Racconti in sala parto: la nascita di Elena

Venerdì 12 Aprile 2013

Compito della settimana.... raccontare la nascita della mia piccola stella, Elena. Beh, dunque, come iniziare?!

Forse sarebbe bene cominciare da quel 2 gennaio... Erano le 5 del pomeriggio, mi stavo preparando per rientrare a casa dopo una giornata di lavoro decisamente stressante, la pancia tirava e l'umore era abbastanza tetro. Sono andata in bagno e... terrore ho visto del sangue... Improvvisamente agghiacciata, sono uscita dal bagno e come un automa sono andata verso la Centrale Operativa (già... al tempo facevo l'amministrativa, interinale, del 118 della mia provincia) e con voce flebile ho detto: “ragazzi, ho delle perdite di sangue... è preoccupante?

Silenzio improvviso... tre facce che si girano di scatto verso di me... l'infermiera e la dottoressa di turno sull'ambulanza che mi fanno sedere mentre dalla centrale allertano il mezzo e lo fanno arrivare davanti alla porta di ingresso... i miei colleghi che non capiscono bene, la telefonata a mio marito: “ho avuto delle perdite, ora mi portano in ospedale, dai vedrai che non è nulla, sì ci vediamo lì, ma vieni piano eh!”, la mia capa che mentre salgo sull'ascensore mi corre dietro per dirmi ancora qualcosa su quelle lettere da finire di scrivere, la dottoressa e l'infermiera che mi si parano davanti e a male parole le dicono di lasciarmi in pace... i pochi chilometri che mi separano dall'ospedale... le domande: "la senti muovere?" Il disperato cercare un movimento... l'ospedale, le colleghe che mi portano direttamente in ginecologia, senza passare dal pronto soccorso “tranquilla, ce la vediamo noi con la burocrazia”.

Finalmente in reparto... la dottoressa è in sala... arriva l'ostetrica e... la magia! Il cuore batte forte! Un sollievo... Arriva il medico, mi fa l'ecografia: rischio distacco della placenta. Necessario un trasferimento al più vicino ospedale con una terapia intensiva neonatale...

Telefonata ai miei genitori (medici entrambi, in pensione, madre già pediatra, già tra i fondatori della suddetta Terapia Intensiva Neonatale)... Attesa dell'ambulanza per il trasferimento, iniezione di cortisone per aiutare i polmoni della piccola...

Ero assolutamente, glacialmente calma... mio marito era assolutamente agitato... l'inversione dei ruoli... lui solitamente razionale, io drammaticamente impulsiva...

Viaggio verso Cuneo ai 20 km/h... si erano raccomandati che non sobbalzassi nel trasporto...

Triage al pronto soccorso... trasferimento in Ostetricia... nuova visita... ancora sangue... domande: "Hai festeggiato troppo capodanno? Lavori in un ambiente stressante? Sei sotto tensione?", le mie risposte: "No, Sì, Sì"

"Ok, adesso ti ricoveriamo e te ne stai qui un po' di giorni a riposo, poi vediamo!" (eh già...io da brava interinale avevo chiesto se sarei potuta rientrare al lavoro...).

Silenzio, calma e...tanta fame! Genitori e marito rassicurati dalle parole del ginecologo: "La placenta è previa, ma non c'è stato distacco"

"Andate a casa, io sto bene e la bimba pure!"

Ecco beh, questo è stato l'inizio di un lungo mese di gennaio, passato tutto o quasi in ospedale... ma forse è stato anche l'inizio di un percorso, di una presa di coscienza e... sì, di un periodo a cui guardo con nostalgia!

Ho avuto una compagna di disavventura e con lei ho condiviso la stanza, le ansie, le gioie, le visite, i dolcetti e casualmente insieme siamo arrivate al 7 aprile per il nostro cesareo programmato... Io accettato con serenità, lei osteggiato con tutte le forze... ma ci siamo arrivate insieme e forse anche questo ci è stato di aiuto!

Ma io, beh, no non potevo far andare tutto liscio... alle 23 del 6 aprile, già in ospedale, vado in bagno e... ancora sangue... mi portano in sala parto, mi visita una ginecologa... "No il cesareo di urgenza non glielo faccio...mettile su un po' di spasmex e di vasosuprina e aspetta domattina!" (il tutto pronunciato come se io fossi assente).

Contrazioni, tanto male, 5 minuti di sonno e 5 minuti a staccare tutti i santi dal Paradiso imprecando contro la mia cosmica sfortuna.

Arrivano marito e genitori alle 7 del mattino come da programma e sentono le mie imprecazioni a distanza... mi si avvicinano e riescono a dirmi "Ma perchè non ci hai chiamato stanotte?" riesco a non rispondere, o meglio a filtrare le parolacce che mi stavano salendo alla bocca e dico loro "beh, era inutile, tanto hanno detto che dovevo aspettare."

Entro in sala operatoria, l'anestesista mi fa mettere seduta per fare la spinale, ma son troppo contratta... non riesce a centrare lo spazio inter-vertebrale e mi dice rozzamente "Sdraiati! Ti faccio la totale!" e io "No, la totale non la voglio!!!" e... beh per fortuna lì accanto a me c'era il mio papà (unico autorizzato a entrare in sala operatoria in quanto medico ai padri non è concesso) che mi si avvicina e riesce a calmarmi e a convincermi (io volevo un cesareo senza anestesia...)

Mi sdraio e accetto anche questa! Crollo addormentata.

Franci... Franci... svegliati! È NATA! Sta bene

Papà... ma... ha le orecchie a sventola?!”... eh, sì, la prima cosa che ho chiesto è stata proprio questa! Esco dalla sala e  finalmente eccoci: Fabio, io e la nostra piccola, meravigliosa stellina, il nostro amore... Elena!

Sì lo so, leggendo avrete pensato di essere capitati sulla trama di una puntata di ER, ma no, questa è proprio la verità vera e vi garantisco ripeterei ogni singolo istante della mia purtroppo unica gravidanza (e vi ho risparmiato il capitolo della perdita del lavoro..), perchè tutte le avversità, tutto ciò che è andato storto, hanno contribuito a fare di me una persona diversa, a farmi crescere, a farmi prendere consapevolezza di infinite cose e a farmi amare con tutto il cuore il piccolo essere che da questo percorso è venuto al mondo!

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Francesca Lucarini

Sono una mamma lavoratrice che nei ritagli di tempi ama pasticciare, sperimentare, creare riciclando. Sono una persona solare con grande fantasia e voglia di esperimenti creativi.

Nel magazine di Baby Bazar parlo delle mie creazioni e dei miei esperimenti creativi, così come faccio sul mio blog Mamma Fra.