La raccolta differenziata vissuta con i bambini
La raccolta differenziata è fondamentale per diminuire il nostro impatto sull’ambiente. Certo è solo una piccola cosa, forse una briciola, ma è una buona parte di ciò che possiamo fare singolarmente per rispettare l’ambiente. Per questo insegnarla ai bimbi è molto importante.
Nella mia città la differenziata è obbligatoria da diversi anni e lo spazio per i rifiuti indifferenziati è davvero esiguo. Per una famiglia di 4 persone sono disponibili solo 12 sacchetti all’anno. Se ne vuoi di più devi acquistarli e costano davvero molto, mi pare circa 25 euro per 5 sacchi. Un’esagerazione.
Differenziare i rifiuti è quindi non solo un obbligo morale ma una necessità. I miei bambini sono quindi cresciuti nella naturalità di queste operazioni e hanno imparato subito. Sarebbe bello che per le future generazioni questa fosse davvero una cosa normale e logica. Purtroppo però non è così.
I bambini imparano più dall’esempio che dalle belle parole. Così, quando passeggiando a 2000 metri trovo sacchetti di plastica, fazzoletti, salviettine, bottiglie mi chiedo quanto i figli di queste persone possano imparare sul rispetto dell’ambiente e sull’essere civili. In quel caso io non resisto e a volte mi metto a fare il netturbino d’alta quota, raccogliendo ciò che posso. Spero che il messaggio arrivi anche ai miei figli.
Trucchi e barbatrucchi per insegnare l’ecologia ai bimbi
Noi abbiamo visitato la discarica della nostra città. La puzza, la montagna alta decine e decine di metri di eco-balle, tanto alta da avere perfino una strada sul suo fianco, i gabbiani, le montagne di rifiuti come metalli, plastica, umido hanno impressionato i miei bambini, che per qualche settimana sono diventati dei piccoli talebani dell’ecologia.
Allora ho cercato di sensibilizzarli sulla spazzatura della nostra famiglia. Ci siamo informati in rete sugli usi dei rifiuti riciclabili, come vengono lavorati, cosa possono diventare. Ho cercato di far riutilizzare a loro alcune dei rifiuti organici, come ad esempio i fondi di caffè e i gusci d’uovo per le piante. Abbiamo riciclato imballaggi e carta per fare dei lavoretti. Ci siamo procurati scampoli di stoffa e abiti vecchi e ho fatto loro una trapunta patchwork.
Poi abbiamo ‘misurato’ i rifiuti prodotti solo facendo la spesa al supermercato, rispetto ai piccoli negozi locali. È stato davvero interessante anche per noi grandi, diciamo che ci siamo resi conto della situazione.
Biodegradabilità: l’importanza di tutti gli esseri viventi.
Abbiamo visitato un giardino botanico questa primavera e i bambini erano affascinati dal formicaio. Effettivamente le formiche sono insetti davvero interessanti e poter sbirciare nel loro nido è stato curioso e illuminante.
È stato Davide a fare la brillante associazione tra le formiche e la loro importanza per il riciclo dei rifiuti organici. Infatti nel giro di un paio d’ore avevano spolpato e trasportato nel nido la metà di una grossa mela. Così abbiamo ragionato sul ciclo di vita della mela e poi su quello di un comune oggetto di plastica, come una bottiglie lasciata nei prati di montagna.
I bambini hanno una saggezza innata e una sensibilità per l’ambiente che è la cosa più preziosa che abbiamo, se vogliamo mantenere in vita il nostro piccolo e sovraffollato pianeta. Il web è pieno di idee per stimolare l’interesse dei più piccoli e dei più grandicelli. Basta un po’ di pazienza, un po’ di tempo e la voglia di mettersi in discussione.
E tu come hai affrontato l’argomento con i tuoi bambini? Vuoi raccontarcelo?
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..