L'elogio della noia e perchè impedirla ai tuoi figli
È estate. Grande problema: come occupare i bambini. Come occupare i bambini? Davvero? Io ricordo di estati lunghissime passate tra città e campagna, compiti e giochi, noia e divertimento. Non ricordo che mia mamma dovesse intrattenermi.
Anzi, la noia, che forse un po’ soffrivo, era uno dei momenti, guardandoli adesso, in cui più mi sentivo a mio agio. Sdraiata sul divano a giocare con un elastico per delle mezz’ore, seduta in un prato a strappare fili d’erba, seduta sulla sedia in veranda, con l’Ora del Garda che mi accompagnava verso un pacifico dormiveglia. Non avevate anche voi questi momenti sacri di ozio assoluto?
Ma i bambini oggi sono disabituati alla noia. Strampalati da ritmi disumani e adulti durante l’anno scolastico vivono la noia come un momento drammatico e ingestibile. Un vuoto colmabile solo con una dose massiccia di videogiochi e tv. Medicina che è poi peggiore del male.
Noi mamme poi, iperattive e drogate di caffè per arrivare a fine giornata, cresciute con l’idea che l’ozio è il padre di tutti i vizi, ci sentiamo in dovere di occupare le loro giornate con attività formative, interessanti, divertenti, di giocare con loro, farli ridere, portarli sempre in giro. Siamo i giullari di corte dei nostri bambini.
Ma la noia no! La noia facciamo fatica anche noi ad accettarla nei nostri figli. E gliela impediamo con ogni mezzo, lecito e non. E perché?
8 motivi per cui tu impedirai in ogni modo a tuo figlio di annoiarsi
- Se tuo figlio si annoia nel giro di un millesimo di secondo ti chiamerà. “Mamma!” è il must dell’estate, altro che i tormentoni musicali! E quando hai sentito questa dolce parola 200 volte in 6 ore ti prendono strani tic…
- “Non so cosa fare!”. Arrivano trascinandosi come gli zombie di The Walking Dead, con una frase che sembra un lamento, tanto che al principio non capisci neppure cosa stanno dicendo. L’aria afflitta di un condannato al Purgatorio. A niente valgono le 14 mila attività che gli proporrai, anche quelle che hanno sempre adorato. La risposta sarà sempre e solo: “non ne ho voglia!”
- I pedagoghi dicono che la noia sviluppa la fantasia. Eccome! Di solito applicata, nel preoccupante silenzio di una giornata afosa, ad allagarti il bagno, usare la maglietta appesa ad asciugare come tela per un’opera d’arte, creare murales con i pennarelli, buttare oggetti di varie dimensioni e peso dal balcone, novelli Galilei sulla Torre di Pisa, per vedere l’effetto che fa.
- La noia è la madre di tutte le guerre domestiche. Due bambini annoiati prima o poi litigano, è una legge naturale, come la gravità. E quando litigano lo fanno violentemente e rumorosamente. Spesso arrivi come la Furia di antica memoria, che subitaneamente placa gli animi con il terrore. Ma appena ti giri parte una parolaccia, che tu hai conosciuto solo dopo la maggiore età. E via di nuovo.
- La noia incinghialisce i preadolescenti. Giuro! La noia dei bambini è diversa. Dopo un po’ davvero li svii, li distrai, gli fai trovare qualcosa da fare. Un preadolescente è già in quella fase di sovrano disprezzo del mondo, per cui gli attimi di noia in cui non può avere accesso alla sua appendice tecnologica, detta anche smartphone, lo incattiviscono come la peggior zitella inacidita.
- Tu la noia non te la ricordi manco più e forse sei pure invidiosa di quel languire.
- Trascinare dei bambini fuori dalla noia, dopo che è stata accettata e accolta come stato vegetativo piacevole è come svegliare qualcuno dal coma o, se sei meno fortunata, come svegliare un sonnambulo scatenando ire, pianti e capricci.
- Permettere la noia a tuo figlio e poi lasciarlo con i nonni è anche peggio. Rischi di ritrovarlo davanti alla tv così come lo hai lasciato o, se il piccolo giunge alla fase di sviluppo della fantasia, come ogni buon pedagogo predice, di trovare i nonni con gli occhi a palla, con le valigie pronte per un’improvvisa e inaspettata vacanza con prenotazione last minute, un affare che non potevano lasciarsi sfuggire.
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..