Cara mamma dell'asilo di Ferrara...

Domenica 11 Ottobre 2015

Mi rivolgo a quella mamma che ha ritirato la figlia da un asilo di Ferrara, perché una delle assistenti era una ragazza con sindrome di down.

Cara mamma,

un pochino ti capisco, perché anche a me è capitato di trovarmi un po' spiazzata davanti ad una ragazza con la sindrome di down, la vedere diversa da me, in un modo che non riuscivo a capire e un pochino mi spaventava. Poi ho iniziato le elementari, è aumentata la mia consapevolezza e ho capito che non c'era nulla di cui avere paura. E un pochino mi sono vergognata.

Tua figli aveva la grande opportunità di scoprire fin dalla prima infanzia che diverso non vuol dire brutto, anzi: è una grande ricchezza. Aveva la possibilità di vivere in un ambiente privo di pregiudizi, aveva la possibilità di crescere in un ambiente sano senza discriminazioni. Ci credi che io ci avrei messo la firma per un'opportunità del genere?

E' un peccato che questa possibilità le sia stata negata ed è ancora più un peccato il fatto che crescerà senza sapere cosa si è persa.

Cara mamma,
scusa se non comprendo, ma forse sono solo un'idealista. Io che mi commuovo quando mia figlia mi dice "A quel bambino piace ridere proprio come a me", perché nota il sorriso e non la grande sedia a rotelle su cui è costretto.

Io che sorrido quando Samuel mi chiede ingenuamente perché "quel signore cammina con un bastone bianco". E vede quanto è fortunato quel signore, ce può muovere un bastone davanti a se, senza che nessuno lo sgridi. Non vede quanto procede lentamente e quanto i suoi movimenti risultino impacciati.  

Io che sono orgogliosa di loro quando in spiaggia non rimangono turbati da un arto mancante.

Cara mamma,
un giorno capiterà che sarà tua figlia ad essere messa da parte, succederà perché capita a tutti i bambini prima o poi che un'amichetta preferisca giocare con un'altra. Quando arriverà da te piangendo potrai dirle che funziona così.

Potrebbe capitare che tua figlia venga presa in giro perché è troppo grassa, o troppo magra, o perché ha un vestito della marca sbagliata o semplicemente perché a qualcuno gira così. Potrai spiegarle che il vostro mondo gira così e che esistono persone di serie A e di serie B. Potrai dirle che le persone non bisogna conoscerle, le persone vanno giudicate tramite pregiudizi e preconcetti.

Cara mamma,

ti sfugge un particolare: se quella ragazza è riuscita ad arrivare dov'è è una persona 100 volte migliore di quanto potrai mai essere tu, e hai negato a tua figlia la possibilità di conoscerla. Fosse successo, chissà, magari qualcosa avresti potuto impararlo anche tu.

Cara mamma,

Ma si, alla fine hai avuto ragione tu, hai scelto quello che consideravi il meglio per la tua bambina, ti auguro, di tutto cuore non pensi un giorno, che tu non sia abbastanza per lei.
Un abbraccio, senza stima, quella proprio manca.





Stefania D'Elia Stefania D'elia su Facebook

Stefania D'Elia

Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.

Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.