Guardate! L'abbiamo fatto noi
Una domenica piovosa come molte in questa primavera, un pranzo in famiglia, a casa dei miei genitori, un po’ di noia e una proposta di mio papà: “Che ne dite di andare a vedere la mostra dei laboratori di Miriam e Ema?”
Ecco un nuovo mondo che si spalanca ai miei occhi… Vi starete chiedendo chi sono Miriam e Ema e che laboratori possono aver tenuto…
Miriam è mia cugina, Ema il suo compagno, sono laureati all’Accademia di Belle Arti di Massa Carrara, hanno creatività da vendere e, oltre a un sacco di altre attività e all’insegnamento, lo scorso anno hanno gestito un laboratorio creativo per ragazzi disabili…
Lascio a loro la parola per raccontarvi il processo che ha portato all’incanto che ho potuto ammirare e che in piccola parte vi riporto qui.
“Ciò che conta prioritariamente non è la qualità estetica del prodotto finale dell’attività creatrice, ma la persona, con i suoi bisogni, i suoi sentimenti, le sue insicurezze.” Con questo pensiero, espresso nel 1947 dal pedagogista Viktor Lowenfeld in Creatività e sviluppo mentale, vogliamo aprire la mostra dei lavori prodotti da un gruppo di ragazzi disabili in un laboratorio di libera espressione.
Gli incontri si sono svolti settimanalmente, tra settembre 2011 e aprile 2013, nelle aule messe a disposizione dal Liceo Artistico di Cuneo e sono stati guidati da Emanuele Greco e Miriam Fabris con la collaborazione di Melissa Ferrero.
L’Associazione Genitori Pro Handicap li ha promossi. Il laboratorio non ha voluto essere un momento terapeutico, ma un'esperienza creativa, perché creare qualcosa significa esprimersi ed esprimersi significa riconoscersi nelle proprie realizzazioni. Per questo motivo, in ognuno dei lavori che vedrete, potrete trovare traccia di ciascuno dei partecipanti al laboratorio.
L’attività, oltre all’esperienza individuale, ha favorito quella di gruppo: infatti l’influenza reciproca, nata spontaneamente, è diventata una dimensione fondamentale che ha caratterizzato gli incontri e ha portato alla crescita di tutti (educatori, disabili, volontari). Di fondamentale importanza è stato lavorare utilizzando incontri regolari e costanti, avendo finalmente del tempo a disposizione: tempo per conoscersi reciprocamente e tempo per fare.
Noterete che i lavori esposti sono stati realizzati con materiali molto vari: carta, cartone, carta velina, sabbia, argilla, gesso, tempere, chine, ecoline, stoffe, colle, legni, sassi... Abbiamo scoperto ed esplorato ciò che con questi si può fare e come diversamente si comportano.
Percorrendo la mostra, potrete trovare tracce e spunti che richiamano artisti contemporanei: i tagli e le incisioni di Lucio Fontana, le campiture cromatiche di Mark Rothko, la matericità di Jean Dubuffet, le cuciture e le lacerazioni di Alberto Burri, le gocciolature di colore di Jackson Pollock, i cerchi di pietra di Richard Long, i segni taglienti di Hans Hartung.
Il lavoro non è partito dall’osservazione diretta delle opere di questi artisti perché non c’è stata alcuna intenzione di suggerire la copia di modelli. Tutto è avvenuto naturalmente: in parte come conseguenza delle proposte lanciate da chi ha progettato il laboratorio (queste sì da loro elaborate partendo dall’analisi delle diverse tecniche utilizzate dagli artisti sopra ricordati) e in parte per una spontanea gestualità dei ragazzi. Scorrete le foto di queste opere e lasciatevi incantare dalla loro poeticità…
Ogni tela parla, ogni composizione racconta…
Lasciatevi incantare anche voi!
Francesca Lucarini
Sono una mamma lavoratrice che nei ritagli di tempi ama pasticciare, sperimentare, creare riciclando. Sono una persona solare con grande fantasia e voglia di esperimenti creativi.
Nel magazine di Baby Bazar parlo delle mie creazioni e dei miei esperimenti creativi, così come faccio sul mio blog Mamma Fra.