Molluschi contagiosi: come sconfigglerli...o no.

Venerdì 01 Luglio 2016

Fino a qualche mese fa per me i molluschi erano solo “il secondo phylum del regno animale per numero di specie dopo gli artropodi” (wikipedia) , insomma animaletti molli che vivono, ma anche no, in una conchiglia e che solitamente rendono piuttosto piacevole un buon risotto.

Poi il mio grande ha iniziato a chiamare ‘il mio alieno’ una strana piccola escrescenza sul braccio. Un’amica mi ha detto: ‘non è che sia un mollusco?’ Al che l’ho guardata come se avesse corretto il cappuccio con la grappa. Giuro non ne conoscevo l’esistenza, avevo già il mio bel da fare con la dermatite atopica.

Allora mi sono informata. No, non dalla pediatra, figuriamoci. Ovviamente in rete. Non ho chiesto nei gruppi di mamme di Facebook, non sono ancora arrivata a pubblicarne la foto e farmi fare diagnosi da altre mamme, ma Google, che io vieto con assoluta fermezza a mio figlio, è la primaria fonte di informazioni mediche per il 90% dei navigatori. O no?

Raggiunta una sufficiente conoscenza della materia mi reco dalla pediatra con la diagnosi già fatta. Lo so, mi odia. Ma sono un’ipocondriaca, lo sa. Ad un certo punto si rassegnerà alla mia enciclopedica conoscenza di microinformazioni prese da web e si limiterà ad assecondarmi, quando è il caso, e smentirmi (se ce la fa) quando sbaglio (ma succede di rado e me ne vanto anche in maniera fastidiosa per giorni!). “Eh si, signora, sono proprio molluschi! Le faccio l’impegnativa per il dermatologo!"

Ma cosa sono sti molluschi contagiosi, insomma?

Il mollusco contagioso (o Molluscum contagiosum) è una malattia della pelle di origine virale (si pensa che il virus appartenga della famiglia dei virus del vaiolo…e dillo a un’ipocondriaco…) che di solito provoca piccole lesioni o papule (lesioni molli). Sembrano, in soldoni dei piccoli brufoli oppure le papule della varicella, ma non contengono liquido come in quel caso.

Generalmente è un’infezione benigna ed sintomi possono guarire da soli, senza alcun farmaco. Ma di questo parleremo dopo. I bambini, di solito, presentano lesioni sul volto, sul tronco, sulle gambe e sulle braccia. Con il passare del tempo le lesioni possono ingrandirsi, diventare dello stesso colore della pelle, oppure grigie, biancastre, gialle o rosate; possono causare prurito o dolore nella zona in cui compaiono, ma nella maggior parte dei casi non danno problemi.

Le lesioni provocate dal mollusco contagioso possono durare da due settimane fino a quattro anni, ma in media rimangono visibili per due anni. Il mollusco contagioso può essere trasmesso per via sessuale tra gli adulti, mediante il contatto con tra le epidermidi (e non necessariamente tra le mucose) e/o con le lesioni della pelle. Il contagio può anche avvenire se si viene a contatto con gli oggetti che sono venuti a contatto diretto con le lesioni.

La trasmissione del virus è stata associata all’acqua delle piscine e alla condivisione delle vasche o delle docce con un paziente infetto. La trasmissione in assoluto più frequente e più preoccupante per molti è quella per autoinoculazione, ad esempio quando ci si tocca una lesione della pelle e poi un’altra parte del corpo. I molluschi proliferano soprattutto nelle zone colpite da dermatite o eczemi, in quanto la pelle è già irritata e il sistema immunitario meno attivo. In questo caso il prurito è frequente e l’autoinoculazione quindi più probabile.

La maggior parte dei sintomi del mollusco contagioso scompare senza bisogno di ricorrere ai farmaci, ma di solito le papule vengono rimosse. La loro rimozione diminuisce la probabilità sia dell’autoinoculazione sia di contagiare gli altri.

E se il pupo ha i molluschi che si fa?

Le teorie sono molte. Ora vi dico che ho fatto io. Il dermatologo, un ragazzo giovane, molto molto giovane, ha guardato i molluschi per non più di 3 secondi e poi mi ha stampato una bella ricetta... bianca. Una crema per ‘bruciare’ il mollusco e una crema emolliente. Se entro 20 giorni non se ne vanno da soli ci si rivede, si mette una crema anestetica e si rimuove chirurgicamente.

Deve aver visto il mio sopracciglio alzato, perché mi ha detto che solo da noi, in Italia, siamo interventisti e tendiamo a eliminarli. In altri paesi, come la Gran Bretagna, non si fa nulla, i bambini si ricoprono di molluschi e poi il sistema immunitario agisce da sé.

“Ma allora perché devo mettere tutti questi prodotti sulla pelle di Mattia?” “Così li togliamo” “Ma possiamo evitarlo. No?” “Lei gli metta questa crema e poi ci rivediamo!” “E se gli mettessi una crema all’Aloe” “No gli metta questa crema e se non sono spariti tra 20 giorni ci rivediamo per levarli”

“Ma se in altri paesi li lasciano lì…perché io devo andare in farmacia e comprare due tubetti di crema, 3 se non spariscono entro 20 giorni, per fare qualcosa che non è necessario fare?” “Lei è una delle poche mamme che non vuole intervenire” “Allora gli metto la crema all’Aloe e aspetto che il sistema immunitario faccia il suo dovere…” “No, questa crema emolliente non è un cortisonico, ma quasi, agisce più in profondità…”

Ehm, ad un certo punto non capivo se stavo parlando con un rappresentante farmaceutico. “Ok, ci riaggiorniamo!” La crema non l’ho comprata, però ho comprato l’Aloe, sia in gel che da bere. Non è la panacea di tutti i mali, forse non risolverà nulla, ma poi alla fine, pare che non ci sia molto da risolvere.

E tu? Il tuo bimbo ha avuto i molluschi? Cos’hai fatto?

PS: io ho fatto una scelta, ma non è un consiglio che ti do. Tu prendi la tua decisione, in casi banali come questi, ma anche in altre situazioni mediche, sempre e solo sulla base del parere del tuo medico, dello specialista e delle tue esperienze.


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