Libri: le romantiche uscite di marzo
Marzo si tinge di rosa. Complice la ricorrenza della Giornata Internazionale delle donne, i titoli rivolti al’universo femminile editi questo mese vedono graditi ritorni e piacevoli scoperte. E a noi che siamo sempre a caccia di belle storie fare incetta di qualche buon motivo per ricaricare la postepay non dispiace mai.
Cominciamo con l’alter ego della Kinsella, o meglio sarebbe dire la vera identità di Sophie: Dopo il grande successo con lo pseudonimo, legato per lo più alla serie I love shopping, la Wikham firma con il suo vero nome questo nuovo lavoro: A che gioco giochiamo? Di Madeleine Wikham (Mondadori).
Nel meraviglioso scenario della loro residenza di campagna, Patrick e Caroline ospitano tre coppie di amici per un torneo di tennis. Ben presto i giorni passati insieme diventano qualcosa di molto diverso da un piacevole torneo fra amici: tra ripicche, scenate e rivelazioni, e l’arrivo inatteso di un ospite si sovvertiranno gli equilibri dei rapporti tra gli ospiti.
Con la leggerezza che i lettori si aspettano da lei, la Wikham affronta il tema del rapporto che si ha con il denaro scegliendo come bersaglio della sua tagliente ironia il mondo fatuo dei nuovi ricchi.
Una principessa in fuga di Elizabeth von Arnim (Bollati Boringhieri) Stanca della vita di corte Priscilla, figlia del granduca di Lothen-Kunitiz progetta la fuga da palazzo frettolosamente anticipata non appena il granduca decide di dare Priscilla in moglie a un cugino. Accompagnano Priscilla il bibliotecario Fritzing e la cameriera Annalise. La giovane principessa ha deciso di condurre una vita del tutto normale: non avere nessun obbligo, se non quello di essere buona e aiutare i bisognosi. Ma distribuire banconote di grosso taglio tra i paesani allibiti, rimpinzare di dolciumi i bambini, somministrare del rum a una vecchietta malata non fa altro che creare scompiglio nel piccolo villaggio.
La Bollati Boringhieri ha decisamente puntato su questa autrice, di cui sta pubblicando uno dopo l’altro tutti i romanzi, e che il pubblico ha accolto con crescente entusiasmo.
Elizabeth von Arnim è stata una scrittrice inglese dell’ottocento nata in Australia: ha vissuto in Germania, Inghilterra, Francia, Italia, Svizzera, e infine negli Stati Uniti nel febbraio del 1941. Sposata due volte, madre di cinque figli, ha una scrittura ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudele nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta, soprattutto verso le donne.
Paris in love di Eloisa James (Piemme).
La Piemme ci sta proponendo bei titoli quest’inverno: direi che decisamente sta guardando ad un pubblico giovane e di inguaribili romantiche. Questo mese c’è un romanzo leggero e sentimentale, di un’autrice già conosciuta, ma decisamente sdoganata con questo suo ultimo lavoro.
Eloisa e Alessandro decidono di lasciare New York per Parigi. I ritmi e i sapori della città, tra passeggiate al Bois de Boulogne, shopping alle Galeries Lafayette, rivelano loro la vera joie de vivre. Parigi non è solo la scenografia del racconto, ma tutto è un tributo a questa splendida città, romantica e magica: una particolarissima guida turistica della capitale dell’Amore.
La piccola dea della fertilità di Paul Mesa (Sperling & Kupfer)
Al suo primo romanzo, il tedesco Paul Mesa ci regala una storia ambientata in un piccolo albergo in Germania.
Bianca ha ventisei anni, tanta voglia di un grande amore e un forte desiderio di maternità. Sua madre, che era di Lisbona, l’aveva soprannominata Bica come si chiama in Portogallo il caffè ristretto. Il romanzo inizia tredici giorni dopo la morte della amata madre, che però continua ad apparire alla figlia: una leggenda portoghese narra infatti che se i genitori muoiono senza aver avuto nipotini, non possono arrivare in Paradiso. Ma c’è un segreto che Bianca deve nascondere a sua madre.
Un romanzo un po’ stravagante, sicuramente ironico, che affronta il fantastico potere della maternità in una chiave molto originale.
E per finire un titolo nuovo di letteratura mediorientale: Fresco sulle labbra, fuoco del cuore di Hanan Al-Shaykh, Piemme
Se il nome non vi dice niente sicuramente il suo titolo più celebre, La bambina ribelle, vi farà ricordare di lei: nata in Libano e residente a Londra, è considerata tra le più importanti scrittrici della letteratura araba.
Questa volta la storia inizia su un aereo diretto da Londra a Dubai: i passeggeri hanno tutti, per ragioni diverse, una gran sete di libertà. La metropoli inglese, però, non è solo la possibilità di rifarsi una vita, ma rappresenta anche il confronto con la propria identità.
Una storia di esilio, riscatto, libertà e integrazione: gli ingredienti che preferisco nella letteratura mediorientale.
Buona lettura!
Gabriella D'Ippolito
Mi chiamo Gabriella D'Ippolito. Bibliotecaria per passione e per professione. Sono mamma di tre bambini.
Nel tempo libero faccio la moglie, la manager per gli eventi mondani dei miei figli e la lettrice compulsiva. Vivo con la consapevolezza che, nonostante tutto, questi sono i miei anni migliori.