Un famiglia a rifiuti zero a Faenza
Io ci provo, giuro, a ridurre i rifiuti, ad autoprodurre, a riparare gli oggetti piuttosto che comprarne di nuovi. A volte ripariamo lo stesso giocattolo talmente tante volte che papà e bambini devono ingegnarsie trasformarlo in qualcosa di completamente diverso.
Così come a volte è capitato di costruire dei veri e proprio giocattoli artigianali. Quando il papà ha costruito un gioco fatto di ventole del pc e interruttori ha stregato i bambini per mesi. Però non è sempre facile. Soprattutto se vivi in città, hai un lavoro a tempo praticamente pieno e poco tempo a disposizione.
Famiglie a rifiuti zero si può
Autoproduzione, pochissimi rifiuti, niente macchina, niente tv, niente vacanze costose, niente attività dopo la scuola per i bambini, niente supermercato, niente shopping. Una vita da monaci? Assolutamente no. Linda e Giovanni, genitori di ben 3 figli, vivono a Faenza, in città, in un appartamento in affitto e non sentono la mancanza di nulla di tutto questo (fonte: ilcambiamento.it)
Il loro è stato un percorso a tappe, consapevole e sicuro. Un percorso che, nonostante le apparenze, è molto più semplice e sereno della routine di molti di noi, che pensiamo di facilitarci l’esistenza con mille accessori e invece la rendiamo ogni giorno più faticosa.
Hanno iniziato organizzando la loro gestione dei rifiuti. “All'inizio è stata davvero dura – racconta Linda – ma poi anche mio marito si è ricreduto! E ora dopo un anno, abbiamo ridotto drasticamente tutti i nostri rifiuti e abbiamo imparato a organizzarci, a recuperare, riusare, a fare tante cose in casa, abbiamo risparmiato tanti soldi e il bidone della spazzatura non si riempie quasi mai, è una vera liberazione!" Oggi la loro indifferenziata arriva a poco più di mezzo chilo all’anno a testa, contro i 160 kg annui. I racconti del loro quotidinao e del loro impegno sono nel blog di famiglia: famiglie-rifiutizero.blogspot.it
“Quando tornare all'essenzialità non è una rinuncia ma una scelta consapevole e motivata si riacquista il proprio, una grande energia vitale e si istaurano rapporti più ricchi e vissuti – continua Linda – Tanta gente è presa dal circolo vizioso sempre più lavoro, sempre più bisogni, sempre meno tempo, sempre più consumo. Noi riusciamo a vivere con uno stipendio da educatore, ma non dobbiamo mantenerci l'auto, facciamo a meno di tanti prodotti (ce li autoproduciamo), non andiamo in palestra (andiamo sempre in bici o a piedi), i nostri figli non fanno mille attività e non facciamo costose vacanze. La gente pensa "che vitaccia" e invece il tempo passato coi nostri figli, giocando al parco o andando con loro in bici, è impagabile”.
A seguito di un incidente hanno rinunciato all’auto, preferendo la bici per gli spostamenti cittadini e i mezzi pubblici. L’autoproduzione è ormai una consuetudine per quasi tutto ciò che consumano e fanno acquisti attraverso gruppi di acquisto e piccoli negozi locali che vendono prodotti sfusi e equosolidali. Il riuso è di casa. Le possibilità di scambio e acquisto dell’usato soprattutto per l’abbigliamento sono così ampie che non hanno mai bisogno di fare shopping. E questo gli fa risparmiare diverse centinaia di euro l’anno.
Decrescita felice: ma come fanno?
Dove trovano il tempo? E il lavoro? Con 3 figli come fanno a fare tutto? Ve lo siete chiesto? Io sì e di figli ne ho solo due. 3 figli, un lavoro come educatore in una comunità di recupero per tossicodipendenti per Giovanni, Linda è volontaria in varie associazioni, ha fondato un gruppo di auto aiuto sull'allattamento, segue la pannolinoteca comunale per il prestito dei pannolini lavabili, gestisce laboratori di educazione ambientale nelle scuole ed è autrice di due libri ecologici per ragazzi.
La risposta che mi danno molte delle persone che ho incontrato che hanno fatto una scelta simile alla loro mi rispondono che è solo questione di organizzazione e abitudine, un passo alla volta.
E di priorità. Perché quando fai una scelta considerata da molti radicale è chiaro che hai priorità diverse rispetto alla maggior parte delle persone. Linda e Giovanni hanno dato la priorità ai loro figli, alla loro felicità, a passare del tempo con loro, al volontariato piuttosto che alla carriera.
Nonostante quello che molti potrebbero pensare a loro non manca davvero nulla, anzi, hanno qualcosa in più: la cosa più preziosa di tutte, il tempo, e quella più difficile da raggiungere, la serenità.
È un idillio? È il paradiso? È tutto facile? Probabilmente no. Ma non resta che provare, iniziare, vedere l’effetto che fa. E da una piccola soddisfazione all’altra, chissà…
Però non so se saprei rinunciare a tv e auto…
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..