburrate un panino, avendo finito le mani, il rimmel (con qui cercate di mimetizzare lo sguardo vitreo) lo mettete con le dita dei piedi, ma stando attenti a non rovinare lo smalto (battaglia persa in partenza); state riuscendo a seguire la tabella di marcia che vi siete rigidamente imposte per l’inizio della scuola, tuo figlio deve essere ormai pronto perché lo hai lasciato 10 minuti prima in canottiera: mancava solo la maglietta. Senti che quest’anno sarà diverso, senti che finalmente ce la farete a non arrivare in ritardo tutte le mattine.
Poi apri la porta della sua cameretta e lui è li, in mezzo alla stanza, in canottiera con la maglietta in mano. Esattamente nella stessa identica posizione in cui lo hai lasciato 10 minuti prima. Cerchi di mantenere la calma, anche perché sospetti che i vicini abbiano gia memorizzato il numero degli assistenti sociali. Conti fino a 30 cercando di ritrovare la calma, solo che dovevate uscire di casa 5 minuti fa, quindi lo fai in 0,3 secondi, che potrebbe essere una specie di record. Inspiri, espiri e urli: “E’ tardi. Tardi. Tardi. Sbricati!” e nella tua mente E’ tardi tardi assai, non aspettano che noi! Ti fermi e realizzi “Sono in Bianconiglio! Oddio!”
Anni a pensare di essere una principessa o un’eroina. Anni a illuderti di essere la protagonista e realizzi di essere uno dei personaggi più fastidiosi della storia dei cartoni aninati, secondo solo alla Signorina Rottermeier. Misericordia!
L’essere genitore è costellato da una miriade di primi momenti bellissimi: i primi sguardi acquosi appena partorito, i primi sorrisi sdentati, i primi passi incerti, le prime parole balbettate... si parla sempre di questi, perché soffermarsi su altri primi momenti come ad esempio I primi giorni dopo il rientro dalle vacanze, rende fortissimo il rischio di un’estinzione di massa
Riprendere i ritmi post estate (che anche lavorando, rimane comunque rilassata) è una cosa che destabilizza la mente ai più. I bambini sono ancora in modalità vacanza, si alzano, si siedono a tavola e aspettano.
Tu aspetti e alzi un sopracciglio.
Loro abbassano la testa al tavolo.
Tu mugugni qualcosa (è mattina anche per te).
Loro mugugnano una risposta incomprensibile.
Allora lo chiedi “cosa vuoi per colazione?”
A questo punto loro ti guardano con lo sguardo più perso che mai.
Cercano di dare un significato alle tue parole, ma è chiaro che non comprendono. Ci riprovi “la colazione. Cosa vuoi per colazione?” Resisti alla tentazione di ripetere che “è tardi” perché tra tutti i personaggi che potresti essere il Bianconiglio è l’ultima scelta, meglio il Leprotto Bisestile, potendo scegliere. Ma sei mamma e la facoltà di scelta ti è stata preclusa ormai da tempo, quindi all’ennesima occhiata stranita di tuo figlio lo ripeti: “E’ tardi!!” Quando finalmente riesci a ricevere una risposta è tardi davvero. Lo sapevi già, dovevate svegliarvi prima, ma come si fa ad uscire dalla modalità estate per entrare nel pieno della modalità “eterna corsa contro il tempo?”
Come se non bastasse il resto ti senti costretta a trovare un’attività pomeridiana per la prole, pena passare per la peggior mamma di sempre. Perché stare a casa e giocare in cortile non è annoverata tra le opzioni.
Le mamme fuori da scuola, implacabili come ogni anno, hanno già iniziato ad assillarti, pare che l’attività pomeridiana sia quasi più importante della scelta dell’università. Sicuramente più importante della scelta di un partner.
A te le cose che importano sono principalmente 3
-
Che piaccia a tuo figlio.
-
Che sia vicina a casa. O comunque facilmente raggiungibile.
-
Che sia economica.
E non necessariamente in quest’ordine.
Stai ancora pensando a queste cose mentre aspetti che la campanella suoni e tuo figlio possa entrare in classe, quando realizzi, non senza un pizzico di orgoglio che si, anche questa volta, il Bianconiglio ha vinto: è arrivato in tempo!
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