I bambini e la realtà virtuale: pericoli o opportunità?

Venerdì 22 Luglio 2016

Ci mancava solo la realtà virtuale! È un’estate di lotta la mia, la nostra. Una lotta continua per evitare l’uso spropositato di videogiochi. Diciamocelo, fosse per i miei figli vegeterebbero davanti a pc, console e smartphone, che fuori ci sia il sole o la tempesta.

Non sono contraria a priori. I videogiochi aiutano a familiarizzare con le nuove tecnologie (mio figlio ne sa più di me), e ben gestiti non sono un passatempo passivo e alienante. Ma appunto, ben gestiti.

Videogiochi o mondo reale? Perché non andiamo al parco?

Da qualche mese ho applicato un ‘metodo delle stelline’ che i miei figli, chiaramente, odiano. Ogni 10 stelline, guadagnate aiutando in casa e comportandosi in modo civile, 1 ora di videogiochi. È una continua contrattazione. Sono diventati contabili delle stelline, le risparmiano, le barattano, cercano scappatoie, usano il senso di colpa.

E appena raggiungono l’agognato 10 si gettano sul videogioco come lupi affamati. A volte mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato nel metodo. Fatto sta che, passata l’ora (che diventano sempre due, perché sono troppo buona), il resto della giornata è un vagare per casa smarriti e annoiati, un chiacchierare di videogiochi, inventarsi storie basate sui videogiochi.

Il problema è attualmente risolto visto che dopo giorni di comportamenti men che civili ho sequestrato tutti i dispositivi fino a data da destinarsi. Ora occhi languidi e imploranti mi inseguono e mi fissano…

Allora non c’è che da inventarsi attività alternative (la mia sarebbe lavorare, ad esempio…) Piscina? Siiiiii. Parco? Mai, siamo troppo grandi, è vuoto, ci sono troppi bambini, ci annoiamo, è caldo, è freddo (!)…Passeggiata in montagna? Noooooooo. Dalla nonna? Siiiiiii, però ci andiamo da soli, così giochiamo con il computer e tu non ci dici niente….elastici per fare i braccialetti, giochi in scatola, giochi di carte, centro estivo.

bambini e videogiochi 

La realtà virtuale fa male ai bambini?

Questa è la domanda che si fanno in molti. La mia domanda è: i bambini hanno bisogno della realtà virtuale? Davvero? Devono ancora scoprire la realtà vera, che se ne fanno di quella virtuale? Vabbè, però dobbiamo farci i conti, perchè è arrivata. Sono arrivati sul mercato i visori di realtà virtuale, che siano gli Oculus Rift o i più accessibili Gear VR o i Cardboard di Google.

Sarà questo il futuro dell’hi-tech? O i rischi per la salute freneranno la curiosità? Perché i rischi ci sono, soprattutto per i bambini: capogiri, bruciori agli occhi, ansia, panico e disturbi della vista. Non esiste una letteratura scientifica che sia decisamente a favore o contro l’utilizzo dei visori.

«Ci sono delle certezze scientifiche che portano a soffrire di miopia – spiega il Martin Banks, professore di optometria, psicologia e neuroscienze dell’Università della California - come la conseguenza di uno sguardo troppo ravvicinato a oggetti, tra cui libri e cellulari che, con il passare del tempo, possono portare l’occhio ad allungare la visione»

Le case produttrici consigliano l’uso dopo i 12/13 anni, ma anche l’utilizzo degli smartphone è sconsigliato sotto i 10 anni, eppure quanti bimbi li utilizzano e addirittura ne possiedono uno proprio? È davvero sufficiente spiegare al bambino che ciò che c’è dentro al visore è un mondo inventato?

Non dico che un bambino o un ragazzino possa confondere realtà vera e virtuale, anche se un tarlo mi resta, mi chiedo però che impatto può avere a livello psicologico e sociale sul lungo periodo.

Le aziende però corrono ai ripari, per superare le diffidenze di genitori preoccupati e insegnanti esasperati da bambini iperattivi. La realtà virtuale e aumentata potrà essere utilizzata nei musei o per visitare i musei più importanti e i siti archeologici senza muoverci da casa (è la stessa cosa no? La stessa emozione che trovarsi di fronte alla cupola del Brunelleschi, salire tutti gli scalini e arrivare sul tetto di Firenze,…).

Il British Museum o l'American Museum of Natural History di New York, hanno già reso alcune collezioni fruibili tramite Google Cardboard. Pokemon Go (dai ammettetelo, lo avete installato anche voi!) ci permette di scoprire realtà culturali nelle nostre stesse città che nemmeno noi conosciamo. Tanto di cappello! Minecraft ha creato una versione da utilizzare a scopo educativo nelle scuole (sì, ho rabbrividito anch’io).

E quindi? Realtà virtuale sì o no? Io credo che ci siano tante cose da scoprire e da toccare con mano. Visitare le Tre Cime di Lavaredo con i Gear VR non si avvicina nemmeno lontanamente alla passeggiata, peraltro semplicissima, che ti porta in cima al mondo, all’aria fresca, al profumo, alla vista mozzafiato.

Ma quando prima di partire mio figlio sbuffando mi ha detto: “Ma non potevi guardartele con Google Earth?”, qualche domanda me la sono fatta. Le risposte che mi sono data non mi sono piaciute.


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Annalisa Aloisi

Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.

Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..