Tenebrosa Tenebrax e i gialli per bambini

Lunedì 28 Ottobre 2013

Abbiamo iniziato con i libri di stoffa nella culla. Poi siamo passati a quelli di gomma per il bagnetto. Poi ci sono stati i cartonati: quelli della fattoria, degli animali, del bosco, dei mestieri. Siamo passati alle filastrocche e ai cartonati in rima. Abbiamo letto tutte le favole, nella versione più economica, in quella più classica possibile, nella versione Disney, e anche quelle alternative. Abbiamo ripescato libri della mia infanzia nei quali Topolino interpretava classici e non (Impariamo a leggere con Topolino, chi se lo ricorda?). Non abbiamo tralasciato neanche il genere "tutteletappedellavitaconunlibro" tipo "Mangio tutta la pappa" (con indegni risultati per la verità), "Faccio pipì nel vasino", "Mi nasce il fratellino" "Non faccio più capricci", "Mamma non ti lascia mai solo" etc. etc. Una collezione di tutto rispetto, per una seienne

Naturalmente non ne abbiamo abbandonato nessuno, perché nel frattempo è nato il fratellino e abbiamo ricominciato, scoprendo che ci piacciono ancora tutti. E tra poco ricominceremo da capo (ma questa è un’altra storia). Adesso, alla veneranda età di sei anni, avevamo un po' esaurito le idee sui nuovi acquisti: provato con la mitologia, non aveva avuto molto successo, perciò ultimamente nelle letture accontentavamo un po' più il piccolo treenne, e meno la grande. Avevamo anche già provato con Geronimo Stilton, con la serie "Storie da ridere", ma la cosa era risultata un po' complicata: gli indizi erano troppi e presupponevano la padronanza della lettura; perciò i bimbi si erano un po' stancati e non eravamo arrivati alla fine. Meglio rimandare la lettura, non era il momento. 



Ma le mamme, soprattutto se sono bibliotecarie, non si possono arrendere. Così, un giorno, mentre passeggiavamo al supermercato, ecco che la seienne avvista una copertina, o forse un titolo (mi illudo che lo abbia letto) che le interessa. Guardo il libro un po' perplessa: trattasi della serie Tenebrosa Tenebrax di Geronimo Stilton; storie di fantasmi, misteri e paura. Sarà adatta alla sua età? E se poi il piccolo si spaventa e non mi dorme la notte? Ma come si fa a dire di no a una figlia che ti chiede un libro? 

Se non fosse piaciuto, pazienza, avrei ritentato anche questa volta tra qualche anno. Risultato: i bambini ne sono entusiasti. Nessun incubo, nessuna paura. Inaspettatamente volevano addirittura emulare le scene del libro, tipo teatrino. Finito il primo, sono andati in fondo al libro a scegliersi gli altri titoli, sempre della stessa serie di fantasmi e misteri. In rete ho trovato conferma del fatto che i gialli per l'infanzia hanno un gran successo di vendite. Sdoganiamo quindi il genere anche per i bambini. E così ho cominciato a farmi qualche domanda. E ho trovato qualche risposta. 

Il passaggio dalla fiaba al mistero non è così innaturale come pensavo. Hanno la stessa funzione catartica: il lieto fine rassicura sia dagli eventi tragici rappresentati nella fiaba (l'abbandono, la morte apparente per esempio), sia nella soluzione del caso per il genere giallo. Anzi, i libri che raccontano di misteri (spesso si tratta di scomparse di persone o di oggetti, essendo l'omicidio un argomento non adatto ai bambini) sono anche più rassicuranti della fiaba: osservare i particolari, mettere insieme gli indizi, allenarsi a usare il ragionamento porterà alla soluzione del caso. In questo senso sono molto educativi per il target di età scolare. La cosa bella è che i più piccoli, come nel caso del mio treenne, non sono obbligati a seguire tutti i dettagli: loro si godono la storia e le battute, sanno che ne usciranno con una soluzione. 

Altro elemento che cominciano ad apprezzare è l'ironia. Questa sconosciuta nei primi libri dedicati a loro. Non si tratta di ridicolizzare niente e nessuno, solo si tratta di utilizzare un linguaggio schietto e diretto con l'interlocutore con cui si ha confidenza, che ne metta in luce le caratteristiche. Quello che usiamo in famiglia. Dai dialoghi si evince quanto Geronimo sia un tipo più razionale e meno spericolato delle sue amiche Brividella e Tenebrosa. Non per questo ne esce male, anzi è sempre in cima alla classifica di gradimento, perché più vicino alle paure che potrebbero avere i bambini. L'ironia è utilizzata anche al fine di rendere un contesto più efficace: basta pensare alle zuppe obbrobriose (tipo famiglia Adams) che si gustano a CastelTeschio, per esempio, abbiamo ripetuto quei nauseabondi ingredienti fino all'inverosimile. 

Altra cosa che per i bambini è rassicurante è che sia una "serie"; conoscono i personaggi, lo spazio nel quale si muovono (Topazia, CastelTeschio), sanno che ce la faranno, che i loro piccoli eroi non si smentiranno. 

Inutile dire che dei bei disegni, e una grafica vivace hanno lo scopo di attirare i più grandicelli (tra cui dovrebbe esserci anche la mia seienne oramai in seconda elementare) a cimentarsi nella lettura solitaria. Ultimo elemento che mi sembra possa condizionarne il successo, è che queste storie piacciono molto anche ai genitori. D'altronde la tendenza degli ultimi anni, anche nei film di animazione, è di creare prodotti che possano divertire e appassionare anche il pubblico adulto; pensiamo a tutti i cartoni animati da Shrek in poi: niente di male che all'uscita delle sale i figli ci abbiano capito ben poco e i genitori siano invece soddisfattissimi. Il fatto che mamma e papà trovino le storie di loro gradimento naturalmente li spinge a comprare più volentieri. 

I miei bimbi sono pazzi di Tenebrosa Tenebrax, ma ho trovato altre serie e altri libri che magari sono altrettanto validi per l'età scolare (6-10 anni). Ogni casa editrice oramai ha una sua collezione dedicata ai piccoli brividi dell'infanzia: 
- La serie della Mukka Emma, scritta da Peter Coolback e pubblicata da Giunti Kids 
- La serie di Scooby-Doo nella collana Il battello a Vapore della Piemme 
- Sempre nella collana Il battello a Vapore ci sono tanti titoli nelle varie serie colorate, dedicate alle diverse fasce d'età (Bianca, rossa, azzurra, etc.) 
- La serie dell'Agenzia investigativa "Il drago" correggo da Einaudi Ragazzi 
- Sempre editi dall'Einaudi La collana per ragazzi, quasi tutti di genere giallo
- La collana Superbrividi della Mondadori (questa però fa venire i brividi solo a guardare le copertine). 

Buona lettura allora, sempre che, cari colleghi genitori, gli incubi non li facciamo noi!

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Gabriella D'Ippolito Gabriella D'Ippolito su Facebook

Gabriella D'Ippolito

Mi chiamo Gabriella D'Ippolito. Bibliotecaria per passione e per professione. Sono mamma di tre bambini.

Nel tempo libero faccio la moglie, la manager per gli eventi mondani dei miei figli e la lettrice compulsiva. Vivo con la consapevolezza che, nonostante tutto, questi sono i miei anni migliori.