Il Natale dei bambini oggi...
Ci pensavo un po’ di tempo fa, al Natale dei bimbi di oggi. Pensavo al mio Natale di 30 (30?!?!) anni fa. Un abisso. Un abisso in tante cose. Nei regali, nelle modalità, nella quantità. Forse è solo il punto di vista che è cambiato, forse no.
Forse si potrebbe iniziare a ripensarlo questo Natale, per ridurre lo spreco, limitare il numero di regali, limitare i litigi e i capricci, limitare i regali fatti all'ultimo secondo e accontentandosi di quel che c'è, solo perchè il regalo va fatto. Forse perchè un regalo a testa è più che sufficiente visto che abbiamo già tutto quello che serve. Ok, sto divagando tra i luoghi comuni...
La mia esperienza comunque è questa…
Il Natale 30 anni (?!?!) fa
Io mettevo la letterina per Santa Lucia (Babbo Natale non passava, ci pensava Santa Lucia ai regali a casa nostra) sul balcone, con il sale per l’asinello, la farina per la polenta e un po’ d’acqua per la Santa. La mattina il piatto era vuoto, magia! E sarebbe arrivato quello che avevo chiesto? Stavo in fibrillazione per giorni!
Poi vabbè, la Santa faceva un po’ quello che le pareva, che era incredibilmente simile a quello che pareva ai miei genitori… Ma che magia!
La mattina si andava a scuola ci si raccontava cosa si era trovato sulle tavole. Montagne di dolci, i più fortunati montagne di giochi, mandarini e arachidi, tante. Poi nel weekend si andava dai nonni, che era passata anche lì. E di solito lì sì che c’era quello che aspettavo!
Ci si ritrovava tutti insieme, con i cugini, e il lettone della nonna era ricoperto di dolci e giochi per tutti. Era un tripudio! Non c’era molto, non a casa mia. Eravamo in tanti nipoti, 6, e i nonni non erano certo ricchi, anzi, stentavano con una magra pensione da contadini e guardaboschi a tirare avanti. Ma un pensiero c’era per tutti. Era magia, pura e semplice.
Poche cose ma fatte con il cuore. Un pranzo tutti insieme (tra musi e battibecchi, come tradizione insegna, e quel filo di tensione che rende il Natale uno dei giorni più stressanti dell’anno per un adulto e un giorno di misteriosa suspence per i più piccoli), pance piene e occhi pesanti sul divano.
Il Natale dei miei bambini…oggi
La letterina di Babbo Natale l’abbiamo sempre fatta mettere ai bambini sul balcone. Perchè dai, la magia sta lì, no? Che gusto c’è se Babbo Natale ha il suo ufficio postale, o peggio ancora la sua e-mail? Il bello è sapere che gli elfi quella sera passano, si mangiano i biscotti che abbiamo lasciato per loro e portano via le richieste dei bambini.
Però…però i bambini a scuola parlano. Alcuni parlano troppo. Alcuni raccontano di aver spedito le letterine via posta ed è arrivata la risposta. Altri raccontano la dura verità. E tu mamma che fai se il tuo bambino poi ti dice: mi hanno detto che Babbo Natale non esiste, ma io ci credo? Cerchi di mantenere l’illusione.
Io l’anno scorso gli ho fatto telefonare da Babbo Natale in persona, grazie alla Coca Cola. Quest’anno, molto probabilmente per l’ultima volta, abbiamo spedito la lettera in Finlandia. Nuove generazioni, nuovi metodi di comunicazione.
La magia della mattina di Natale resta, quello sì. Un po’ diversa per noi, sempre magica per loro. La sorpresa, a volte la delusione (mica posso prendere la 50esima scatola di Lego, dai…), spesso la gioia. Decine di pacchetti sotto l’albero e le nostre famiglie non sono certo numerose come quando eravamo piccoli.
Così tanti pacchetti che, tra decine di giochi e vestiti e pensieri, i bambini ad un certo punto…. scoppiano. Litigi furiosi, lacrime, musi, nervoso e adrenalina da smaltire. Non bastassero i malumori parentali, inevitabili come la scadenza dell’irpef.
E poi foto, selfie, messaggi del preadolescente nei gruppi whatsapp, trillare di smartphone con messaggi di auguri da parte del mondo intero, anche di chi, guardando la cronologia, ti ha scritto l’ultima volta il 25/12 dello scorso anno per poi sparire per i successivi 364 giorni. Aggiornamenti di stato su Fb con foto di bambini che scartano regali, gif di auguri, video.
Il tuo intimo Natale con la tua famiglia sparato nel mondo, sotto gli occhi di tutti, anche la tua faccia gonfia di sonno alle 5.30 del mattino, che i bimbi ti hanno tirato giù dal letto, con i capelli arruffati e l’eyeliner che ti fa gli occhi da procione, perche non avevi voglia di struccarti dopo il cenone del 24…
È vero, il mio sguardo è un po’ disincantato sul presente, pensando ad un pastellato passato. Sento un po’ lo scadere del tempo della magia, consapevole che questo sarà l’ultimo anno che l’omone barbuto passerà a farci visita. Però in fondo è anche davvero un po’ diverso, oggettivamente… che dite?
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..