Televisone: come, dove e quando?
In estate è più facile, si sta fuori casa per parecchie ore al giorno, si fanno 4 salti al parco, si sguazza in piscina, e si fanno lunghe e rilassanti passeggiate nei boschi.
Con l'arrivo dell'autunno tutto cambia, l'abbassamento repentino della temperatura e il buio che incanza troppo presto ci fanno tentennare: accendere o non accendere la televisione?
Comprare o no quel videogioco a cui i nostri figli fanno la posta da mesi o lasciar perdere?
Partendo dal presupposto che è sempre meglio giocare all'aria aperta finché è possibile, e che, in ogni caso, un bel disegno, un gioco di ruolo – magari con relativi travestimenti – e un pomeriggio passato in cucina a "pasticciare" con le pentole della mamma sono sempre i passatempi migliori e più educativi, i bambini, sono spesso difficili da intrattenere, soprattutto negli interminabili week end si pioggia battente che caratterizano gl inverni del nord est.
A casa nostra la televisone, "a piccole dosi" e con programmi “adatti ai bambini” viene concessa, ma spesso lo ammetto con una punta di disagio perchè gli effetti collaterali dell'esposizione allo schermo televisivo sono noti e documentati; di steineriana memoria, il veto totale alla televisone: provocherebbe disturbi del sonno, e disfunzioni nello sviluppo degli organi interni. Ma allora che fare?
La televisone assolutamente no, o si può guardare?
La verità come sempre sta nel mezzo, viviamo in una società fatta di immagini i nostri figli vengono bombardati fin da piccolissimi da una miriade di stimoli che solo pochi anni fa non esistevano. Non è più una novità vedere bambini che maneggiano un tablet con più disinvoltura dei loro nonni. Ci troviamo in questa società fatta di televisione, videogiochi e computer, non ha senso nascondersi in una bolla di vetro e negare la loro esistenza, ci sono e, nel bene o nel male fanno parte di noi.
L'importante sia non esagerare, scegliere e visionare prima quello che si intende sottoporre ai bambini (sia che si stratti di programma televisivo che di un videogioco) e se possibile, scegliere DVD o altri mezzi che ci aiutino ad arginare il bombardamento della pubblicità.
Ma questi sono solo i miei pensieri, non essendo un'esperta in materia, ho chiesto quindi un consiglio a Paola Wise Taufer (psicologa, neuropsicologa specializzata in Consulenza Psicologica al singolo, alla coppia e alla famiglia).
«Come tutti i media e gli apparecchi elettronici la tv in sè non fa male, se utilizzata con moderazione! Il problema di oggi è che in molti casi i bambini vi trascorrono davanti parecchie ore - e cosa particolarmente dannosa - da soli.
Succede pertanto che, se vedono qualcosa di insolito e hanno delle domande, non hanno la possibilità di ottenere risposte (la tv è un mezzo passivo, a differenza dell'interattività del pc). Per questo l'ideale è guardare la tv con i propri figli, anche se mi rendo conto che non sempre è possibile.
La tv non andrebbe guardata la sera tardi. E' un falso, infatti, credere che concili il sonno. Molte immagini che assorbiamo dalla tv sono "attivanti" e ritardano il momento dell'addormentamento.
Mai la tv in camera da letto! La camera da letto deve essere unicamente luogo del riposo. Per quanto riguarda il tempo, si sconsigliano più di 2 ore al giorno davanti alla tv; per i programmi invece, serve capire che si può guardare un po' di tutto con i bambini, escludendo immagini particolarmente crude (di violenza o sessuali).
L'importante anche se si vedono per esempio immagini di guerra è accompagnarle con dei commenti, delle spiegazioni, ovviamente adatte alle varie età.
I videogiochi possono essere divertenti e coinvolgere anche tutta la famiglia...quindi via libera!!»
Quindi poca televisione, in orario possibilmente pomeridiano, accompagnati dai genitori (che devono essere nella stessa stanza); seguendo queste poche e semplici regole abbiamo la possibilità di passare indenni la lunga stagione fredda senza temere -troppi- danni.
Stefania D'Elia
Sono mamma di 2 bambini di 5 e 3 (quasi) anni. Sono stata per anni un’impiegata, poi un licenziamento e la mia vita è cambiata.
Ho scelto di cavalcare gli eventi e ho iniziato a scrivere; di me, di noi, delle mamme. Ho gestito per mesi un magazine on-line, ho un blog personale e scrivo articoli che parlano di donne e famiglia su www.trentoblog.it e ora sono alla ricerca di nuove sfide.