Il meglio della blogophera #13

Sabato 09 Marzo 2013

Eccomi qua, al mio consueto appuntamento con il meglio della blogosphera. Devo dire che avrei preferito scriverlo con aria di primavera e invece sono qui che combatto ancora con raffreddore, mal di gola e spero niente altro…vabbè dai, alla primavera manca veramente poco e io, questa settimana ho fatto un mix di post, non a tema o simili tra loro, ma comunque attuali e tutti molto sentiti…vediamo un po’ se quello che ho scelto vi piace.

Micaela è una mamma di 3 splendidi bambini, è una moglie con una casa da mandare avanti ed è anche una lavoratrice. All’estero le mamme sono molto avvantaggiate, lavorativamente parlando, mentre in Italia, in questa Italia che sta andando a rotoli sempre più velocemente, no, le donne sono non solo non avvantaggiate, ma addirittura penalizzate. Eh sì, perché Micaela ha chiesto di poter rientrare al lavoro, dopo la sua terza gravidanza, con un orario part time. Non è giusto che a causa del lavoro debbano risentirne i figli e per noi donne purtroppo, spesse volte è così. Ma questa è ancora un’altra storia, dicevo, Micaela ha chiesto un part time che le è stato concesso, questo sì, ma …

Ho detto più volte che quando sono rimasta incinta la seconda volta la mia paura più grande era che il mio primogenito venisse poi da me trascurato o che non sarei riuscita a voler bene al piccolino in arrivo tanto quanto ne volevo al figlio che avevo già. Niente di più falso…se penso poi alle parole della mia ginecologa, quando mi disse di non preoccuparmi per il primogenito perché, anche se a tratti e a periodi non sembra, io gli stavo facendo il più bel regalo che lui avrebbe mai potuto ricevere, mi ricredo ancora di più su tutte le paure che avevo. E’ proprio così, quando li vedo cercarsi, quando li vedo giocare e anche litigare mi rincuora sapere che per il resto della loro vita, qualsiasi cosa potrà succedere a me o a mio marito, loro saranno sempre in due ad affrontarla, loro saranno il punto di riferimento uno per l’altro e avranno sempre la certezza di non essere soli. Mi ha fatto molto piacere quindi leggere questo bellissimo post di Mamma per passione, che a quanto vedo, è d’accordo con me.

La mamma di Aè una blogger che a me, personalmente piace molto. E’ attenta, è delicata e affronta argomenti che mi toccano l’anima. Perché poi anche io sono convinta che se noi adulti ci mettessimo in testa che dai bambini c’è molto da imparare, il mondo intero migliorerebbe. Se noi imparassimo a vedere la vita con gli occhi di un bambino scopriremmo che altro non è che un grande circo in un giorno pieno di sereno (e qui cito pure il mio amato Eros Ramazzotti che sull’argomento ha scritto una bellissima canzone). Ma la cosa più bella sarebbe che noi “grandi” come amiamo definirci ci fermassimo a giocare con i nostri bambini, ma giocare non solo con la nostra presenza fisica ma con la testa e col cuore…scopriremmo che tornando bambini la vita si semplificherebbe e sarebbe anche molto più divertente!

 

Un altro post che ha attirato la mia attenzione è stato scritto da Giuliana, autrice del blog In corriera, di cui non vi ho ancora mai parlato. Lo faccio oggi perché Giuliana conclude il suo post con queste parole : “… Che non siamo pronti per far crescere i nostri bambini. Che non sappiamo che cosa sanno, loro, di sessualità. Che siamo terribilmente tentati di fare come hanno fatto i nostri genitori: nulla. Che crediamo che una famiglia e un quartiere normale siano una garanzia per loro. Che non siamo in grado di parlare di sessualità (come non siamo in grado di parlare di morte), neanche se questo vuol dire fornire ai nostri figli gli strumenti per vivere più sereni.”
Trovo questo post di una verità disarmante e trovo l’analisi di Giuliana lucida e reale…andate a leggerlo tutto e poi mi dite.

Mi sono trovata d’accordo con Koserunfumama nel suo post. Ultimamente sento molto l’esigenza di pensare a me, di non badare a cose inutili e sterili, di lasciarle dietro di me per mandare avanti solo il meglio di ciò che io vedo nella vita. Già l’attualità è triste, sconcertante e pare irrecuperabile, io non voglio lasciarmi condizionare dal mio passato, dai miei pregiudizi e da ciò che è giusto o cosa non lo per gli altri. E’ per questo che voglio anche io essere in ritardo.

Concludo con Federica di Mammamogliedonna. Il suo post avrei potuto tranquillamente scriverlo io, ma per i contenuti ma per la forma Federica è stata molto più brava di quanto sarei stata io. Di fatto sono una mamma che si sente perennemente in colpa perché in tanti momenti della giornata, per farmi ascoltare dai miei figli, urlo. Urlo e poi, da sola piango, perché penso alle faccine spaventate dei miei bimbi, piango da sola perché so che non è che chi urla più forte ha ragione e piango da sola perché quasi sempre il mio urlare è molto lontano dal modo in cui vorrei essere mamma. Poi penso che però, oltre che mamma sono anche una persona con i suoi tanti limiti e piccolezze e allora, in giornate in cui mi sento totalmente una frana, un post come questo scritto da Federica, per me è di grandissimo aiuto!

Ecco, spero che le mie scelte, questa settimana vi siano piaciute…fatevi sentire e ditemi la vostra. I vostri pareri sono uno spunto enorme per me, per trovare idee, per migliorarmi e per conoscerci anche se solo virtualmente!

A presto Fabrizia

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Fabrizia Morello

Mi chiamo Fabrizia. Sono in ordine una donna, una moglie, una mamma di due adorabili maschietti, rispettivamente di 10 e 8 anni e sono esattamente tutto quello che volevo essere. In aggiunta più per hobby che per lavoro, da due anni sono Capogruppo Yves Rocher perché mi sono accorta di amare alla follia tutto ciò che riguarda la cosmesi e la cura del corpo vegetale. Mi sono creata un team di lavoro straordinario che mi permette di guadagnare qual cosina per me e mi sento più completa. I figli cresceranno ed avere un piccolo mondo solo per me mi fa sentire bene e mi appaga. Adoro leggere e scrivere per cui quando il favoloso BBMag mi chiama io rispondo!!!

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