Perchè è importante fare giardinaggio con i bimbi
Arrivata la primavera, insomma, questione di giorni, anche i più pigri di noi, e parlo per me, escono dalle tane, iniziano a godersi il sole tiepido e hanno un’irrefrenabile voglia di fare del balcone un giardino pensile. Sì, a me succede così.
Non c’è niente da fare. Appena il sole si fa un po’ più tiepido e si può uscire senza gelare, mi prende quella frenesia da cambio di stagione. Quest’anno per dire, ho già pulito tutto il balcone, piastrelle, ringhiera, bidoni della differenziata, ho fatto ordine, fatto un paio di giri in discarica (perché in inverno non si esce mai e il balcone diventa un deposito di tante cose che in casa creano solo disordine).
Ora tocca al giardinaggio, da fare ovviamente con i bambini
Ora devo iniziare a pensare ai vasi, ai semi, cercare le piantine e dipingere 3 portavasi antichi recuperati dalla casa della nonna. Nonostante il mio pollice nero ci provo tutti gli anni. Per qualche settimana sono fiera di me, poi le piantine iniziano a risentire della mia incapacità, alcune vengono bruciate dal sole estivo, altre si riempiono di afidi e cocciniglie e mi ostino a non mettere nulla. Dimentico il concime, rigorosamente per coltivazioni bio. Insomma un disastro.
Però questo è anche il periodo in cui ci mettiamo d’impegno io e i bambini insieme. Rivoltiamo la terra, la cambiamo, mettiamo il guano (si all’inizio me lo ricordo), aspettiamo, seminiamo, travasiamo. Scopriamo bruchi e larve che sono rimasti nascosti per tutto l’inverno nella terra dei nostri vasi, risvegliamo lombrichi, disturbiamo le poche creature che popolano il nostro mini-giardino, facendo attenzione a non fargli del male e a non sradicare i primi tentativi della menta di fare capolino, anche quest’anno e invadere almeno 4 o 5 vasi intorno al suo.
Quest’anno mi è rimasto un solo aiutante 9enne. L’11enne ormai si dice grande per queste cose, quindi lo utilizzo come facchino. Il ‘piccolo’ invece ancora apprezza. Quindi palette, rastrellini, annaffiatoio, bustine di semi, sacchi di terra e via.
Negli anni scorsi facendo ‘giardinaggio’ i bambini hanno sempre imparato un sacco di cose. Abbiamo trovato qualche lombrico (nei vasi???) e così ho spiegato loro l’importanza di questi animaletti per rendere la terra nutriente e far crescere le piante. Abbiamo disturbato il sonno di una larva enorme, che non mi spiego come sia arrivata fino al terzo piano, e l’abbiamo vista svegliarsi sotto il sole. Abbiamo studiato con il microscopio portato da Babbo Natale gli afidi e le cocciniglie (ebbene anche gli invasori ci hanno insegnato qualcosa). È stato divertente.
Fare giardinaggio con i bambini ti fa ritrovare l’entusiasmo
Ciò che invece è stato più formativo per loro è stato imparare a prendersi cura delle loro piantine, vedere germogliare e crescere e fiorire. Raccogliere le foglie del loro basilico e gustarlo sulla caprese è tutta un'altra storia!
Che poi il loro entusiasmo se lo portano dietro anche in passeggiata. E allora le domande erano mille, e io con Google sempre a portata di mano. Per non parlare della rituale raccolta delle erbe selvatiche nei prati vicino a casa della nonna, ortiche meravigliose che ti lasciano il bruciore fino a sera, tarassaco, achillea e primule e violette da mettere nell’insalata, e dell’orto da zappare con il nonno.
Il giardinaggio ci riporta all’origine, i bambini riscoprono un contatto con la terra che è importantissimo per il loro sviluppo psicologico, coinvolge tutti i sensi e sviluppa un grande senso di responsabilità e di meraviglia.
Aprire un baccello di piselli, scoprire che dentro c’è un pisello già germogliato, decidere di piantarlo, vederlo crescere e attorcigliarsi secondo chissà quale schema intorno ad un bastone, unirsi in un abbraccio alla pianta più vicina, guardarlo fiorire e trasformare il fiore in un altro baccello pieno di nuovi pisellini è stato qualcosa di magico, non solo per i bambini.
Anche noi grandi ci lasciamo trasportare dal loro senso di meraviglia e di scoperta, quindi è giunto il momento di fare un salto alla serra più vicina…
Annalisa Aloisi
Sono Annalisa Aloisi, ho 38 anni, un marito, 2 bambini di 11 e 8 anni e due gattoni. Sono appassionata di libri, montagna, medicina e guarigione naturale e sono Master Reiki.
Alla perenne ricerca della mia strada, in continua revisione di me stessa, sogno di poter un giorno lavorare con le mie passioni..