Racconti in sala parto: la nascita di Alessandro
La nascita di mio figlio Alessandro non è stata proprio come io la immaginavo, anzi il mio peggior incubo si è materializzato all'ultimo minuto come un fulmine a ciel sereno.
Ma andiamo con ordine.... Dopo aver passato una gravidanza idilliaca, quando ormai pensavo che il grosso era fatto e non poteva più capitare nulla ecco che arriva la doccia fredda: pressione alta e glicemia alle stelle.
Questo ha comportato un paio di settimane di controlli serratissimi (praticamente “vivevo” in ospedale...) e 10 giorni prima della scadenza la mia ginecologa sentenzia che è ora di farmi partorire. L'idea iniziale era di indurre il parto ma... dai monitoraggi venne fuori un altro problema (e te pareva!!) e cioè che i battiti del bimbo erano troppo bassi e c'era il sospetto che ci potevano essere dei problemi al cuoricino.
Mi ricoverano per il parto ma all'ultimo decidono di tenermi sotto osservazione ancora un giorno... Era il 13 luglio 2002 ed è stato il giorno più lungo che io ricordi con la mia pressione che malgrado le pillole non voleva scendere sotto i 100 per l'agitazione. Il giorno dopo mi buttano giù dal letto all'alba per farmi l'ennesimo e infinito monitoraggio, l'ostetrica va e viene e alla fine prende il foglio e sparisce per un tempo interminabile. Io rimango sola pensando che fra poco mi sarei contorta dai dolori e che quel giorno avrei finalmente abbracciato mio figlio.
Persa nei miei pensieri sento che finalmente si apre quella porta e rimango basita quando oltre all'ostetrica entrano tante altre persone tra medici (tirocinanti) e infermiere che mi dicono che il bambino è in sofferenza e bisogna tirarlo fuori.
In un attimo mi ritrovo su una lettiga con una che mi spoglia per mettermi il camice, un'altra che mi tagliuzza rade, un'altra che mi chiede i recapiti telefonici per chiamare mio marito (che ignaro di tutto si stava spalmando la schiuma da barba per essere tutto bello per l'incontro con il suo primogenito) e infine percepisco quella parola da me tanto temuta: CESAREO.
Non volevo... Era un intervento chirurgico e io non ne avevo mai subiti, la sola idea che mi mettessero un bisturi addosso mi faceva venire i brividi e mi rattristava il fatto di non poter condividere quel momento così speciale con mio marito. Ma per la serie la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, una volta entrata in sala operatoria mi annunciano che dovranno farmi l'anestesia totale... perfetto nemmeno il bimbo appena nato posso vedere!
Il post operatorio è stato un incubo sia per ciò che riguarda la mia degenza (potrei scrivere un trattato...) sia per il fatto che il bimbo era ricoverato in patologia neonatale per monitorare il cuoricino quindi finchè non mi sono potuta alzare (due giorni dopo) non l'ho visto.
Però per fortuna tutto è passato, il cuoricino di Alessandro era perfetto e dopo quasi una settimana siamo tornati a casa e abbiamo iniziato la nostra avventura di genitori.
Daniela Zaina
Sono una "donna tuttofare": moglie e mamma di due meravigliosi bimbi con una fortissima passione per gli animali .
I miei articoli saranno dedicati agli animali, con particolare attenzione al rapporto con i bambini e a come noi adulti dobbiamo educare i nostri figli al rispetto del mondo animale e della natura. Curo il blog Amici degli animali.